~La verità~

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/CAPITOLO 10/

Il mattino dopo, quando mi svegliai notai che nel letto ero sola.. lui dov'era?

Mi alzai dal letto, guardai in bagno e in cucina, per poi andare in soggiorno, dove notai la porta del balcone aperta.

Mi avvicinai e vidi Dario, era lì a fumare una sigaretta.. con la testa piena di pensieri e il suo sguardo vuoto, immerso nel traffico della città e nei passanti.
Era così preso dai pensieri che non notò nemmeno la mia presenza..
Così decisi di andare lì e di abbracciarlo da dietro.. e solo allora si accorse della mia presenza.

Dario: scusami..scusami per tutto.
Per come sono, per come non sono ma che dovrei essere, scusami se ti faccio soffrire.. non è assolutamente mia intenzione. Mi di spiace Aurora.

/Io rimasi lì, ma non mi staccai da lui e continuai ad abbracciarlo.. /

Io: Dario, non ti preoccupare non è stata colpa tua..
È stato tutto un malinteso.

Dario: sì, un malinteso che si poteva evitare. Sono uno stupido.

/mi staccai e rimasi dietro di lui, lui sempre con la faccia affranta e con lo sguardo perso nella città/

Io: Dario smettila, non è colpa tua.
Mica potevi immaginarlo che tua cugina mi avesse detto una cosa del genere.
Perché sei uno stupido? Va che non lo sei, anzi.

Dario: si che lo sono, ieri, invece di venirti a parlare e sperare di chiarire la situazione.. sono rimasto tutto il fottuto giorno sui colli bolognesi a ubriacarmi come un deficiente.

Io: senti, non sei né stupido né un deficiente.
Ti capisco, probabilmente sei andato lì proprio perché avevi voglia di stare da solo.
Non me la sono presa anzi, abbiamo chiarito comunque o meno, sono venuta a sapere tutta la verità lo stesso.
Stare da soli fa bene, fa stare bene chiunque.

Dario: lo so, però mi dispiace. Scusami.. sono stato un vigliacco.

Io: si questo è vero, ma eri distrutto per questa cosa, chiariamoci.
Alla fine tutto ciò è successo per colpa di altre cose non per colpa tua.
Ieri ti ho aspettato allo studio, tutti eravamo preoccupati per te, ma ora stai bene e questo è l'importante.

/Dario mi sorrise, spense la sigaretta e se né andò.. ma prima che entrasse gli dissi:/

Io: Dario, comunque sappi che sei perfetto così come sei. Non devi cambiare, né per me e né per nessun'altro.

/ si fermò, però senza voltarsi.. rimase lì per poi ricominciare a camminare e ad entrare in casa./

* È diverso, cosa gli è successo?
Magari sto iniziando a scoprire il vero e proprio carattere di Dario?
Può sembrare uno con il carattere forte quanto vuole.. ma per ogni piccolezza crolla.
E questo non lo vedo come un lato negativo di lui, ma io vedo Dario come un ragazzo che per ogni cosa ci rimane male, Soprattutto per un suo errore e questo per me sta a significare che se reagisce così per ogni cosa in fondo in fondo ci tiene, e anche tanto.
Ha un carattere fragile e devo stare attenta.*

/Decisi di entrare, era già tardi e i ragazzi mi staranno aspettando..
Entrando vidi Dario con una tazza blu in mano, che la fissava con lo stesso sguardo perso con cui guardava la città prima.
Appena notò la mia presenza fece finta di nulla e ritorno ad essere lo stesso Dario di sempre, quello con il carattere Forte.

Ci preparammo e andammo in macchina.
Ci fu un imbarazzante silenzio per tutta la metà del viaggio.
con Dario che guardava con aria persa la strada, ed io che passavo la maggior parte del tempo con la testa appoggiata al finestrino a guardare il mondo all'esterno dell'auto e a guardarlo.
Non potevo stare in silenzio../

Io: Dario, senti.. ormai stiamo insieme da circa 2 mesi, ti sto cominciando a conoscere e con questo intendo dire che non devi nascondere il tuo vero carattere, da ragazzo insicuro di tutto, che si preoccupa inutilmente e che ci sta male per qualsiasi cosa anche banale con un carattere forte dove non sei nemmeno tu.
Tu non sei così, e devi accettarlo. Vai benissimo così come sei, è il tuo carattere, ed io trovo che non sia così brutto come pensi..
Non me ne vado, sarò l'unica tua sicurezza in questo mondo di incertezze.

/Dario non disse nulla, teneva lo sguardo fisso sulla strada.
Fino a quando non accostò ad una di quelle fermate di emergenza che ci sono in autostrada. Mi guardò per poi abbracciarmi.
Era un abbraccio sincero, lo potevo sentire, ha Paura. Paura di perdermi.
E forse quelle mie parole lo hanno aiutato ad essere più sé stesso che un'altra persona./

Dario: ti amo amore, grazie di tutto.

/non sapevo cosa rispondergli, rimasi a guardarlo per poi sorridergli.
Gli avevo cambiato la giornata con quelle parole e questo mi fece sentire bene.
Anche se sapevo che ci volesse del tempo per far tornare Dario tranquillo come prima.
Così per tutta la giornata gli sono stata vicino, abbiamo parlato, riso e scherzato.
Né io e né lui volevamo riaprire quel discorso interrotto da un abbraccio sincero./

Anche questo capitolo è finito, spero vi piaccia! 06/01/2019

Space Valley ( Dario Matassa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora