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Mi svegliai con un gran mal di testa e mal di gola.
Non sapevo di certo perché.
Andai in bagno per scovare tra i medicinali, il termometro.
Mi misi seduto sul letto poggiando l'oggetto nell'orecchio e aspettando il suono.
Dopo un minuto, il termometro segnava 38.5.
Fantastico! Proprio adesso dovevo ammalarmi? Oggi dovevamo andare alle Officine Cantelmo per passare una giornata insieme ad altri ragazzi di altre scuole di Lecce e invece mi tocca stare a casa.
Presi il cellulare scrivendo a Bec della mia influenza e ingoiai una pastiglia di tachipirina ritornando a letto.
Papà non c'era poiché lui e mamma erano andati ieri sera in ospedale e non si sapeva quando tornavano, quindi mandai un messaggio veloce anche a lui e richiusi gli occhi.

Passarono due abbondanti ore quando mi svegliai dal sogno che stavo facendo.
Due occhi azzurri erano impressi nella mia mente.
Quanto mi mancava averlo al mio fianco.
Misurai nuovamente a febbre e questa volta si era abbassata, ma sempre che ancora l'avevo.
Presi il cellulare e andai su instagram notando subito una storia di Benji.
Cliccai la sua icona e mi apparve una foto di una rivista in cui fu smentita la relazione tra lui e Demetra. Il mio cuore stava esplodendo di gioia dalla notizia.
Poi passai alla storia successiva in cui c'era lui che stava parlando, alzai il volume per ascoltare.
«Oggi sono particolarmente felice per un sacco di motivi. Uno è che il mio patrigno mi ha raccontato per la prima volta un pezzo del suo passato e l'ho chiamato papà. Okay forse non vi importerà tanto, ma volevo dirvelo.
Il secondo riguarda la notizia che vi ho messo prima, perché ero stanco di portare avanti questa falsa.
E il terzo, bè dal terzo motivo sono susseguiti i primi due, ovvero è una persona a cui ci tengo molto. È solo grazie a questa persona che son riuscito a chiamare Robert papà. È solo grazie a questa persona che son riuscito a far tacere la notizia della relazione.
Ed è solo questa persona che oggi mi ha trasformato la giornata così felice.
Quindi cara persona che mi hai reso questa giornata indimenticabile, grazie e spero presto di riuscire a vederti di nuovo perché mi manchi.
Mi mancano i tuoi occhi azzurri, mi mancano le tue labbra, il tuo viso perfetto, il tuo corpo perfetto che tu cerchi invece di nascondere.
Cavolo mi manchi e lo sto dicendo su un social dove mi seguono parecchie persone piuttosto di dirtelo in privato e questo lo sai perché? Perché con te farei tutte le pazzie che esistono. Ma proprio tutte pur di vederti felice » cioè questa era una dichiarazione?
Mi misi a ridere per quel ragazzo.
Lui è entrato per caso nella mia vita e per scelta è rimasto e non lo cancellerò mai dal mio cuore.
Lui è una parte di me e credo che forse anche io sia una parte di lui adesso.
Senza pensarci troppo, avviai la videochiamata.
Attesi che il suo viso apparse sullo schermo e nemmeno trenta secondi che lui accettò.

"Ehi Ben" lo salutai mostrando un sorriso a trentadue denti.

"Piccolo Dede, oggi alla fine mi hai chiamato mentre sei a scuola? " scossi la testa in segno di diniego.

"No, sono a casa" risposi.

"Come mai? Tutto bene? "

"Sì, ho soltanto un pò di febbre"

"Vorrei essere lì a farti da medico. Un medico sexy sai? " mi rivolge il suo ghigno e qualcosa tra le gambe freme.

Cavolo, non avevo mai pensato a Benji in quel modo. Cioè lui ed io a fare quella cosa.

"Sei un idiota. Tu invece, come stai? "

"Alla grande, adesso sono ancora più felice di quanto potessi essere già " pensai alla storia.

"Ho visto la storia, quindi chi è questa persona di cui non conosco che ti ha reso così tanto felice? " chiedo facendo finta di nulla.

"Oh, dovresti conoscerlo. È un bellissimo ragazzo italiano, è tutto perfetto, la sua voce è il mio suono preferito. So anche che è di Lecce, si chiama Federico. Per caso lo conosci? " sorrise.

Quanto adoravo quel suo sorriso.

"Mh, no. Non conosco nessuno con quel nome. È una brava persona? Perché sai potrei essere un pò geloso" e insieme scoppiammo a ridere.

Il mio mal di testa era anche passato, tranne la gola che si faceva sentire ma non mi preoccupa più di tanto.
L'importante era essere felici.

"Piccolo scemo. Comunque Fede grazie, cioè è grazie a te che questa mattina, dopo quattordici anno, ho chiamato Robert con il nome che più gli si addiceva, ovvero papà ed è grazie a te che ho scoperto un pezzo del suo passato di cui non ero a conoscenza ed ho un ottimo motivo per chiamarlo adesso così. E poi per il fatto di Demetra, non vedevo l'ora di smentire tutto per te. Non so di preciso cosa vorrei, ma so che voglio che sia tu a rendermi sempre felice" disse tutto d'un fiato.

"Ed io vorrei essere tra le tue braccia" ammisi.

"Presto Federico. Quando riuscirò a staccare da lavoro, prenderò il primo aereo per essere lì con te. Molto presto" e ci salutammo.

Lui aveva un effetto assurdo su di me.

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Oggi vi regalo un doppio aggiornamento.

Scusa se ι ℓσνє уσυ //Fenji// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora