L'incontro

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Sono Elizabeth Cooper ho 18 anni vengo dalla Virginia, mi sono trasferita qui a Riverdale per continuare gli studi, studio chimica a livello avanzato. Ho cercato su internet delle case in affitto con coinquilini fortunatamente ne ho trovata una. Sono una ragazza dolce, bella, gentile. Ma dentro di me si nasconde qualcosa.
I miei genitori mi hanno fatto proseguire gli studi qui sennò io non volevo. Appena arrivata a Riverdale c'era un sole fantastico. Dovevo andare a vedere la casa e incontrare il mio coinquilino. Presi il mio cellulare cercai l'indirizzo del luogo in cui dovevo andare e dopo venti minuti trovai la casa, era una casa molto semplice non una villa normalmente. Bussai alla porta due o tre volte dopo dieci secondi un ragazzo mi aprì la porta. Era in pigiama abbastanza assonnato.
J: lo sai che sono le sette del mattino? e poi chi saresti tu? era davvero carino ma non mi stava così simpatico.
B: io sono Elizabeth Cooper, la ragazza che ti ha contatto giorni fa per l'affitto. Mi guardò con uno sguardo al quanto incavolato dalla bussata inaspettata.
J: ah si, comunque io sono Jughead, entra. Nella casa c'era una grande cucina e uno spazioso tavolo.
J: da dove vieni tu? mi chiese mentre si faceva un caffè. Cercai di essere più aperta possibile.
B: vengo dalla Virginia. Girò la testa e andò a sedersi al tavolo.
J: non devi rimanere per forza lì siediti no? Mi stava abbastanza antipatico.
B: oh si. Mi guardava fisso negli occhi e gli chiesi:
B: cosa studi? Mi guardò e disse:
J: lingue straniere e psicologia. Cavolo c'è ne vuole per studiare psicologia.
J: e tu invece? Lo guardai e gli dissi:
B: io studio chimica a livello avanzato. Lui annuì con la testa.
B: sai dirmi dov'è la mia stanza? Si girò verso di me con uno sguardo stordito e disse:
J: ultima stanza a destra lungo il corridoio.
B: grazie. Mi diressi verso la mia stanza lasciandolo bere i caffè in santa pace. Entrai nella mia stanza era molto bella c'era un letto molto grande una scrivania, un bagno...
aggiustai le mie cose all'interno del guardaroba e mi venne l'idea di cambiarmi. Misi una maglia corta bianca e un pantalone rosso e delle pantofole nere. Sciacquai il viso e lo asciugai. Dopo 10 minuti mi diressi nella cucina e non vidi nessuno. Mi girai di colpo e lo vidi scendere le scale. Mi guardò da testa a piedi fissando la mia parte di pancia scoperta. Misi la mano coprendola. Alzò la testa e mi guardò.
J: Io comunque vado a scuola adesso.
B: okay.
J: se vuoi qualcosa da mangiare è tutto i frigo oppure nella dispensa.
B: okay, grazie. Se ne andò c'era qualcosa di perverso in quel ragazzo. Mi girai e andai nella mia stanza.

SPAZIO AUTRICE

hey raga, ho iniziato un'altra storia, l'altra credo che la posterò domani pomeriggio e di sera se c'è la faccio questa. Spero vi piaccia. Buonanotte.❤️

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