Capitolo 1

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“Forse tua madre non ti ha mai detto che è maleducato fissare?”

Rose viene accolta bruscamente da una voce piacevolmente profonda, quando si sposta per mettersi vicino al ragazzo seduto al banco. Oggi indossa un capellino blu che nasconde i riccioli di capelli castani, una camicia a scacchi rossa sovrapposta da una giacca di pelle, e sta scrivendo sul suo taccuino, come se la sua vita dipendesse da esso, ma Rose si ritrova lì nel tentativo di ottenere una visione migliore dei suoi occhi.

 

E per pochi secondi Rose si dimentica anche il motivo per cui era lì. Guarda i movimenti lenti del ragazzo mentre lui spinge una ciocca di capelli ricci via dal suo occhio. Finché il ragazzo lascia cadere la penna sulla pagina del suo taccuino e si siede dritto, infastidito dallo sguardo fisso di Rose.

A questo punto, Rose distoglie lo sguardo e alza il vassoio che tiene tra le mani, imbarazzata.

“U-umh caffè?”

Il ragazzo non risponde, almeno non subito, non distoglie lo sguardo da Rose, stringendo le labbra e alzando il sopraciglio.

“E’..giorno libero, quindi..” Rose inciampa nelle sue stesse parole, rompendo lo sguardo e facendo svolazzare gli occhi sul pavimento in imbarazzo. Il ragazzo resta tranquillo. “Questo significa che si ottiene un caffè gratis oggi e umh..”

Il ragazzo distolse lo sguardo da Rose e lancia un’occhiata a quello che tiene in mano. Infatti si tratta di un vassoio, dopo tutto, e piccole, semplici tazzine di caffè sono poste su di esso ordinatamente.

Rose poggia il vassoio sul tavolo, il ragazzo si siede meglio e gli porge una tazza fumante di caffè prima di riprendere il vassoio tra le mani.

Rose sposta lo sguardo sul tavolo ingombro dal taccuino del ragazzo, matite e innumerevoli carte stropicciate, e quando lo guarda di nuovo, il ragazzo la sta già guardando. Rose aggrotta la fronte, volendo chiedere “Che cazzo stai guardando?” ma poi si rende conto lui avrebbe potuto chiederle la stessa cosa.

Il ragazzo guarda di nuovo il suo taccuino e pulisce la pagina dai resti della gomma, sbuffando alla vista della scrittura disordinata distesa sul foglio. Arriccia il naso dal disgusto e fulmina Rose per quella che sembra la centesima volta.

“Che vuoi?” Il ragazzo borbotta quando si lascia cadere di nuovo nel suo lavoro.  “Sono occupato.”

Rose squittì. “Bhe, è giorno libero e mi stavo chiedendo s-se volessi un caffè e-“

“Occupato, occupato, occupato.” Il ragazzo borbotta come se Rose stesse parlando da sola. Morde la fine della sua matita per un breve momento prima di scarabocchiare rapidamente qualcosa verso il fondo della pagina. I suoi occhi si stringono e si incurva sul tavolo. Quando vede ancora l’ombra persistente di Rose, nasconde le pagine con il braccio.

“Quindi vuoi il caffè?” Rose chiede, mentre la sua ombra barcolla e lei si agita inquieta.

“No! Non voglio quel maledetto caffè.” Il ragazzo dice con forza. Rose era sicura che fosse frustrato, essendo distratto dal suo proposito e tutto, ma lei continua, determinata.

coffee boy // hs. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora