Si fermarono su uno dei gradini del portico, tremando entrambi quando Rose scava freneticamente le sue tasche in cerca delle chiavi. La neve sta frustando attraverso l’aria, catturata dai capelli e da pelle esposta, e il vento soffia in aria così ferocemente che Rose non riesce quasi a vedere attraverso la neve. Una volta che sente il rumore familiare delle chiavi, le tirò fuori e aprì la porta.
“Cazzo, fa freddo!” Sibila Harry dietro di lei, la voce si sente a malapena sopra le urla forti del vento.
La porta si apre e una luce bassa illumina gli occhi un po’ gonfi di Rose. Rimette le chiavi apposto e chiude la porta aperta, gesticolando all’interno con un gesto di benvenuto. “Benvenuto nella mia umile dimora.”
Harry entra in fretta, guardandosi attorno con uno sguardo indagatore. Rose non può fare a meno di notare come le dita di Harry si strofinino tra di loro senza sosta, alla ricerca di calore. Rose lo guarda per un attimo, togliendosi le scarpe e chiudendo la porta dietro di Harry.
Lasciando cadere le braccia lentamente lungo i fianchi, Rose flette le dita, trasalendo quando si accorge che sono arrossate. Abbassa lo sguardo sui suoi piedi e il suo cuore inizia a battere.
Lei è sola con Harry.
“Porca puttana, non smette di nevicare.” Ansima Harry, il rumore di denti che battono mescolato con le sue parole. “Io vado presto, però. Devo andare a casa e-“
“Oh no,” dice Rose, scuotendo la testa. “No, resterai qua. Ci sono meno di zero gradi fuori e tutto quello che hai è una felpa con un cappuccio cazzo, ed è notte fonda. Resterai qua.”
Harry è a bocca aperta per la decisione improvvisa di Rose. Rose alza un sopracciglio, come a dire non discutere. Così Harry non lo fa. Invece cammina attraverso il piccolo spazio e sposta il suo sguardo verso il divano bordeaux, voltandosi per chiedere a Rose il permesso.
Appena Rose annuisce, Harry si lascia cadere sul divano che si trova lungo la parete, crolla pesantemente e appoggia la testa contro il muro, chiudendo gli occhi. “Bel posto comunque.”
“Oh mio Dio, devi essere congelato, quanto sono maleducata!” disse Rose, corse verso il lungo corridoio per aprire l’armadio e prenderne una coperta. Quando ritorna, Harry è fermo. “Qui, avvolgiti questo intorno al corpo.” Rose aiuta Harry mentre stringe il ragazzo nella gigantesca coperta e lo abbassa delicatamente di nuovo sul divano. Prima che Harry possa protestare dicendole che è cresciuto e certamente non ha bisogno di essere coccolato.
“Tè, Harry? Caffè?”
“No, grazie,” Harry scosse la testa, la voce risuona nella casa tranquilla.
“Ne sto facendo un po’ comunque. Devi essere congelato,” dice Rosse scrollandosi il cappotto dalle spalle, appendendolo ordinatamente su un gancio. Si reca in cucina a grandi passi, mordendosi le labbra per non piagnucolare al contatto freddo dei suoi piedi scalzi sul pavimento. Deve ricordarsi di lasciare il riscaldamento aperto. Riempie la caffettiera con l’acqua del lavandino e la poggia sulla macchina per il caffè, versando dentro una quantità discreta di chicchi di caffè prima di appoggiare nervosamente le dita contro il piano della cucina. Harry è terribilmente tranquillo dietro di lei.
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coffee boy // hs. [Italian]
Fiksi Penggemar"E avrebbe vagato ogni mattina, con il suo intento rivolto ad un caffè, e Rose avrebbe sempre trovato se stessa, persa nei suoi occhi." Story by evanscently_