Attorno a me silenzio,
Salvo qualche motorizzato rumore,
Che arriva abbracciato da echi
Di chi costruisce da ore.
Per poi distruggersi la sera,
Annegando in bottiglie
Tutte uguali,
Come i giorni dei calendari.Assetati per giunta
Di vomitare quanto bevuto
Riversando acidi sui loro giardini di nulla
Da cui crescono vuoti frutti
Che ci hanno invecchiato tutti.Io invece ero in silenzio.
Mi accorgo di essere immobile come un armadio.
Lui sí che se la gode,
Gonfio com'è di beni,
Mi guarda sazio e chiuso in sè.
Io invece svuotato e riempito
Con costanza,
Scopato,
Sviscerato e ingozzato.
Senza importanza!
Ha ragione l'immobile,
Infondo...
Ci assomigliamo.E tappo la bocca.
Fino a quando non sento le mie orecchie respirare.
O forse gridano di rimpianto
Perchè ora non ascolto.
Sento.
Batte il cuore e fa male.
Finalmente mi accorgo:
È bello sentirmi respirare!Distoglie
E riempie
All'inverso.
Disincanto.
