Sezionati da imperi di luci
In stanze diseguali
Da giorni che ci violentano
Cerchiamo di ricomporre
Quello che è rimasto di noi
Dopo aver ingurgitato
Tutta questa questa oscuritá
Come puzzle di anime
Che urlano pietà
Da una ridondanza insensata
Che il violinista vuole sua
Come perpetuo moto
Della nostra insensata virtù
Dell' inseguirci correndo.
Ma stando immobili.
