l'inizio di una nuova vita

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Ero sola. Ero per strada. Ero immersa nei miei pensieri più profondi. Ero sola.

Cammino per strada ad un certo punto vidi in lontananza cinque ragazzi, due fermavano per braccio un ragazzo e altri due lo menavano, vedo del sangue uscire dalla bocca di quel povero ragazzo, ero preoccupata, ero molto preoccupata. Corsi ha difenderlo. Arrivai li, i quattro ragazzi mi videro, il quinto no, era ormai privo di coscenza."lasciatelo stare" urlai, loro smisero di menarlo e mi guardarono "non toccatelo, non fategli del male, è solo un povero ragazzo indifeso. Perché tutta questa cattiveria nei suoi confronti" urlai di nuovo, ancora più forte e ancora più preoccupata. Non avevo pensato a quello che sarebbe potuto succedere a me, volevo solo difendere quel ragazzo. Loro si girarono "cosa vuoi ragazzina" mi dissero perplessi, "voglio che lo lasciate in pace, ormai è privo di coscienza. ANDATEVENE VIA!" urlai incazzata. Non so perché ma quei tipi mi ascoltarono e se ne andarono. Rimasi a guardarli in silenzio mentre si allontanavano sempre più da me. Ero felice, li avevo cacciati via, avevo fatto una cosa buona finalmente. Andai dal ragazzo, provai a svegliarlo, ma niente ormai aveva perso i sensi. Era sera e mia madre e mio fratello Ivan dormivano. Era l'una di notte, tornai a casa con questo ragazzo sconosciuto, volevo aiutarlo, volevo davvero aiutarlo, quindi lo portai a casa, lo misi sul mio letto e lo feci riposare fino al mattino.

Era mattina e la luce del sole entrò dalla finestra illuminando la mia stanza, mi svegliai, erano le 11.00 di mattina e il ragazzo dormiva ancora. Cosi provai a svegliarlo, non sapevo come si chiamava "ei, eiii, eiiiiii è mattina ti vuoi svegliare?" dissi, cercando di svegliarlo, dopo qualche secondo vidi che apriva le palpebre. Era vivo! o mio dio che felicità...era vivo e lo era grazie a me!

mi disse "buon giorno" era ancora molto assonnato e non capiva nulla, ancora, "buon giorno" gli dissi estasiata. "come sono finito qua? chi sei tu? ieri sera che è successo? ero con dei ragazzi e mi menavano! Ora cosa ci faccio qui?!" mi disse sorpreso, "ieri sera ero in giro da sola e ho visto dei ragazzi che ti menavano,  sono riuscita ad allontanarli ma ormai tu avevi perso coscienza cosi ti ho portato a casa mia e ti ho fatto dormire nel mio letto, ora calmati, resterai qui finché non trovo i tuoi genitori." finalmente riusciva a capire ed io ero talmente felice che non smettevo di sorridergli, sicuramente arrossivo qualche volta, io sono molto timida e non ho amici per questo sono sempre molto triste, "okay. Come ti chiami?" mi disse "io mi chiamo Cassie. E tu?" gli risposi "bel nome. è molto particolare e bello, io mi chiamo Mattia" "grazie. Bel nome anche il tuo".

la storia di cassieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora