Da quel momento in poi quella camera si trasforma in un vero e proprio paradiso per le due anime che lo abitano, che si intrecciano e si uniscono secondo i voleri e le esigenze dell'amore.
Dopo più di due ore di intenso piacere si trovano distrutti, sudati e senza fiato, in quel letto singolo ormai totalmente sfatto.
"Acqua?" Chiede lui porgendole una bottiglietta piena
"Si grazie" accetta lei, beve un pochino , poi gliela ripassa.
"Avevi sete? Stai bevendo come se avessi appena finito di fare una maratona".
Aster finisce in un solo sorso tutta l'acqua della bottiglia, sorride e commenta ironico "e che maratona" e poi ancora:
"Stizza?"
"Si"
"Marlboro?"
"Mh... Chesterfield"
"Come desideri, Lady"
"Apri la finestra però, che non si respira"
"Certo"
Le passa il posacenere, un clipper verde con la foglia e un pacchetto di Chesterfield.
Va in cucina e prende una lattina di redbull, mentre lei, ancora seduta a letto, accende la sigaretta.
Lui le si siede accanto, apre la lattina e beve qualche sorso, poi fanno a cambio.
"Sei una droga" mormora Aster, baciandole il collo.
"La rivoglio però" aggiunge, passandole la paia e allungando la mano per riprendersi la lattina che lei, per scherzo, allontana.
"Tu mi venderesti per le redbull" cede, dandogliela.
"Solo per un pacchetto grande amore"
"Fanculo"
Finita la sigaretta Aster la guarda negli occhi, la bacia, scendendo anche sul collo. E poi...
"Di nuovo?" Chiede
"Perchè no?"
"Cosa aspettiamo allora"
E per la seconda volta in un giorno, quella camera si trasforma nel paradiso; alla fine, con ancora i respiri affannosi, Blue gli si getta tra le braccia, il sangue pieno di endorfine.
"Sei fatta"
Lei gli da due baci sul collo, inspirando forte il profumo misto all'odore del sudore da sesso.
"Mh-h" risponde, il viso contro la sua clavicola ricoperta di succhiotti, evidentemente sballata.
Lui ammira il suo corpo scoperto, le posa una mano sul fianco stringendola a sè.
"Sei un angelo, cazzo" mormora Aster, baciandola.
"Gli angeli non scopano" risponde lei ridendo.
"Il mio sì" conclude lui con aria soddisfatta, dandole un bacio sui capelli.
E se ne stanno così, semplicemente abbracciati, fumando un'altra sigaretta condivisa, riposandosi.Passata ormai l'una, Aster ricorda che non hanno ancora mangiato.
Si alzano e raccolgono i vestiti sparsi sul pavimento della stanza.
Blue rimette le mutande e infila la maglietta nera del ragazzo, lui infila solo le mutande e i pantaloni.
"Ti sta bene" commenta lui, guardandole il culo mentre si recano in cucina.
"Chi cucina?" chiede lei.
"Io faccio delle ottime uova" risponde Aster, serio.
"Capito" ride lei "faccio un po' di pasta"Dopo pranzo tornano ancora a letto, a far l'amore e a punzecchiarsi soltanto per il gusto di farlo, mantenendo sempre un contatto fisico.
Il loro rapporto è questa voglia di stare insieme, di viversi, sapendo di non aver più senso se non insiemeIl campanile batte le 6, i ragazzi sono ancora nel letto, lei è appoggita al suo petto assopito e guarda fisso avanti con sguardo vitreo, sa che quel benessere è effimero.
E, senza neanche un singhiozzo, senza che nessuno possa accorgersene, i suoi occhi si riempiono di lacrime, che scorrono lungo il suo volto, che cadono silenziose sul petto del ragazzo.
E quelle lacrime sfogano in un pianto sempre più forte, lei si stringe a lui, il respiro si fa affannoso, fino a quando le sfugge un singhiozzo.
Ora ha la fronte appoggiata sulla spalla di Aster e singhiozza forte, piangendo e stringendolo. Ha paura di perderlo.
A quel punto lui si sveglia, senza capire bene cosa stia accadendo, ma sa perché sta piangendo.
Tutte le notti la ragazza sta male, ha una crisi:
I mostri che albergano nella sua testa si insinuano tra i frammenti del suo cuore spezzato, e li sminuzzano sempre di più.
Le paranoie banchettano nella sua mente, a braccetto con l'ansia e la paura di restare sola.
L'ansia colpisce con attacchi di panico velenose e parnoie assillanti.
Spesso anche il suo subconscio si ribella a tutto questo, dando luogo a incubi.
Ogni notte lei combatte tutto questo da sola, terrorizzata dalla solitudine e distrutta dalla paura di perderlo.
Trovarsi ad affrontare sè stessa con qualcuno al suo fianco fa molta meno paura, ma sa che stanotte si troverà sola come al solito.
E lui capisce cosa sta succedendo e la abbraccia, accarezzandole i capelli, sussurrandole "amore lo sai che non devi piangere, ci vediamo presto."
E piano piano, dopo istanti lunghi come anni, lei si calma.
E senza togliere la testa dall'incavo del suo collo, mormora "perdonami."
"Ehi, con tutte le volte che ci siamo pianti sulle spalle a vicenda, non ti devi preoccupare".Erano una coppia che aveva incontrato fin da subito molte difficoltà, si erano conosciuti per caso d'estate, e da lì non si erano più dimenticati.
Ci avevano provato in ogni modo, lasciandosi, smettendo di sentirsi, frequentandosi con altri, come unico risultato avevano ottenuto solo una crepa in più sul cuore e la consapevolezza che ormai nessuno dei due avrebbe mai scordato l'altro.
Avevano superato ostacoli, primo fra tutti i genitori, poi la distanza, litigando con i pullman, le ore di viaggio, gli autisti, le coincidenze mancate.
Erano riusciti ad incastrare tutto, ma era messo in un equilibrio tanto precario che bastava un battito d'ali di farfalla a mandare in pezzi tutto.
L'apatia era sempre dietro l'angolo, così come la paura e lo sconforto, e la tensione era tanta posta sulle fragili membra di due ragazzi innamorati."Amore, perché non possiamo semplicemente stare insieme?"
Sussurra lei, ancora scossa.
"Ei, no" le risponde lui stringendola "Ci saranno i giorni in cui ci sveglieremo insieme, e andremo a dormire nello stesso letto. È una promessa"
Blue fa un piccolo sorriso, un sorriso tanto bello quanto triste, ma ora è tranquilla."Dobbiamo prepararci" dice Aster, facendola alzare dal letto per rivestirsi.
Lui aspetta un pochino, osservandola mentre cerca i suoi indumenti tra quelli sparsi per il pavimento della stanza.
"Madonna che culo" commenta, con un sorriso, alzandosi e toccandolo mentre lei si sta rimettendo la maglietta.
Blue sorride, si gira e gli da un bacio sulla guancia, per poi riprendere la sua ricerca alla volta dei calzini.
"Andiamo?" Le chiede dopo un momento.
Sono entrambi pronti e vestiti, quindi escono di casa.
Il tragitto fino alla stazione è breve, pochi minuti di bus e altrettanti di tram, tutti passati in silenzio, la testa di Blue sulla spalla di Aster, poi alla stazione dei bus.
Le pensiline sono una di fianco all'altra, raggiungono in pochi passi la numero 9, dove sosta un pullman che si sta piano piano riempiendo.Aster prende per i fianchi Blue, poi la bacia piano. Finito il bacio se ne stanno ancora un momento abbracciati
"Ci vediamo presto" dice
"Lo so amore" risponde lei, la testa appoggiata sulla sua spalla; Gli dà un bacio appena sotto al mento
"Buon viaggio" aggiunge lui
"Grazie"
"Sali dài"
Si danno ancora un bacio a stampo, poi Blue sale sul pullman mostrando il biglietto all'autista.
Aster la guarda ancora una volta, poi si dirige verso la fermata del tram senza voltarsi indietro, consapevole del fatto che, se lo facesse, salirebbe sul mezzo.
La ragazza lo guarda un'ultima volta, aggiungendo un "ti amo" appena sussurrato.
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Un angelo in Blue jeans
RomanceLei, fuori una brava ragazza, dentro morta da un pezzo. Quel tipo di persona da cui non ti aspetteresti tanta tristezza, celata sotto un paio di occhi color ghiaccio. Quel coraggioso tipo di giovane donna che si finge malata per scappare di casa, ma...