Cuori all'Inferno - serie Nero di Cuori - su Amazon anche in cartaceo

5 - Solo due chiacchiere

Sette settimane prima

Milano – Hell Club

Luca odiava quel posto, eppure da un paio di settimane ci veniva spesso al club. Passava quasi tutta la sera da solo, seduto a un tavolo in disparte, spesso rifiutando gli approcci e gli inviti degli altri ragazzi e uomini presenti. Perché tutti si avvicinavano, tranne quello che a lui piaceva.

La prima volta era venuto insieme a un amico, che voleva fargli conoscere il club dove non era mai stato. Era solo curiosità la sua, perché proprio non era il tipo da andare in una dark room o farsi chiudere in una gabbia seminudo, come qualcuno faceva in una delle sale del labirinto.

No, Luca era un ragazzo semplice, noiosamente timido e sentimentale, come lui stesso si definiva, una femmina mancata, come lo chiamava con affetto sua sorella. Era già tanto che aveva avuto un po' di approcci con gli unici tre ragazzi con cui aveva avuto una storia, ma niente di più di baci e carezze intime.

Insomma, nonostante non fosse più un adolescente e avesse quasi vent'anni, Luca era ancora vergine e la cosa ora iniziava a pesargli. Ma non aveva alcuna voglia di buttare via la sua prima volta con uno qualsiasi, anche se temeva di rimanere vergine a vita, perché gli sembrava oramai di essere circondato solo da ragazzi e uomini a cui interessava fare sesso, ovunque e con chiunque.

Come a quel bellissimo ragazzo, che gli faceva battere il cuore ogni volta che incrociava il suo sguardo. Solo per poterlo rivedere continuava a venire al club. E ora era lì, come sempre, seduto in un angolo del bancone a guardarsi intorno alla ricerca della prossima preda. Perché Luca lo aveva visto andare verso la dark room ogni volta con un uomo diverso.

Insomma, l'esatto opposto di lui e proprio il genere di ragazzo con cui mai avrebbe voluto stare. Eppure, c'era qualcosa in quello sguardo che lo incatenava. Era qualcosa di profondo, un tormento interiore, il cui dolore straziante si rifletteva in quei bellissimi occhi azzurri e, quando incrociava il suo sguardo, Luca sentiva un richiamo incredibile e forte, che non riusciva a comprendere, ma che non poteva evitare.

Abbassò di nuovo gli occhi sul bicchiere di birra oramai vuoto, allungando una mano a prendere una manciata di noccioline dalla ciotola semivuota. Doveva decidersi a non venire più in quel posto, tanto era inutile. Lui non sarebbe mai andato in quella dark room, non era così che voleva fosse la sua prima vera volta. Ma quel ragazzo non lo considerava per nulla, al massimo gli aveva sorriso per un secondo, niente di più. Doveva aver capito anche lui che razza di impiastro era.

«Posso sedermi?»

Luca sobbalzò sulla sedia sgranando gli occhi, quando si accorse che il ragazzo che tanto gli piaceva era lì davanti a lui, con un bicchiere in mano e un sorriso che lo faceva sciogliere.

«Ecco... io...»

«Scusa, magari aspetti qualcuno, ma ti ho visto sempre da solo nelle ultime sere, ho pensato che forse ti faceva piacere fare due chiacchiere.»

«No, cioè, sì. Insomma, non aspetto nessuno e sì, mi fa piacere fare due chiacchiere... se non ti annoia» gli disse, passando una mano tra i capelli scuri e ricci in un gesto nervoso, mentre era certo di essere arrossito come una ragazzina.

«Perché mai dovrei annoiarmi?» la voce del ragazzo calda e morbida lo fece sciogliere ancora di più e lo guardò, mentre si sedeva con eleganza di fronte a lui, posare il suo drink sul tavolo, e continuare a sorridergli con quelle labbra carnose che Luca si accorse di fissare anche troppo.

«Beh, sai, ho visto che spesso vai di là, e insomma... io non sono tipo» gli rispose, abbassando gli occhi di nuovo sulla birra.

«Alla lunga sono quelle cose lì che mi annoiano, magari una semplice chiacchierata è un piacevole diversivo» gli sentì dire con una piccola risatina «comunque io mi chiamo Giorgio.»

«Piacere, Giorgio, io sono Luca» gli rispose rialzando lo sguardo, e finalmente iniziò a rilassarsi, pensando che forse continuare a venire in quel club non era stata per nulla una cattiva idea.