"Maldetta Sveglia!" pt.1

7.1K 703 796
                                    

Ciao ragazzi! Eccoci con il primo capitolo di "Cinquanta Sfumature di Hope" la storia che vi farà vivere i soliti cliché in modo diverso!
All'insegna del trash e del divertimento, in una bellissima parodia di Cinquanta Sfumature.

È possibile che nel corso della storia troviate errori di battitura, purtroppo scrivo dal telefono e viene un po' difficoltoso rivedere tutto. Ma tranquilli! La storia scorre fluida comunque. Il Capitolo è diviso in due parti. Vi lascio ad Hopita.

3 anni prima

Driiin Driiin

La mia giornata cominciava con quella maledetta sveglia rompi-cazzo.

Ogni giorno era la stessa storia, non avevo sbatti di andare a scuola ma dovevo, era l'ultimo anno e le scelte erano due: fare la prostituta per le periferie della città oppure diplomarmi e trovare qualche lavoro serio.

Ero indecisa, scopare a pagamento è un po' come lavorare gratis, ma comunque non avrei avuto un'ottima reputazione.

Ogni mattina era un inferno, un po' di mascara al volo e qualche vestito sotto marca che avevo comprato online.

Era il primo giorno di scuola del mio ultimo anno, ero eccitata (non in quel senso, sporcaccioni) e non vedevo l'ora di finire quella scuola di merda che da anni mi tartassava con compiti e interrogazioni. 

Finii di passarmi il mascara davanti allo specchio e corsi a fare colazione, mamma e papà mi aspettavano sorridenti, come se avessero passato l'intera notte a scopare come due adolescenti alle prime armi.

«Hope» prese parola mia madre «Come mai sei già sveglia?»

Sì, avevano scopato. Che schifo.

«Forse perché sono le otto, mamma?»

«Oh, sì, scusami tesoro, è solo che stanotte sono ho chiuso occhio»

«Immaginavo.»

Papà era molto silenzioso, sorseggiava quel caffè con nonchalanse, come se il lavoro non lo preoccupasse. Era sempre stato così, io e lui non avevamo mai legato, nonostante fossi la sua unica figlia.

Mangiai due pancake al volo, misi lo zaino sulle spalle e mi diressi verso la fermata, che distava a qualche isolato da casa mia.

Arrivata vicino alla fermata del bus sentii subito le voci di quelle gallinacce delle mie migliori amiche.

«Puttanella!» sentii la voce di Destiny chiamarmi da lontano.

«Troietta!» risposi io, correndo ad abbracciarla.

Destiny era molto alta, aveva i capelli lunghi e gli occhi castani, era una ragazza bellissima, a scuola la invidiavano tutti, ero sempre stata la sua ombra, lei era sempre la migliore in tutto.

Scopava con tutti, ne cambiava uno a sera, e se ne vantava con me e con Summer, l'altra mia migliore amica.

«Abbiamo fatto la 69!» diceva un giorno

«Lo aveva quanto un cavallo!» diceva un altro giorno

E continuava così, a raccontarci la sua sessualità come se fossimo terapiste.

Summer era diversa, aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri e non parlava mai, ogni tanto scopava, ma non tutti erano disposti a provare la "foresta rossa", sì, è così che chiamavano la sua vagina.

E poi c'ero io, Hope, la sfigata di turno ancora vergine che non aveva ancora trovato l'amore della sua vita (o il cazzo della sua vita, dipende dai punti di vista). E in quel momento tutto stava per ricominciare, un'altra volta. Non avrei mai conosciuto il ragazzo della mia vita, ero destinata a vivere in una casa di campagna con sessantaquattro gatti e due pettirossi, o almeno, questo era quello che pensavo.

Io ero la diversa, ero quella appestata, avevo soltanto Summer e Destiny, la mia reputazione senza di loro era pari a zero.

«Finalmente si ricomincia eh?» disse con tono stridulo Destiny «Magari quest'anno è la volta buona per te Hope»

«Non metterle strane idee in testa Destiny!» prese parola Summer «Lo farà quando sarà pronta»

«Pff» sbuffò Destiny «da che pulpito viene la predica»

  «Smettiamola ragazze»  dissi io «dovremmo goderci questo giorno»

  «Sei sempre la mia solita puttana»  disse sorridendo Destiny «Ma ti amo lo stesso»

L'autobus non tardò ad arrivare ed insieme ci avviamo verso di esso, come un trio affiatato che non si sarebbe mai sciolto. 

  «Ultimo anno ragazze!»  disse Destiny porgendo la mano verso me e Summer «Poi saremo padrone della nostra vita»

  «Ultimo anno!»  ripetemmo in coro.

Vidi una strana espressione nel volto di Summer, fissava in continuazione il suo cellulare.

  «OH MIO DIO RAGAZZE»  disse

  «Che succede?» chiesi incuriosita

  «CODICE ROSSO, CODICE ROSSO»  

Codice rosso voleva dire soltanto una cosa: ragazzo carino nelle vicinanze, ma nell'autobus non c'era nessun ragazzo carino, cosa voleva dire^

  «Non c'è nessuno qui»  dissi

"Non è qui, è nel nostro corso di chimica

  «Come si chiama?»  chiese Destiny

  «Si chiama Erri Stails, me lo ha detto mia cugina Monica, è nuovo a scuola»  

Che nome di merda Erri Stails, pensai.

Era tutto così dannatamente bello, la nostra era un'amicizia stupenda, una di quelle che non finiscono mai.

Peccato che poi le cose, non siano andate proprio così.

Ps. Mi scuso se la prima parte del capitolo è un po' corta, ma, per come devono andare le cose. è giusto così. La seconda parte del primo capitolo verrà pubblicata DOMENICA alle ore 17:00.

Cinquanta Sfumature di Hope (IN CORSO) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora