Una giacca di un nero mai presenziatosi ai miei occhi, una camicia bianchissima e una cravatta gialla che non si abbinava per niente, ecco com'era vestito Erri Stails quando entrai lì dentro.
I suoi occhi sgranarono il mio pallido viso, non me li toglieva di dosso, mi stava mangiando.
Io ero pietrificata. Ma chi cazzo me lo aveva fatto fare?
Nascosi tutto l'imbarazzo, nella speranza che non mi riconoscesse, ma ero troppo tardi.
"Gerarda" disse avvicinandosi a me "Quanto tempo"
"Ehm... Sì, quasi quattro anni"
"Sei cambiata molto, lo sai?"
La sua voce, aveva qualcosa di strano, era diversa, era più sensuale, se avesse continuato a parlare sarebbe servita una sfilza di moci per pulire il pavimento.
"Grazie, sai, gli anni passano per tutti"
"Quindi sei tu la giornalista eh?"
"Sì, ho fatto carriera, mi occupo di goss... Ehm di cronaca internazionale"
"Uhm.. Interessante..." sibilò mentre con passo felpato si avvicinava a me "..troppo interessante"
Prese una delle ciliegie posate sul tavolo e la assaggio delicatamente, come se la stesse baciando.
Si credeva sexy?
Non gliela avrei data manco morta, o forse sì.
Era cambiato.
In lui qualcosa era diverso.
Forse era più maturo.
O forse solo più coglione.
"Cominciamo con le domande?" suggerii imbarazzata
"Faccia di me tutto ciò che vuole"
"Da quanto tempo gestisce questa azienda?"
"Mi piace quando mi dai del lei, Hopita"
"La finisca."
"2 anni, da quando papà è volato dal cielo"
"Vuole dire in cielo"
"No no, dal cielo. Incidente aereo. Capita"
"Ah, okay... Proseguiamo con le domande"
Il suo pacco si faceva sempre più grosso, e lui faceva di tutto per farmene accorgere.
"E come è stata la sua prima volta?"
"Oh... Hopita, non mi aspettavo domande del genere"
"la prima volta in azienda, intendo"
"pure il luogo specifico?"
"Guardi, non ono venuta qui per perder tempo."
Presi la mia cartella e mi avviai per la porta.
Stails mi afferrò per il braccio.
"Lasciami" sibilai
"Altrimenti?"
"Ti denuncio"
"Sono troppo potente, non ci riusciresti mai, vendo cartaigenica, ricordalo"
Raccolsi tutta la mia forza e la concentrai sul mio piede destro, che qualche secondo dopo era già in mezzo ai suoi testicoli.
Riuscii a scacciarlo ma arriavata quasi vicino alla porta afferrò la mia caviglia, facendomi cadere a terra.
"Tu sei mia" sussurrò Stails
Furono le ultime parole che sentii prima di perdere i sensi.
***
Qualcosa stringeva i miei polsi, mi sentivo soffocare, tutto intorno a me era buio. Era stato Stails, era tutta colpa sua.
Sentii una voce alle mie spalle, era la sua.
"Rieccoti, Hopita"
"Cosa vuoi da me?"
"Voglio te"
"Vuoi uccidermi?"
"No, Hopita, non lo farei mai"
"E allora cosa?"
"Voglio solo mostrarti qualcosa"
"Cosa?"
"La mia stanza dei giochi"
Slegò la corda che teneva legati i miei polsi e mi aiutò ad alzarmi dalla sedia, nel frattempo, le luci si accesero.
Era una grande stanza, simile a quella d'attesa, al suo interno c'erano due porte, una marrone, probabilmente quella da dove eravamo entrati ed una rosa.
"Quella lì è la Stanza Rosa" continuo Stails "È lì che ci divertiremo"
"Tu sei pazzo!" urlai "Lasciami andare!"
Mi spinse verso la porta, mi tenni alla maniglia.
"Aprila" mi ordinò
Obbedii.
Era una grande stanza rosa, piena di bambole, giocattoli e cianfrusaglie strane.
"Non sapevo ti piacessero le My little Pony"
"Vedi, Hopita, ogni persona ha i suoi segreti"
"Lo so, ma di certo non questi. Sai, il tuo sembra proprio il comportamento di un maniaco frustrato"
"Non dire sciocchezze. Vedi, questo d'ora in poi sarà il nostro regno, ma è giusto che prima ti dica quali sono le regole"
Mi passò un foglio con delle robe scritte a penna. Lo Aprii incuriosita.
"... REGOLE DEL GIOCO
MR. ERRI STAILSPRIMA REGOLA: OBBEDIRE SEMPRE AL TUO PADRONE
SECONDA REGOLA: DARE SEMPRE DA MANGIARE AL TUO PADRONE
TERZA REGOLA: ESAUDIRE OGNI DESIDERIO DEL TUO PADRONE
QUARTA REGOLA: AMARE IL PADRONE
QUINTA REGOLA: VENERARE IL PADRONE... "" Cosa è questa buffonata? " urlai inalberata
" Tranquilla Hopita, capirai presto ".
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Cinquanta Sfumature di Hope (IN CORSO)
Ficção Adolescente[IL SESSO TRASH COME NON LO HAI MAI VISTO] Hope Smith, 21 anni e un'imminente carriera davanti, si trasferisce da Miami a Los Angeles per cambiare vita e intraprendere la carriera giornalistica. È lì che incontra Erri Stails, giovane imprenditore...