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"Sapete cosa? Non resterò qui di fronte a voi a pronunciare un discorso di merda su come l'individualità sia la chiave del successo, mentre noi siamo tutti qui, vestiti nello stesso modo. Sono stato un ingenuo, il cocco dei professori e l'esempio perfetto di un figlio. So che molte persone ci giudicano per questo e mi dispiace per loro perché quello è ciò che davvero sono."

Lanciò uno sguardo ai suoi genitori, che avevano spento la video camera e chiesto al loro fotografo personale di smettere di fare foto.

"So che dovrei parlare del futuro, ed è quello che farò. Gandhi disse che il futuro dipende da ciò che facciamo oggi. Io ho realizzato che è vero. Tutti noi abbiamo grandi piani per il nostro domani, ne sono sicuro. Questo è il motivo per cui non me ne starò qui ad essere qualcuno che non sono. L'ho fatto per tutta la mia vita; ho mentito a tutti voi, ma la cosa più importante è che ho mentito a me stesso. Non posso iniziare una nuova vita basata su una bugia. Questo:"

Si fermò. Si tirò su la tunica, prese la scatola di velluto dalla tasca e l'aprì. Sentì tutti trattenere il fiato ed Jinnie portò una mano davanti alla bocca, pensando che quell'anello si sarebbe trovato su un suo dito da lì a pochi minuti.

"Questo non sono io. I miei genitori si aspettano che sposi una persona con cui sto da cinque anni. Conoscete tutti Jinnie, colei che dovrebbe essere l'amore della mia vita." Disse e lei sorrise, sembrando incredibilmente fiera di se stessa. Lo aveva almeno ascoltato?

"Fatemi dire una cosa. Queste sono un mucchio di stronzate." Continuò lanciando la scatola oltre il palco, proprio davanti ai piedi di Jinnie. La folla ansimò e Han scosse la testa alla loro ridicola reazione.

"Non ho bisogno di un foglio dal municipio per provare il mio amore a qualcuno" disse e la faccia di Jinnie si accese "quando ami qualcuno, lo sai e basta. Non devi spiegarlo- be' non puoi spiegarlo. È questo il punto. Puoi cercare di evitarlo, fuggire e credetemi l'ho fatto. Ci ho provato. Ma alla fine, due persone ritroveranno la propria strada verso l'altra, se sono destinate a stare insieme. È così che sai che è reale. Io, personalmente, ho ritrovato la strada verso qualcuno, contro ogni probabilità, tre settimane fa."

Jinnie sembrava confusa, mentre probabilmente stava facendo il calcolo nella sua testa.

"Non voglio annoiarvi ulteriormente con questa merdata sentimentale ma vorrei citare Bernard Baruch, che disse sii te stesso e dì ciò che senti perché quelli a cui importa di te non si preoccupano e a quelli che si preoccupano non importa di te."

Suo padre gli stava facendo dei gesti per farlo smettere di parlare e Han sorrise.

"Quindi, senza ulteriori complicazioni, vorrei ringraziare la scuola per aver provveduto alla miglior educazione possibile, e i miei genitori che hanno pagato. Ma vorrei ringraziare anche qualcun altro."

Fece un respiro profondo e si morse il labbro, cercando gli occhi di Minho attraverso il pubblico. Sorrise quando stabilirono un contatto visivo e continuò:

"Io penso.. la cosa più importante che abbia imparato in questi quattro anni sia qualcosa che ho appreso negli ultimi.. nove mesi? Ho realizzato che le migliori cose della vita sono gratis. Una frase che mai avrei pensato potesse uscire dalla mia bocca. Ma è vero, se ci pensate bene. Gli amici, gli abbracci, ma soprattutto, la felicità sono gratis. E vorrei ringraziare il mio uh... ragazzo per questo."

Sua madre iniziò a piangere e suo padre non era mai sembrato più arrabbiato. Alcune persone ansimarono ed Jinnie era senza parole.

"Per concludere... abbiamo solo una vita, se scegliamo di vivere la nostra nel modo migliore, essendo noi stessi, o pretendiamo di essere qualcuno che non siamo, è completamente a nostra scelta. Fanculo a quello che gli altri pensano! È meglio essere odiati per chi sei, che essere amati per chi fingi di essere. Questo è tutto, grazie." Finì e sorrise.

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