Una luce fioca entró dalla finestra, illuminando la bianca pelle di Karen.
La sveglia suonó qualche minuto dopo, incentivandola ad alzarsi.
Scese svogliatamente dal letto, fiondandosi in bagno per lavarsi e sistemarsi.
Aprendo l'armadio, prese un paio di leggins neri a cui abbinó una semplice felpa rossa e le sue amate DMs, quel giorno era particolarmente freddo e ventoso.
Sistemó indietro i lunghi capelli in modo tale che potessero scendere morbidi sulla schiena e mise giusto un po' di mascara per evidenziare i suoi grandi occhi nocciola.Si diresse in cucina preparandosi un buon cappuccino con tanta schiuma, proprio come piaceva a lei. Diede velocemente qualche morso al cornetto che le aveva comprato la mamma e, indossando il giubbotto, corse fuori.
-In perfetto orario... -constató Harry, ancora seduto sulla sua moto.
Karen gli sorrise, salendo titubante e aggrappandosi immediatamente all'amico.***
-Karen! - urló una ragazza davanti al cancello della scuola, stringendola poi in un forte abbraccio che la fece allontanare qualche centimetro dal corpo di Harry.
-Come stai? - chiese Karen sorridendo all'amica.
-Oggi tutto bene, il mal di testa fortunatamente è passato... - disse con la sua vocina acuta, toccandosi le tempie.
Lo sguardo della ragazza si posó rapidamente verso il corpo di Harry, scrutandolo da cima a fondo. Si focalizzó sui morbidi ricci scuri che gli ricadevano sulla fronte, il fisico statuario evidenziato da un giacchetto fin troppo aderente e gli occhi verde smeraldo. Solo allora si rese conto che il ragazzo stava ricambiando lo sguardo e, colta di sorpresa, non poté fare altro che arrossire.Karen si accorse della situazione e decise di prendere la palla al balzo, avvicinando la ragazza all'amico.
-Lui è Harry Styles, il mio migliore amico... -
-Piacere, io sono Holly. -disse lei, porgendogli la mano.
Harry la afferró e, con decisione, facendo attenzione a non esagerare, la strinse.
Un leggero sorriso apparve sulle rosee labbra piene della ragazza.
Harry si prese qualche secondo per osservarla meglio: mossi e capricciosi capelli rossi le incorniciavano il viso candido dove risplendevano vivaci occhi azzurri.
Lo sguardo di Harry si spostó leggermente sul suo corpo, la maglietta nera e i jeans chiari ricadevano morbidi sulle sue curve.
Aveva un corpo mozzafiato.Il suono della prima campanella lo distrasse dai suoi pensieri.
Le due ragazze salutarono Harry e si diressero veloci in classe, felici che la prima ora di lezione fosse in comune.
Si sedettero all'ultimo banco, sicure così di poter chiacchiere senza troppi problemi.La professoressa Smith, triste come sempre, ciondoló verso la cattedra mentre estraeva dalla valigetta in pelle alcuni libri di storia.
Tirandosi su i piccoli e tondi occhiali, cominció a fare l'appello. Dopo ció, non fece altro che comunicare le pagine da studiare per il giorno seguente, riassumendo gli argomenti trattati.
Karen e Holly ne approfittarono per chiacchierare un po', si erano conosciute solamente il giorno prima eppure sembrava che ci fosse una strana connessione tra loro. Così simili e allo stesso tempo così diverse. Erano entrambe ragazze particolarmente tranquille, senza troppi grilli per la testa, che preferivano il divano di casa ai locali pieni di gente.
Ovviamente, come tutte le ragazze della loro età, spesso uscivano nei pub o nei bar per fare nuove amicizie, ma tendenzialmente stavano molto bene anche a casa.Holly aveva tante qualità che a Karen mancavano: era determinata, impavida, sempre positiva, assolutamente non rancorosa. E aveva inoltre quei 15 centimetri che a Karen mancavano e che, per ovvi motivi, le sarebbe piaciuto avere.
Continuarono a chiacchierare, entusiaste che avessero così tante cose in comune. Karen sapeva che un'amica come lei avrebbe potuto fare un enorme differenza nella sua vita, magari le avrebbe smorzato quella timidezza che da sempre la affligeva. Riusciva a mostrarsi forte, impavida, ma chi la conosceva bene sapeva che era tutto fuorché quello. L'esigenza di combattere contro coloro che volevano metterle i piedi in testa la costrinse a crearsi una maschera. In fondo si sa, le persone timide e riservate vengono spesso etichettate come deboli e lei non poteva accettarlo.
Il suono della campanella la fece sobbalzare, trovando l'amica già in piedi pronta per uscire da quell'aula. Raccolse rapidamente i suoi libri e uscí.
Salutó l'amica con un bacio sulla guancia ed entró nell'aula dove si sarebbe svolta la lezione di matematica.
Immediatamente i suoi occhi si posarono su un ragazzo seduto sul banco intento a fare smorfie e battute per far divertire gli altri ragazzi. Una cosa decisamente da Louis.-Ei bella, ti siedi accanto a me?- chiese con fare amichevole mentre la ragazza annuiva sorridente.
L'ora passó rapidamente grazie alle stupide battutine di Louis, entrambi fecero davvero fatica a soffocare le loro risate.
Ad un certo punto Karen, sentendosi alcuni sguardi addosso, si voltó, notando che un gruppetto di ragazze agli ultimi banchi la fissava con uno sguardo ben poco rassicurante.
-Louis, chi sono quelle ragazze? -chiese lei con fare curioso, facendo un cenno con la testa per mostrargli la direzione dove guardare.
Un leggero sorrisetto comparve sul viso del ragazzo mentre scuoteva la testa.
-Hanno tutte un debole per me. -inizió.
-Siamo qui a ridere e scherzare da un'ora ormai, penso sia normale che ne siano infastidite, non dargli troppo peso. -continuó mentre scarabbochiava qualcosa sul foglio.
-Gli piaci? -chiese Karen.
Il tono leggermente sorpreso fece corrugare le sopracciglia al ragazzo che immediatamente rispose:-Ovvio, sono Louis Tomlinson. Ei Auston, stai dubitando della mia bellezza per caso? -
-Oh no,non mi permetterei mai! -rispose lei alzando le mani in segno di innocenza e seguendolo in una fragorosa risata che innervosí, e non poco, la professoressa.
-Tomlinson, Auston, la mia lezione vi fa tanto ridere? -chiese sbattendo la mano sul banco.
-Ci scusi professoressa, è stata colpa mia. Stavo raccontando a Karen di quando mi sono rovesciato l'acqua sui vestiti, se lo ricorda? Era così divertita da quella mia gaff -le ricordó Louis provocando un debole sorriso da parte della donna.
-E poi sa benissimo che non oseremo perderci nemmeno una delle sue interessantissime lezioni. -continuó. La sua voce cristallina incantó la professoressa che non poté fare altro che sentirsi lusingata dai complimenti del ragazzo che, ad un occhio poco esperto, potevano sembrare addirittura sinceri.
-Sono un genio, ammettilo. -bisbigliò mentre si pavoneggiava senza farsi notare.
-Si, non mi aspettavo una mossa del genere da uno come te, complimenti. -disse lei provocando un espressione alquanto confusa nel volto del ragazzo.
-Era un complimento o un insulto? -chiese ridendo.
-Un complinsulto, bello vero? -disse lei, fiera di quella nuova parola che aveva creato.
-Si, mi piace... Lo userò quando dovrò mollarmi con una. 'Sei una ragazza meravigliosa anche se un po' troia, addio.' -disse provando il suo copione.
Continuarono a scherzare fino alla fine della lezione, felici di aver passato un po' di tempo insieme.
***
Finalmente anche l'ultima campanella della giornata suonó.
Karen stava tranquillamente riponendo gli ultimi libri nell'armadietto quando una mano la strattonó con forza fino a farla entrare in bagno. Si voltó irritata quando riconobbe la sua amica dai capelli rossi, che diavolo le era preso?Angolo Autrice
Buongiorno ragazze, eccoci con un nuovo capitolo!
Qui entra in gioco Holly, la quale riserverà davvero molte soprese ;)
In questo capitolo ho deciso di "escludere" Zayn perché mi piace l'idea di descrivere la quotidianità della protagonista (che ovviamente non include Zayn 24h su 24),spero vi faccia piacere.
Ci saranno diversi capitoli del genere, anche per farvi comprendere meglio il carattere di Karen.
Un bacione,Aurora x
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Who Is The Real Zayn? II Z.M. II
Fanfiction..Quel pomeriggio non fece altro che pensare a lui, al moro che la stuzzicava sempre e che la indispettiva, cosa che la irritava ma che allo stesso tempo le piaceva terribilmente. Lei lo odiava, lo odiava tanto. Odiava il suo carattere, odiava i suo...