Erano le sette e come ogni mattina Karen dovette alzarsi da quel paradiso chiamato letto per dirigersi in quell'inferno chiamato scuola. Prese i vestiti, entrò in bagno e si cambiò in poco tempo, non le piaceva essere in ritardo e cercava sempre di essere il più puntuale possibile.
Scese le scale dove trovò Hannah, sua madre, che si gustava beatamente il suo caffè mattutino, la salutò con un bacio sulla guancia e corse fuori.
Erano le otto e lei era in perfetto orario davanti a quell'edificio dove avrebbe passato il resto dei mesi.La figura del preside primeggiava rispetto ai ragazzi che, contrariati, tra uno sbuffo e l'altro, si accingevano a varcarne la soglia.
Anche Karen era particolarmente seccata ma l'unica notizia positiva era che avrebbe rivisto il suo migliore amico.
Era elettrizzata all'idea di riabbracciarlo, avevano continuano a sentirsi e a videochiamarsi ma erano ormai ben 5 anni che non si vedevano dal vivo.Dando un'occhiata al foglio dell'orario si rese conto che la giornata sarebbe iniziata proprio con la sua materia preferita: biologia. Prese frettolosamente i libri dall'armadietto e percorse il lungo corridoio verso l'aula T4, sedendosi al primo banco che vide libero.
La sua presenza fu notata da qualche alunno che, con fare curioso, cominció ad osservarla.
Odiava cambiare scuola, era sempre la stessa storia, sempre gli stessi occhi che la scrutavano da cima a fondo.
Cercando di apparire il più tranquilla possibile, sistemó i suoi libri sul banco, accompagnati da penne ed evidenziatori, tutto rigorosamente ordinato.
Dopo poco entró la professoressa Robbins che salutó tutti con un caloroso sorriso, quella donna aveva un'aria particolarmente dolce e rassicurante.La lezione era ormai iniziata da almeno dieci minuti quando la professoressa fu interrotta da qualcuno che, con aria scocciata, bussó alla porta.
Si voltò leggermente, alzando gli occhi al cielo e dicendo, con fare comprensivo:
-Forza Malik, entra -.Al suono di quelle parole, la porta si dischiuse mostrando un ragazzo estremamente attraente e misterioso che sorrideva beffardo.
Karen alzó leggermente le sopracciglia, sorpresa e incuriosita da così tanta bellezza.-Signorino Malik, è in ritardo ancora una volta... non si smentisce mai eh - disse la professoressa con l'aria di una che gliene aveva fatte passare davvero tante, questa compresa.
Il sorriso di lui si fece ancora più evidente, mostrando una splendida fila di denti bianchi, decisamente in contrasto con la sua pelle ambrata.
Il ragazzo percorse rapidamente l'aula per sedersi sull'unico posto libero, proprio vicino a Karen.
Quest'ultima si prese giusto qualche secondo per osservarlo da vicino: pelle ambrata, fisico scolpito, capelli scuri e un leggero accenno di barba che lo rendevano più misterioso di quanto non fosse già.-Ciao. - gli disse, accennando un sorriso.
Probabilmente sarebbero stati insieme per tutto il corso e Karen cercó di essere il più gentile possibile. Inoltre, trovandosi in una nuova scuola, sperava di riuscire a creare qualche amicizia.
Lui si voltò verso di lei con un espressione piuttosto interrogativa e solo allora Karen poté notare i suoi occhi color nocciola così maledettamente magnetici e profondi. Rimase un attimino intimorita da quello sguardo, i suoi occhi avevano qualcosa che lei non era in grado di decifrare.
Tornó alla realtà solo dopo essersi resa conto di aver perso quella connessione visiva, dato che il bel moro si era girato dall'altra parte senza nemmeno degnarla di una risposta.Rimase abbastanza stupita da quel comportamento, tanto che sgranò gli occhi e continuó:
-Nel mio mondo quando una persona saluta, l'altra risponde. -
-Nel mio mondo invece faccio come cazzo mi pare senza sottostare alle pretese di una ragazzina, ok? - disse con tono arrogante. La sua voce però era decisamente calda, in netto contrasto con le parole pronunciate.
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Who Is The Real Zayn? II Z.M. II
Fanfic..Quel pomeriggio non fece altro che pensare a lui, al moro che la stuzzicava sempre e che la indispettiva, cosa che la irritava ma che allo stesso tempo le piaceva terribilmente. Lei lo odiava, lo odiava tanto. Odiava il suo carattere, odiava i suo...