ii. what have I done?

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𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐎𝐑 𝐇𝐀𝐓𝐄?

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Jack's pov

E fu così che la mia vita finirà presto. Sono andato a sbattere contro la puttanella più viziata della città, come minimo quella sta notte si presenta a casa mia con un coltello e mi uccide nel sonno.
Inoltre, il mio migliore amico, nonchè il mio unico amico, oggi non si é presentato per colpa dell'influenza.
Quella stessa mattina mi aveva chiesto se dopo scuola sarei potuto andare a casa sua per fargli compagnia.
Così, alla fine delle lezioni, sistemai le mie cose nell'armadietto e uscii il prima possibile dalla scuola.
Non volevo direttamente andare da Jaeden, volevo tornare a casa per salutare mio padre prima che parta per Los Angeles.
Siamo una famiglia molto legata, se non fosse per mia sorella Jess, la quale, due anni fa é scappata di casa con il suo ragazzo e non si é fatta più sentire.
I miei genitori erano disperati, l'avevano cercata da per tutto, finché, un giorno, il suo fidanzato si é presentato a casa nostra e ha detto noi di lasciarla stare, stava vivendo la sua vita e insieme stavano per partire per Madrid.
Mia madre non accettava quel ragazzo, ma Jess era così innamorata di lui che ci aveva abbandonati.
Prima di partire, mi aveva lasciato una lettera, che custodisco attentamente nel cassetto della scrivania. Spesso, quando sento la sua mancanza, mi metto a rileggerla e la sento qui vicino a me.
Entrai dentro casa, mia madre stava sistemando la cucina e sul tavolo c'erano dei toast appena sfornati.
«Jack, tesoro, ho preparato questi per merenda e ho saputo che Jaeden non sta bene e che oggi vai a casa sua, portaliene un po', dio solo sa quanto quel ragazzo ama i toast.» disse mia madre sorridendo.
«Uhm... Va bene, papà é già partito?» domandai titubante.
«No tesoro, é in garage, parte tra poco, vai a salutarlo» rispose riponendo i piatti di porcellana nella credenza.

Andai in garage e abbracciai mio padre.
«Quanto affetto oggi» esclamò ricambiando l'abbraccio.
«Dato che tra poco parti volevo salutarti»
«Mi mancherai figliuolo» disse per poi entrare dentro casa e prendere le valigie.
Sarebbe partito per due mesi.

[...]

Misi in un sacchetto i toast di mia madre e mi incamminai verso la casa di Jaeden.
Dopo dieci minuti mi trovai davanti il portone di casa e, dall'estero, si sentivano numerose urla provenire dall'interno.
Bussai, bussai e bussai ma, nessuna risposta. Poco dopo una bambina piccola venne ad aprirmi.
«Ciao, chi sei tu e cosa vuoi?» chiese in tono dolce.
«Sono un amico di Jaeden, son venuto a fargli visita» risposi confuso.
«Aspetta, chiedo a mamma se puoi entrare» annuii e aspettai.
«OH MA VAFFANCULO! É POSSIBILE CHE MIO FRATELLO É IN OSPEDALE E TU NON PUOI ACCOMPAGNAMI PERCHÉ 'SEI TROPPO IMPEGNATA! AVA LEVATI DALLE PALLE!» Urlò qualcuno. Aveva una voce famigliare.
La bambina poco dopo tornò e mi apri.
«MILLIE! IL LINGUAGGIO!» sbraitó una donna.
'Millie', Millie Bobby Brown? Cosa ci faceva qui?
Varcai il portone e vidi Millie, che continuava a urlare alla donna che precedentemente aveva fatto lo stesso. Lei, per fortuna, non si rese conto della mia presenza.
Cercai di capire cosa stava succedendo finché, una ragazza, mi venne a dire che Jaeden era di sopra.
Mi accompagnò nella stanza.
Lo salutai e mi sedetti sul letto guardandolo con sguardo interrogativo, lanciandoli il sacchetto dei toast.
«Cosa c'è?» mi chiese alzando un sopracciglio per poi aprire il sacchetto.
«Cosa c'è!? Seriamente!? Mi spieghi perché ci sono Millie Bobby Brown, sua madre e, due persone che suppongo siano le sue sorelle a casa tua?»
«Non te l'ho detto? Dopo tre mesi dal divorzio dei miei genitori, mio padre si é sposato con la madre di Millie. Siamo fratellastri.» disse prendendo un toast.
«E mi spieghi il motivo per cui continuano ad urlare» chiesi curioso.
«Perché suo fratello ha avuto un incidente e Millie vuole vederlo, ma sua madre non vuole. Comunque, giochiamo?» mi chiese porgendomi un joystick.
«Va bene!» esclamai afferrandolo.
«Comunque, amo tua madre e i suoi toast, sono la vita, ringraziala» disse pulendosi il muso.
«Lo farò» risposi.

Iniziammo a giocare, finché, la porta della stanza di Jaeden si aprì.
Era Millie, che in lacrime si buttò sul letto del mio migliore amico.
Lui mise in pausa il gioco e si avvicinò a lei.
«Dai Millie, appena guarisco ti ci porto io da tuo fratello» la rassicurò accarezzandole i capelli.
«Jae non ce la faccio più, non la sopporto più, voglio andarmene» disse tra un singhiozzo e l'altro.
«Tra qualche anno potrai andartene e stare lontano da lei, giusto Jack?» chiese guardandomi.
«Uhm... Si, ha ragione Jaeden»
«É quello sfigato di Jack Dylan Grazer che sta parlando?»
«Aspetta, lo conosci?» chiese Jaeden.
«Perché tu lo conosci scusa?» ribatté la ragazza alzando la testa dal materasso.
«Sono il suo migliore amico» risposi.
«Nessuno ti ha chiamato in causa, okay?»
«Millie, evita di fare la stronza.» mi difese lui.
«Mi sta sul cazzo questo ragazzo, non é colpa mia» fece spallucce.
«E cosa ti avrei fatto?» chiesi irritato.
«Oltre ad avermi fatto cadere addosso il caffè oggi, niente, ma la tua presenza mi irrita» diede come risposta.

«Millie!» esclamò Jaeden.
«No Jaeden, va bene, anche lei mi turba, perciò, se non ti dispiace, io me ne vado. Ti lascio i toast, si ti senti meglio dimmelo.» dissi uscendo dalla stanza.
Salutai la famiglia di Millie e tornai a casa mia.
Entrai e trovai la cena pronta con un post-it accanto scritto da mia madre.

"Sono a cena fuori con delle amiche, ti ho lasciato la cena pronta, vai a dormire presto e non fare confusione, non voglio sentire i vicini che si lamentano.
Buonanotte tesoro.

P.S. puoi anche non lavare i piatti."

Mangiai, mi andai a lavare e mi infilai sotto le coperte.
Dopo oggi, Millie Bobby Brown mi faceva quasi tenerezza.
Non pensavo avesse tutti questi problemi in famiglia, pensavo avesse la tipica famiglia perfetta e, soprattutto, non pensavo vivesse sotto lo stesso tetto del mio migliore amico.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 27, 2020 ⏰

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✗ |𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐎𝐑 𝐇𝐀𝐓𝐄? {MILLIE BOBBY BROWN x JACK DYLAN GRAZER}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora