capitolo 9

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Le feste sono carine, se anche la compagnia è piacevole. Non potrei dire la stessa cosa per me, che da due ore non faccio altro che trovare scuse per non stare insieme a quelle persone.

Non è tanto il fatto che sia gente sconosciuta, ma Dark mi mette piuttosto a disagio. Mi fissa spesso, e non so nemmeno il perché.
Dark... Che nome idiota!

Forse è la decima volta che mi sono alzata dal divano per andare in bagno.
Cammino lentamente nel corridoio e mi soffermo con lo sguardo sulle foto appese alla parete. Le ho viste un milione di volte, eppure non mi stanco mai. Ci sono alcune foto di Sophie insieme a me e Beatrice, e in alcune c'è anche Reed.

Diamine, vorrei chiamarlo e farlo venire qui, ma non può stare sempre ai miei comodi. Ha una vita, non voglio essere un peso per lui.

Mi ha già aiutata a seguire America ed è finita non proprio... bene. Ecco, non ci tengo più a trascorrere un'altra serata del genere.
Lo schiamazzo nell'altra stanza mi fa storcere il naso.

Ho provato a convincere Sophie a lasciarmi andare, ma continua a dire di avermi fatto un favore, quindi so che è una causa persa, perciò ho lasciato stare.

Non fa altro che ripetermi le stesse cose e, nonostante io le voglia bene, non sempre sono d'accordo con le sue scelte.

Mi fermo davanti al bagno e sospiro. Di questo passo potrei tranquillamente passare il resto della serata qui.
Entro e mi chiudo la porta alle spalle, poi mi fermo davanti allo specchio.
Mi sposto i capelli biondi sulla spalla e mi passo una mano sul collo e poi dietro la nuca, soffermandomi un po' di più. Continuo ad accarezzare la zona, sentendo un leggero fastidio. Ottimo, ci manca soltanto che mi ammali!

Guardo il mio riflesso e mi avvicino di più allo specchio, strizzando gli occhi. Noto un cambiamento in me, ma penso sia soltanto la stanchezza. Mi siedo sul bordo della vasca e tiro fuori il cellulare per cazzeggiare un po', ma non prende qui dentro.

Trattengo uno sbuffo e inizio a leggere le etichette degli shampoo. Devo pur trovare qualcosa da fare...
Dei colpi alla porta mi fanno sussultare e la confezione dello shampoo cade a terra.

«Cazzo.» bofonchio, portandomi una mano sul petto.

«Ehi chica, ti muovi ad uscire? Mi sto pisciando addosso.» l'accento spagnolo del ragazzo mi fa sorridere, ma il suo tono poco carino mi fa alzare gli occhi al cielo.

Rimetto lo shampoo al suo posto, do un'ultima occhiata allo specchio e poi apro la porta, ma il corpo del ragazzo piomba quasi sopra di me.

«Woah, woah. Andiamoci piano.» gli dico, cercando di scrollarmelo di dosso.

«Prima fammi pisciare un poi possiamo ballare il flamenco nel letto di Sophie.» mi fa l'occhiolino, cercando di sedurmi... in bagno.

Sollevo le mani come se mettessi una barriera tra me e lui ed esco fuori alla velocità della luce, mormorando a bassa voce: «Balla il flamenco con il tuo cazzo, stronzo.»

Entro nella stanza di Sophie e mi appoggio con la schiena contro il muro, sollevata. Indecisa su come passarmi il tempo, vado a sedermi sulla sedia, davanti alla scrivania e decido di mandare un messaggio a Reed. Nel momento in cui afferro il cellulare, qualcuno si schiarisce la gola.

«Continui a nasconderti», afferma, sollevando le sopracciglia. «Come mai?» Dark fa un passo dentro la stanza, ma resta ad almeno un metro lontano da me.

«Non mi piace questa gente, senza offesa.» rispondo, facendo finta di armeggiare con il cellulare.

«Questo l'avevo capito... Ma perché? Pensi di essere migliore di quei ragazzi lì?»

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