Passo quattro: infrangi le regole

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I festeggiamenti erano ancora in corso, eppure il Dio del Tuono e futuro re del Regno Eterno ne aveva avuto abbastanza di brindare in onore della cerimonia che, di lì a qualche settimana, lo avrebbe visto insignito ufficialmente del titolo che desiderava da sempre.
Si era stupito di se stesso quando aveva abbandonato il salone per dirigersi in quel posto più appartato a cui potevano accedere solo in pochi. Le due guardie lungo il corridoio lo avevano lasciato passare senza battere ciglio, e quando era entrato nella stanza aveva tirato un sospiro di sollievo.
Non soltanto per essere finalmente da solo, ma soprattutto perché la persona che aveva visto fuggire molto tempo prima di lui si trovava proprio lì, così come aveva immaginato.
Quello era da sempre il loro luogo segreto in cui ritrovarsi. Solo una sala vuota, in un angolo dei piani più alti, dalla quale si poteva scorgere il Bifrost, avvolto dall'acqua e dai riflessi delle stelle. Due scalini portavano a una pedana rialzata e a un lungo divano rettangolare da riposo, con un solo bracciolo coperto da cuscini su uno dei lati più stretti.

Loki era disteso su un fianco e dava le spalle all'ingresso, così Thor si arrischiò ad avanzare di qualche passo, credendolo appisolato. Aveva tolto gli stivali e si era anche cambiato d'abito; invece del regale e castigato abbigliamento che portava alla festa, ora, sopra ai pantaloni, indossava quella lunga veste da camera color verde che già gli aveva visto portare.
«Stai dormendo, fratello?» lo mormorò appena, quasi sperando di non ottener risposta, così avrebbe potuto sedersi accanto a lui e semplicemente sentire se stesso per comprendersi un po' di più.

Al contrario, Loki alzò un grappolo d'uva per mostrarglielo, lanciandogli un'occhiata da sopra la spalla, prima di tornare a guardare la notte oltre i pilastri. «Mi annoiavo. Una festa in tuo onore non è così divertente come dovrebbe essere.»

Thor si concesse una risata e si avvicinò al divano, spingendo malamente il fratello col braccio per farlo spostare e potersi distendere a propria volta. Sorrise nel sentire l'altro sbuffare ma tirarsi di più dalla propria parte, continuando comunque a dargli la schiena. Per un po' rimase a guardare il soffitto, la testa appoggiata ai cuscini, non così morbidi da risultare confortevoli, poi si girò verso di lui e allungò un braccio sopra la sua spalla per rubargli dell'uva.

«Quindi tra qualche giorno verrai celebrato ancora,» esordì a un tratto Loki, passandogli all'indietro un altro grappolo.

«Aspetto quel giorno da che ho memoria, credo di meritare un po' di celebrazioni.»

«Non inizierò a chiamarti futuro re come fanno i tuoi amici.»

Thor sorrise tra sé, finendo di masticare l'ultimo acino. «Non mi aspetto che tu lo faccia.» Fece una pausa e poi aggiunse: «Mio solo e unico eterno sovrano va più che bene.» Nel giro di qualche secondo si ritrovò addosso una manciata di raspi e scoppiò a ridere, liberandosi di essi con la mano, prima di tornare a sdraiarsi sul fianco dietro il fratello.

«Dovrai ringraziare se deciderò di parlarti ancora, piuttosto.»

«Ti piace troppo parlarmi per mettermi in difficoltà. Non smetterai adesso.»

«Forse no.»

Il Dio del Tuono sorrise ancora e piegò appena le ginocchia per stare più comodo, riprendendo la stessa posizione che stava tenendo l'altro. Guardò la forma del suo corpo e non si trattenne dall'alzare una mano per prendere la cintura della vestaglia che era rimasta dal proprio lato. Ci giocò per qualche attimo, prima di lanciargliela in avanti e lo sentì sbuffare una lieve risata.
«Potresti fare qualcuno dei tuoi trucchi per movimentare la festa, nel caso si rivelasse noiosa come questa.»

«A te non piacciono i miei trucchi.»

«Mi sono sempre piaciuti, invece. Fino a quando non si concludono con tu che mi pugnali.»

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