Anche dopo che lascia la mia mano, continuo a vederla. Evidentemente è qui per una ragione. Gli spiriti delle persone morte vengono qui sulla terra solo perchè c'è qualcosa che hanno lasciato in sospeso, e naturalmente credo che abbia bisogno del mio aiuto.
«Lucy, va tutto bene?» mi chiede Kyle. Non riesco a distogliere lo sguardo da lei, dopotutto non mi capitava di vedere uno spirito da molto tempo.
Sento che Kyle continua a chiedere se sto bene, così mi giro verso di lui. Sembra abbastanza sconvolto, credo sia preoccupato per me.
«Sisi, va tutto bene, grazie.» rispondo toccandomi la fronte, sono così confusa che devo ancora riprendermi. Sento Kyle sospirare per il sollievo.
«Bè, adesso vado allora, a domani.» dico cercando di riprendermi.
«Lucy forse sarebbe meglio che restassi, non stai molto bene...» risponde preoccupato.
«No, davvero, è tutto ok.» protesto, cercando di essere il più convincente possibile.
«Dico sul serio, resta qui.» insiste lui.
«Kyle non posso!»
«Allora usciamo, ti porto a pranzare fuori, non ti lascerò andare via in questo stato.» dice per poi salutare Gloria e raggiungermi.
E' molto gentile da parte sua fare tutto questo per me. E' come se fosse riuscito a capire che in realtà non sto così bene, come se con uno sguardo avesse capito al volo tutto quanto. Sembrava così preoccupato quando mi ha guardata, e lo è anche adesso. Quasi come se volesse salvarmi o aiutarmi, è una cosa molto dolce.
Dopo aver camminato un pò, sento la sua voce.«Voglio portarti in un posto bellissimo, sono sicuro che ti piacerà.» dice sorridendo.
Sembra emozionato all'idea di portarmi lì, forse gli ricorda qualcosa di speciale, è così felice. E forse, anch'io lo sono. Svoltiamo l'angolo e ci ritroviamo di fronte ad un ristorante. E' davvero bellissimo, proprio come ha detto lui. E' molto grande e si chiama "Il meglio di Marie", appena entrati comincia a farmi notare ogni cosa. I tavoli hanno dei piccoli vasi con dei fiori all'interno, le persone ridono, parlano e si baciano come se questo posto sia l'angolo dell'amore. Quando entri in questo ristorante, ti senti benissimo. Si respira aria di felicità, gioia e dolcezza.
Kyle mi porta in un tavolo in fondo alla finestra, da lì possiamo osservare tutto quello che c'è fuori ed è rilassante.«Ti piace?» mi chiede.
«Oh, si molto!» rispondo.
«Questo è il mio posto preferito, ci vengo tutti i giorni dopo il lavoro...da quando è morta Anne, mia madre.» dice cercando di sorridere.
Mentre la cameriera porta il cibo più buono del mondo, continuiamo a parlare della sua vita e della mia, tralasciando il fatto che io ho un dono. Non credo che dirglielo sia la cosa migliore, mi prenderebbe per una pazza o psicopatica, in sintesi non mi crederebbe.
«Penso che questo posto renda le persone felici!» dico entusiasta. Lui sorride.
«Bè, penso che sia vero.» risponde. "Dovrei portarci Matt!" penso.
«E chi è Matt?» chiede Kyle stupito.
Cosa? Che succede? Come, quando, perchè? Non posso crederci. Quello che stavo pensando è fuoriuscito dalla mia dannata bocca. Vorrei tanto scomparire, adesso.
«Ehm...Matt è uno dei pochi amici che ho.» rispondo cercando di stare calma. Kyle continua a mangiare, annuendo alla mia risposta.
«Uh capisco, e hai una cotta per lui?» dice scherzando.
Rimango ferma per un istante, Kyle ha fatto questa domanda così strana o sbaglio? Non può andare peggio di così. Io e Matt? Mai e poi mai.
«No. E' un mio amico, niente di più. E fidati, in ogni caso non sarei il suo tipo» rido.
«Perchè mai? Sei molto bella, simpatica, intelligente e semplice soprattutto!» dice rivolgendomi un sorriso che ricambio. Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere, sono felice che qualcuno mi apprezzi per quella che sono.
«Grazie, sei molto gentile.»
«Non sono gentile, tutto quello che ho detto è evidente.» risponde.
E' così dolce da togliere il fiato. Si, tutto questo è reale, sono felice per davvero. Continuiamo a parlare, ridendo e scherzando. Per un attimo, e solo un attimo, penso a Matt. Molto probabilmente si starà divertendo con qualche ragazza facendo battute squallide su di me e/o sprofondando nell'alcool. Stupido Matt, non capisce che dovrebbe vivere, per davvero. Dopo pranzo, Kyle mi porta in vari posti dove andava con sua madre, quando era bambino. E' davvero bello sentirlo parlare di sè e di sua madre con tanto amore, ha quell'entusiasmo conivolgente di un bambino. Ricordare lo fa stare bene e riesce sempre a strapparmi un sorriso, cosa che non faccio da tempo. Tutto il giorno e tutto il tempo l'ho passato con lui. Credevo di non conoscere nessuno o che nessuno mi avrebbe notata, ma lui invece si. Credevo di essere una sfigata che non riusciva a relazionarsi con gli altri, e invece lui mi ha fatto capire che non è così. Il tempo è passato così in fretta che si è fatto tardi, e dopo aver bevuto qualcosa di forte, informo Kyle che devo tornare a casa. Fuori ormai è buio, e così decide di accompagnarmi. Altro gesto gentile da parte sua. Fino all'ultimo minuto abbiamo riso come dei pazzi, siamo in grado di capirci molto, ed è questa la cosa bella.
Arrivati davanti alla porta di casa, cerco di aprire ma qualcuno da dentro sforza la maniglia, costringendo così a farmi ritirare la chiave dalla serratura. Davanti a me vedo Matt, con la camicia e i jeans sbottonati, i capelli in disordine e gli occhi fissi su di me. Il suo sguardo mi rende debole, aggrotta le sopracciglia cercando di capire cosa ci faccio qui con un ragazzo, ma continua a guardare solo e soltanto me. Sembra... furioso.
«Matt, chi è alla porta?» chiede qualcuno.
Continuo a guardare Matt. Dovrei essere io a sentirmi a disagio o lui? Cosa c'è di tanto strano? Sento qualcuno avvicinarsi alla porta. E' una ragazza. Mi guarda con un sorriso beffardo sul viso, mentre cerca di sistemarsi. E' comprensibile, non oso immaginare la giornata movimentata che ha passato Matt! Rimaniamo lì per un tempo che sembra non finire, è come se non riesco più a muovermi, sono triste e felice al tempo stesso. Non so come questo sia possibile, troppe emozioni in una volta. Non sopporto l'idea che Matt porta a casa qualcuna tutti i santi giorni, e quando io arrivo con qualcuno, lui cosa fa? Sfoggia il suo sguardo autoritario come se fosse mio padre! Non vedo quale sia il problema. Tutto questo stress e questo odio sono causati da quello che ho appena visto e anche dall'alcool che fa effetto su di me. Vorrei tanto scappare. E' tutto così imbarazzante e sbagliato.

STAI LEGGENDO
Il dono della vita.
ParanormalQuando Lucy Smith e Matt Walker si incontrano non hanno idea di quanto il loro destino sia intrecciato. Un enorme potere permetterà di aiutare gli spiriti delle persone morte a raggiungere la luce, ma i due saranno alle prese con angeli e demoni che...