Capitolo 6 - Parte seconda

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Alaric

Riattaccai il telefono di casa, dopo aver parlato brevemente con Taylor. Stava bene, solo un bernoccolo in testa e qualche escoriazione sulle ginocchia, dove aveva battuto, cadendo.

Fortunatamente Eddie si trovava da quelle parti, in caso contrario, non sapevo proprio come sarebbe andata a finire.

Entrambi, erano intenzionati a darmi una mano. Volevano cercare di spiegare a Kirian le nostre motivazioni, chiedere scusa magari, per tentare di evitare eventuali denuncie.

Bloccai sul nascere tutte quelle idee malsane e feci capire loro, che ci stavo pensando io.

– Cerca di non preoccuparti fratellino,– spiegai a Taylor. Questo Kirian, non mi sembra affatto una cattiva persona. Diciamo che... stiamo instaurando un certo rapporto di fiducia – sussurrai per non farmi sentire.

– Cosa intendi per fiducia? E principalmente... – urlò tanto da farmi allontanare il telefono dall'orecchio – cosa intendi per rapporto? –

– Tu non ti preoccupare ,– risposi – diciamo che sto cercando di conquistare la sua fiducia. Lo sto curando e mi sembra che sia piuttosto ben disposto verso di me...–

Sì, sì, pensai. Era ben disposta specialmente la sua lingua infilata nella mia gola.

Mi sentivo in colpa. Avevo appena rassicurato Kirian che, quello che c'era stato tra noi, non avrebbe cambiato niente. Che "assolutamente" non stavo tentando di persuaderlo a non denunciarmi, e ora raccontavo a Taylor, l'esatto contrario.

Complimenti Ric!! Proprio un bell'esempio di lealtà e di coerenza.

Ma in tutta onestà, cosa avrei dovuto dire a mio fratello?

Che quell'uomo fantastico, altri non era che il cane, anzi lupo, Rocky? Che stare vicino a lui, era la sensazione più bella di tutta la vita? Che avevo fatto sesso fantastico e non vedevo l'ora di rifarlo ancora?

No. Avevo bisogno di più tempo per riordinare il guazzabuglio di emozioni che mi stavano sconquassando corpo, anima e cervello. Ne avrei parlato in seguito a Taylor.

Per il momento volevo godermi l'attimo e... a proposito di godere. Mi leccai le labbra e ripensai a quello che Kirian aveva fatto con quella bocca peccaminosa.

Accidenti, era stato meraviglioso.

Avrete ormai compreso, e se non lo avete fatto, siete leggermente ottusi, che non ho molta esperienza in materia di sesso.

Quello era stato, in assoluto, il mio primo pompino. Un signor pompino a mio modesto parere. Anzi, il re di tutti i pompini, pensai soddisfatto al ricordo.

Un'esperienza davvero indimenticabile, che speravo di ripetere al più presto.

Ma oltre l'ovvio, quello che mi aveva colpito di Kirian, era stata la dolcezza e la premura con la quale mi trattava. Le parole che mormorava, i vezzeggiativi che utilizzava, ma anche quel senso di dominanza e possesso che trasmetteva.

Con lui, mi ero completamente lasciato andare e non rimpiangevo nulla.

E poi, tutta quella storia dei compagni mi aveva intrigato. Sembravano una marea di idiozie. Ma perché poi non crederci? Alla fin fine i mutaforma esistevano no? Lo avevo visto con i miei occhi. E allora perché non anche i compagni predestinati?

Possibile che si stesse inventando tutto per tenermi buono?

In effetti, al momento, si trovava in una posizione di svantaggio. Ferito, febbricitante, nelle mani di uno sconosciuto. Magari stava semplicemente aspettando di sentirsi meglio, per scappare via e correre a denunciarmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 31, 2019 ⏰

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