Come scoprire che il mondo non è affatto ciò che sembra
Alaric
Kirian stava lentamente riprendendosi, ma certo non sembrava che guarisse a velocità supersonica, così come aveva dichiarato o come i tanti romanzi fantasy letti, mi avevano fatto sperare.
Aprii delicatamente l'impermeabile che lo copriva e scoprii subito il foro d'entrata del proiettile. C'era moltissimo sangue e per un attimo tentennai. Lui gemette debolmente.
– Ric.. dove sei ?–
– Sono qui, Kirian. Proprio vicino a te. Non ti preoccupare non ti lascio, – mormorai dolcemente.
Mi sentivo stranamente coinvolto dall'uomo febbricitante nel mio letto. Il suo dolore mi causava sofferenza e, nel profondo del mi essere, provavo intense emozioni, difficili da classificare.
Spostai delicatamente il suo corpo e realizzai, sospirando di sollievo, che il proiettile aveva trapassato il fianco, fuoriuscendo dall'altra parte. Questo era sicuramente un bene. Se fosse rimasto dentro, lo avrei dovuto portare in ospedale, o perlomeno chiamare la sua famiglia.
– Ric, piccolo... non aver paura,– mi fissò intensamente. Gli occhi dorati, offuscati dal dolore e dalla febbre. – Come sei bello... – mormorò debolmente.
Con il dorso della mano tremante, carezzò la mia guancia.
– Compagno... – sospirò soddisfatto. Poi si assopì nuovamente.
Rimasi turbato dalle sue parole, ma mi misi comunque all'opera. Non c'era tempo da perdere.
Dopo averlo spogliato, lo pulii meglio che potei con dell'acqua calda. Applicai con attenzione il disinfettante e una crema antibiotica, trovata in un cassetto del bagno. Infine, bendai strettamente la parte inferiore del suo torso, cercando di sbirciare il meno possibile.
Ma era davvero difficile non ammirare quel capolavoro della natura. Alto e atletico, con la pelle abbronzata, cosparsa da una spruzzata di peli scuri nei punti strategici, Kirian era esattamente il mio tipo d'uomo. Il corpo, benché robusto, risultava snello ed era ricoperto da deliziose valli e colline che delineavano i muscoli perfetti.
I capelli color ebano, avevano delle ciocche più chiare che ricordavano il colore del manto del lupo in cui si trasformava. Per un attimo mi mancò il dolce Rocky e mi chiesi tristemente se l'avrei mai più rivisto.
Compresi di essere stato in compagnia di Kirian per quasi due giorni, senza essermene reso conto. Improvvisamente imbarazzato, tentai di ricordare se mi fosse sfuggito qualcosa di estremamente compromettente, di fronte a lui.
Ma, tutto ciò che rammentavo, era un senso di pace e di serenità che non provavo da anni. Le stesse identiche sensazioni che avvertivo in questo momento, anche se ora, la situazione era drasticamente cambiata. Non avevo più di fronte un cane, ma un uomo bellissimo che, per non so quale motivo, mi faceva ribollire il sangue nelle vene e rimettere in discussione tutte le esperienze passate.
Mi aveva chiamato "compagno" riflettei meditabondo, toccandomi la guancia che aveva accarezzato. E mi aveva detto che ero bello. Non lo avrei mai creduto, ma sembrava proprio che Kirian Carmaichel fosse gay, esattamente come me.
Chissà come, la cosa non mi dispiacque affatto.
Kirian si agitò nel sonno, muovendo le lunghe gambe muscolose. L'occhio, inevitabilmente, mi cadde sul grosso membro a riposo, annidato in un cespuglio di riccioli neri.
STAI LEGGENDO
Come rapire un Alpha e vivere felici
Wilkołaki"Come rapire un Alpha e vivere felici" è un fantasy di genere M/M che potete trovare in vendita su Amazon. Fa parte della serie "I lupi di Stockton Town" che conta al momento tre romanzi. Questa è la sinossi: Dopo la morte dei genitori, per Ric la...