Capitolo 1 - una notte da sballo

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"Gola, accidia, lussuria: queste sono le tre virtù cardinali, le virtù della festa. Il paradiso sulla terra" (Jean-Louis Bory)

Vi avevo detto che vi avrei raccontato cosa è stato di me nei quattro anni che sono trascorsi dalla mia burrascosa separazione. E ogni promessa è debito.

Dalla cacciata di casa del fedifrago, non vi dico nemmeno come si chiama tanto per me resterà sempre catalogato in quel modo, e contemporaneamente alla successiva ristrutturazione degli ambienti che ancora ospitavano qualche suo ricordo, la mia salvezza mentale è stata buttarmi a capofitto nel lavoro.

Essere il CFO di un'importante azienda, seppure solo la sede locale di una multinazionale, è una professione che richiede tutto il tempo che puoi ritagliarti.

E io, ormai, di tempo ne avevo fin troppo. Non avevo più niente nella mia vita, che potesse darmi un minimo di soddisfazione, tranne il lavoro.

Qualche volta la mia amica dei tempi dell'asilo, Giulia, mi ha trascinato -e mi trascina ancora per la verità- in quei party milanesi pieni di snob, modelle, calciatori e altra gente che conta.

Giulia Roberti, anche lei 39 anni, è una single per scelta. È una stilista affermata, dopo essere cresciuta sotto l'ala di G. Armani ha presto spiccato il volo con la benedizione del suo mentore.

Ora ha una sua casa di mode e il suo marchio, "RobeG", sta spopolando anche oltre l'Atlantico, per non parlare del mercato asiatico.

Anche a me piace molto la linea di abbigliamento e accessori di Giulia, ormai mi vesto quasi sempre solo con suoi capi.

Il primo party a cui mi ha costretta ad accompagnarla maledettamente controvoglia, dopo qualche settimana dall'evento di cui sapete, la sera di una giornata lavorativa devastante, è stato durante una Milan Fashion Week e siamo state al Mandarin Oriental Milan.

Mi ricordo solo che quella sera ho bevuto tanto, un cocktail dopo l'altro, e riso a battute che ho subito dimenticato e che probabilmente erano così idiote che senza alcol non mi avrebbero fatto nessun effetto, tranne disgusto.

Mi ricordo solo di essermi svegliata, la mattina dopo, in una camera del tutto sconosciuta, completamente nuda, sotto un lenzuolo con un tizio che non avevo mai visto e a cui non ricordavo nemmeno di avere parlato, figurarsi finirci a letto...

E la mia mente ritorna a quella mattina, alla marea di pensieri che hanno invaso la mia testa.

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"Che devo fare adesso? Lui russa sonoramente... ed è prono, quindi non riesco a scoprire che faccia abbia, e non posso svegliarlo per chiedergli cose come «Ehi scusa ma come ti chiami? Chi sei e perché mi trovo qui? E... come è stato per te questa notte?» "

Che vergogna... alzo il lenzuolo e guardo il mio corpo, in effetti non sono niente male, 35 anni con un fisico da ventenne... quasi, pancia piatta, gambe lunghe senza un filo di cellulite, seni pieni e sodi senza essere esagerati, «un bel culo» mi diceva il fedifrago, in tempi non sospetti. Ma poi, CAZZO, sono piena di succhiotti... anche laggiù, là vicino! NO! La prima volta che qualcuno mi ha baciato -e sicuramente fatto altro- LA' io non me lo ricordo? Già, perché il fedifrago era un po' schizzinoso a letto, solo la posizione canonica del missionario, con me, con quella con cui l'ho trovato invece...!

"Che vergogna, mi sento sprofondare. Ho incontrato uno sconosciuto in un bar, ci sono finita a letto e chissà quali cose ci ho fatto."

Poi un pensiero inquietante si fa strada nella mia testa"ma quella stronza di Giulia, perché cazzo non mi ha fermata?"

Comunque vedo che sono le 7, le 7 di una domenica mattina che uno dovrebbe usare per riposare e rilassarsi, io invece devo correre freneticamente a casa perché nel pomeriggio ho un volo per Parigi e domani da Parigi volo a Francoforte, poi Londra e infine Madrid. Tornerò a casa il prossimo sabato con la testa e le palle che mi gireranno alla grande.
Silenziosamente, senza nemmeno passare dal bagno mi rivesto e, letteralmente, scappo da quella stanza. Mi voglio dimenticare tutto.

** ** ** **
Da quella sera, nonostante le partecipazioni ai party di Giulia non ho mai più bevuto più di uno o due bicchieri di vino, poi passo agli analcolici.
Da quattro anni, poi, ho il terrore di incontrare a uno di questi party un uomo che mi dica «Ehi! Ma dove eri finita quella mattina? Sei scappata senza salutarmi.»

E io non saprò nemmeno se è qualcuno che mi sta prendendo in giro o è davvero LUI.

Ho chiesto a Giulia, ma lei sostiene di non ricordare la persona con cui me ne sono andata, e ha pure osato dirmi «ma se ti ha fatto bene che problema c'è? Una sana scopata con uno sconosciuto è quello che ci vuole per lo stress dopo una settimana di lavoro.»

Ma io non sono così, io non sono disinibita come lei... infatti da quella notte non sono più stata con nessuno.

Non che non ne abbia avuto l'occasione, semplicemente io non sono una da scopata e via. Nonostante quello che ho passato sono ancora una romantica nel mio intimo di donna in carriera e emblema della razionalità e freddezza.

Così vengo definita un giorno sì e l'altro pure dai quotidiani finanziari di mezza Europa.

Come non mi conoscono.

Io ho una vita segreta, ma... ve la racconto un'altra volta

***Fine capitolo 1

Cominciamo bene, una notte con un perfetto sconosciuto, una Milano da bere, un'amica stilista e... una vita segreta?

Chissà che nasconde Laura.

Proviamo a vedere se vi piace anche questo capitolo, e poi decido se continuare.

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