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Era venerdì, ovvero l'ultimo giorno della settimana scolastica. Yuta era davvero felice, ma allo stesso tempo un po' sconsolato per il fatto che avrebbe passato i prossimi due giorni da solo come al solito.

< Allora ragazzi, all'intervallo andiamo a prendere un caffè al bar della scuola? >
Disse Taeil, uno dei suoi migliori, forse il migliore tra i migliori, l'unico che fosse mai stato a casa sua.

< Se offrite voi va bene, perché io sono al verde. Al massimo vi accompagno.>
Rispose sconsolato Johnny, un ragazzo americano altissimo di origini coreane.

<Va bene dai, offro io. Mi sento particolarmente gentile oggi ahah! >
Esclamò divertito Yuta.

Le due ore prima dell'intervallo passarono, e così i tre ragazzi andarono a prendere il caffè.

<Sapete una cosa? Ho sentito che un nuovo ragazzo lunedì si deve trasferire in questa scuola. Mi è parso di capire che sia cinese, però sa già il giapponese perché hanno vissuto qui per quattro anni quando lui aveva dai 10 ai 14 anni. Non so se in un'altra classe o nella nostra comunque. >

<Oh, sembra interessante...Ma cosa c'entrava adesso? >
Chiese sorridendo divertito, Yuta.

<Beh... Era per fare conversazione, no? >
Rispose Taeil.

Intanto Johnny ricevette una chiamata sul telefono.

<Pronto? >

<Ehm... Aspetta non mi ricordo di te... AH SÌ!Sei quello tailandese dell'altro giorno al campetto di basket, giusto? >

<Johnny non urlare! >
Lo rimpreverarono i suoi amici,che ignorava completamente.

<Va bene, allora ci vediamo domani! Sì, sì, d'accordissimo.
Ciaooo!>

<Che hai da urlare al telefono, Johnny?! >
Chiesero gli altri due ragazzi.

<Vi ricordate di quando vi parlai che mi serviva qualcuno per allenarmi a basket? Beh, non trovavo nessuno, percui ho iniziato ad allenarmi da solo al campetto qua dietro. Poi però un giorno, prima del mio arrivo, ho visto questo ragazzo bassino ma bravissimo, mi ci sono avvicinato, gli ho proposto una sfida e alla fine gli ho chiesto se gli sarebbe andata l'idea di allenarsi con me di tanto in tanto. Ha accettato e niente, gli ho lasciato il mio numero di fretta perché dovevo correre all'ospedale per mia nonna...Sono felice che si sia ricordato di me ahah. >

<Oh...È una storia lunga eh? >

Continuarono a chiacchierare, ripresero le lezioni e alla fine, quella fatidica ultima campanella del venerdì suonò.
Yuta poi era felice, perché nel mentre sua mamma gli aveva inviato un messaggio dove gli comunicava che lei e il papà avrebbero trascorso il weekend a casa, e in più quel giorno sarebbe passata lei a prenderlo a scuola.L'idea lo rendeva veramente felice, magari li avrebbe convinti ad andare a vedere i ciliegi insieme.

<Taeil,questo weekend i miei sono a casa, quindi ti va di venire a dormire a casa mia? Tanto per i tuoi genitori non è un problema... Magari andiamo a vedere i ciliegi insieme, eh? Ti va? >

<Tu sfrutti la gente per vedere quei ciliegi in compagnia. Sei proprio fissato eh! >
Lo riproverò scherzando.

<Comunque perché no, infondo non ho niente da fare questo fine settimana, e poi dove abiti tu è spettacolare. >

<Allora vieni, mia mamma ci sta aspettando in macchina qui fuori. >

Dream In A Dream-YuWinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora