Capitolo 4

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Mi portai una mano alla testa per iniziarla a massaggiare lentamente, dato all'improvviso aveva iniziato a pulsare, e ciò fece arrivare ben presto sul mio volto un'espressione di dolore; mi girai verso gli altri che erano confusi quanto me:«Dove siamo finiti?» dissi stancamente per poi guardarmi intorno e leggere l'insegna, e fortunatamente la testa aveva smesso di farmi male, e stranamente ero tornato del tutto sobrio appena il dolore fu passato

«Il vero problema è come ci siamo finiti qua!?» disse Mike facendo trasparire una certa preoccupazione, che si manifestò con l'aumento del suo timbro di voce

«Ty appena hai finito di leggere c'è stato un attimo di buio e questo antiquariato è sbucato all'improvviso» disse Clary mentre si alzava da terra, per poi porgermi una mano, aiutandomi a fare lo stesso, e poi iniziai a cercare il foglietto che aveva scatenato tutto questo putiferio, solo che era sparito

«Bene il foglietto è pure sparito, direi che l'unica cosa da fare sia andarcene i prima possibile» così dicendo mi avviai verso la porta con il tacito consenso di tutti e ruotai la maniglia per poi tirare... iniziai a agitare la maniglia con un po' più di forza, ma niente alla fine rimase bloccata nonostante i miei sforzi «perfetto siamo bloccati» dissi sbuffando sonoramente e alzando gli occhi al cielo

«Proviamo a vedere se c'è una porta nel retro, magari possiamo uscire da lì» propose Lydia

«Hai ragione andiamo a controllare» disse Clary e così iniziammo ad avviarci verso il retro, per poi scoprire che delimitato da una solida parete di cemento senza la minima ombra di una porta, e perciò ritornammo all'ingresso

«Lo sapevo che avrei fatto meglio a starmene a casa, non faccio altro che attirare guai» dissi diventando sempre più cupo e giù di morale

«Tyler tranquillo, di certo tutto questo non può essere colpa tua» disse Alec sorridendo e accarezzandomi una spalla per provare a tirarmi su

«Beh in effetti la colpa è sua» disse una voce dietro al bancone, che proveniva da un adulto che era appena spuntato dietro al bancone facendo saltare tutti in aria, infatti per lo stupore urtai per sbaglio un vaso che stranamente però non toccò terra, anzi esso si fermò un attimo prima di infrangersi al suolo, per fluttuare verso il misterioso uomo «questo è un inestimabile vaso della dinastia Qin, forse è meglio metterlo in un posto più sicuro» disse per poi farlo fluttuare nel retro sotto lo sguardo incredulo di tutti « quindi stavo dicendo che è colpa tua se siete qui, o per meglio dire è colpa tua solo in parte, il resto è tutto merito mio» disse volgendo un allegro sorriso ai ragazzi «su presto non abbiamo tempo da perdere seguitemi» disse per poi avviarsi verso la parete di cemento sul retro

«Dite di seguirlo?» chiesi guardando gli altri, che avevano un'espressione abbastanza confusa sul volto

«E se ci rinchiudesse da qualche parte?!» disse Mike con una leggera agitazione

«Potrebbe dirci come uscire da qui, io dico di seguirlo» disse Clary avviandosi coraggiosamente verso il retro

«Vi decidete a venire o no?» ci richiamò l'uomo dal retro, e così ci incamminammo per raggiungerlo poco dopo «bene direi che ci siete tutti» e batté tre colpi sul cemento; passavano i secondi ma non accadeva nulla, poi all'improvviso il cemento inizio a creparsi, ma i solchi che si formavano sul freddo grigio della pietra non erano casuali, seguivano uno schema preciso, così preciso che alla fine formarono una porta, ed essa si spalanco «su entrate» e in men che non si dica fummo dentro ad un caleidoscopio di colori, forme, aggeggi e creature, sembrava di essere entrati nella più pura e trascendente forma di immaginazione degli scrittori di fantasia, eppure tutto ciò era reale.

«Che posto è?» chiesi con gli occhi che brillavano per la meraviglia

«Benvenuti nella mia umile dimora cari ragazzi, direi che sia venuto ora il momento di presentarci, io sono Balthazar Wood, non vi scomodate a dire i vostri nomi, li ho appresi appena siete arrivati qui, ora voi vi chiederete perchè siete stati chiamati ad essere qui, e cercherò di farvelo capire nel modo più semplice possibile» disse mostrando un largo sorriso rassicurante, che non tutti ricambiarono «per prima cosa avete notato qualcosa di diverso oggi?»

Ognuno di noi disse qualche fatto bizzarro che gli era capitato nel corso di quelle ore, almeno così potevo essere certo di non stare impazzendo se quelle cose erano successe anche a qualcun altro, e se proprio tutto quello che stava accadendo era un sogno, almeno era un sogno piacevole.

«Bene ragazzi, tutto normale, ora suppongo che voi vogliate capire il perchè di questi eventi bizzarri, sappiate che tutto ciò ha avuto inizio quando, ieri sera, avete messo piede in quell'antico tempio; lasciate che vi mostri come tutto ha avuto inizio» e così dicendo prese un cristallo da sopra una mensola e se lo appoggiò alla tempia, esso inizio a tinteggiarsi di tante sfumature azzurrine, finche non divenne chiaro e puro come il cielo in una giornata di solo, dopodiché lo scaraventò a terra sprigionando una polvere luccicante che iniziò ad assumere varie forme, come se migliaia di piccole stelle iniziassero a danzare per potersi unire nelle più svariate figure, le luci calarono e una voce incorporea iniziò a parlare...

Tempo fa su queste terre sorgevano varie tribù, ma la più potente tra di esse era quella dei Dugul. Essi vivevano in pace con le altre tribù, e prosperavano grazie all'uso della magia della natura, che gli procurava cibo ed ogni sorta di necessità. Un giorno, molto prima della scoperta delle "Indie" da parte di Colombo, una nave proveniente dai vichinghi riuscì ad arrivare fino a queste terre; a bordo di essa vi erano i migliori stregoni e streghe dell'epoca, capaci di compiere qualsiasi cosa e di esaudire qualunque desiderio.

A quel tempo io ero appena divenuto sciamano della tribù, così spetto a me relazionarmi con i visitatori, e ben presto instaurammo un rapporto di amicizia, imparando gli uni dagli altri, e accrescendo sempre di più i nostri poteri. In particolare Ashazia, una ninfa dei boschi, e Virfuld,uno stregone vichingo, legarono più di chiunque altro, infatti essi si innamorarono e diedero alla luce una bambina dalle incredibili doti magiche, il suo nome era Mafelia. Ella crebbe ogni giorno divenendo sempre più bella e sempre più potente, finché un giorno il suo cuore non venne rapito dal giovane Egazel. Egli era un semplice coltivatore di erbe medicinali, senza particolari doti o altro,ma rifiutò i sentimenti di Mafelia e così ella per la disperazione si tolse la vita. Ashazia e Virfuld furiosi trasformarono il ragazzo in un albero di quercia, destinato a non morire mai ma a subire ogni giorno torture di ogni tipo, il tutto senza far trapelar alcuna informazione, e dissimulando la morte di Mafelia in un semplice viaggio. I due iniziarono ad acquisire sempre più potere, giorno dopo giorno, finché una notte decisero di rubare il libro dei Dugul, il più completo e potente tomo magico mai esistito, con un unico scopo, riportare in vita Mafelia con "l'incanto oscuro". Ci fu un duro scontro tra Ashazia e Virfuld e noi altri, ma la loro determinazione, il loro legame e i loro poteri alla fine prevalsero e riuscirono a prendere il libro dei Dugul, e riuscirono a reclamare Mafelia dal regno dei morti. Ella però era stata corrotta dal male, e non era più la ragazza che tutti noi conoscevamo; era così ossessionata dal diventare sempre più potente per poter riuscire a vendicarsi di ogni essere umano per ciò che Egazel le aveva fatto, e così uccise senza pietà i suoi genitori, e iniziò ad apprendere gli arcani misteri del libro di Dugul, formando un esercito di morti viventi pronto a marciare sul mondo intero. Decidemmo così di creare le gemme, gli unici strumenti abbastanza potenti da riuscire a bloccare il potere di Mafelia e del libro. E così iniziarono gli Anni Bui, dove ogni giorno le forze di Mafelia si scontravano contro le nostre, senza che mai una prevalesse realmente sull'altra, e dove ogni giorno qualcuno dei nostri poteva tradirci per passare alla fazione opposta, fino a che, un giorno, il figlio illegittimo di Egazel e Frigdal, assieme a noi portatori delle gemme, riuscì a sconfiggere Mafelia sottraendole il libro, ed esiliandola nella dimensione Oscura assieme ai traditori. La pace tornò sul mondo intero, ma essa non poteva durare in eterno, infatti ad ogni allineamento della volta celeste la dimensione Oscura diventava più debole, permettendo la fuga ai traditori. Così creammo vari templi sparsi per il mondo, ognuno con il proprio custode e le proprie gemme, pronti ad intervenire nel momento del bisogno, per farsi che la Terra non ricada mai più negli Anni Bui, perchè qualora succedesse, sarebbe la fine per ogni sorta di forma vivente su questo pianeta.

E con queste ultime parole la polvere scomparve in uno sbuffo argenteo, per ritornare ad essere un cristallo sulla mensola, sotto lo sguardo attonito di tutti noi

«E così ragazzi, voi siete i nuovi protettori, da domani affineremo i vostri poteri e insieme fermerete le forze che si sono appena ridestate dal loro lungo sonno» detto questo, schioccò le dita e ritornammo tutti a casa propria, già pronti per andare a dormire, e l'ultima cosa a cui pensai fu quella che, se tutto ciò era un sogno, avrei fatto bene a svegliarmi al più presto...

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