7 Vuoi uscire con me?

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Mentre tutti erano a fare lezione con i rispettivi maestri, io venni chiamato da un signore della produzione per dirigermi in sala relax.

La  televisione di accese all'improvviso e mi mostrò un filmato dei quattro professori che stavano discutendo in cerchio.
《quindi abbiamo deciso, prefetto》
Si girarono e guardarono verso la telecamera.

《Ermal, sappiamo che ci stai ascoltando e vedendo...》 Disse Zerbi facendo una pausa, poi cominciò a parlare Alex Braga.
Loro guardavano me, io guardavo solo Fabrizio Moro.

《Dato che al qui presente Fabrizio le tue esibizioni piacciono solamente quando c'è di mezzo lui, abbiamo proposto di farvi scrivere una canzone e di cantarla insieme, cosa ne pensi?》 Era una proposta del tutto inaspettata, seriamente voleva cantare con me?

《Emh... ok》Accettai titubante, probabilmente diedi una risposta affermativa solamente per il gusto di veder e come sarebbe andata a finire.
Vidi lo sguardo di Moro illuminarsi leggermente ed alzare il volto per puntarlo sulla mia figura.

《Allora fatti trovare in studio 10, fra pochi minuti》Aggiunse Fabrizio, voltandosi e dirigendosi verso la sala.
Mi alzai anche io, andando a passo svelto in studio per non farmi aspettare.

Lo trovai già seduto sulla poltrona, gambe accavallate e braccia incrociate mentre fissava il vuoto. Tossii per farmi riconoscere e si girò di scatto, ritornando alla realtà.
《Parti dalla melodia di solito o dal testo?》
《Entrambi》 Dissi un po' dubbioso, già non andavamo d'accordo, come potevamo scrivere qualcosa insieme?

Allora mi sedetti al pianoforte, lui invece su una sedia con in braccio la chitarra e cominciammo a fare qualche accordo.
Inizialmente sembrava carina la melodia, quando poi sbottai infastidito da ciò che faceva.

《Ha intenzione di fare sempre gli stessi accordi?!》 Chiesi scontroso, non mi piaceva per niente questa situazione.
《E tu hai intenzione di muovere quella mano destra o vuoi fare sempre do-mi-sol?!》 Ammetto che un po' aveva ragione, ma quello che facevo io mi piaceva, il suo invece  per niente.

《Senti lasciamo perdere per adesso, scriviamo il testo》 Appoggiò lo strumento per terra e prese un foglio di carta riciclata.
Mi avvicinai a dov'era seduto lui così da poter lavorare meglio.
Appoggiai la testa sul palmo della mano e chiusi gli occhi per cercare di avere un minimo di ispirazione.

《Non ti è venuto in mente niente?》Chiese lui, poggiando la matita sul piano di legno, spazientito.
Negai con la testa. Poi mi girai verso di lui mettendo una mano sulla sua coscia.
《Mettiamo le cose in chiaro, non ci conosciamo e non andiamo d'accordo, come facciamo a scrivere insieme ?!》
Strinsi di più la stretta come impulso.
《Hai accettato tu》Rispose lui alzando le spalle.
《Ma voi lo avete proposto!》

Mi alzai dallo sgabello afferrando il telefono e la felpa lasciati precedentemente sul divano e quando abbassai la maniglia per andarmene, Moro mi fece girare di scatto afferrandomi per il polso.
《Hai ragione, quindi noi dovremo conoscerci meglio...》
Mi fece sorridere, stava diventando imbarazzato, teneva la testa bassa e la voce era più insicura del solito.

《Vuoi uscire con me?》
Mi chiese di fretta, ci misi un po' a capire ciò che aveva detto, infatti lo vidi indietreggiare come se si fosse già pentito, così accettai subito.
《Si》 Eravamo entrambi impacciati, lui sembrava non si riuscisse più a muovere e io non sapevo cosa dire.

《Bene emh...》 Si fermò per pensare un attimo a cosa stava dicendo e si passò una mano tra i capelli con fare nervoso.
《Fra mezz'ora, che ne dici?》
Annuii divertito, non mi dispiaceva affatto un Fabrizio Moro imbarazzato al posto di un Fabrizio Moro geloso.

Io sono il Sasso e tu il Mare {MetaMoro}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora