~Aspettami~

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-Pronto, Sam?-
-Ehi, Jon, ma che ore sono?-
- Le cinque, disturbo?-
- Del mattino?-
- Non riesco a dormire Sam-
- Che succede?-
- Niente, cioè...nulla solo mi sento molto confuso, ti va di andare in quel nostro solito bar domani mattina?-
- Intendi tra qualche ora, Jon?-
-Beh, sì, scusami Sam, mi farò perdonare con un'abbondante colazione-
- Si...ehi, qualsiasi cosa è, la risolveremo-
-Grazie, Sam, a più tardi-

Chiusa la telefonata, Jon si buttò nuovamente sul letto, sprofondando un po' troppo la testa sul cuscino. Poteva risolversi tutto molto facilmente, dopotutto lavorava al centro indagini, certo, lui faceva parte della squadra d'azione, ma poteva chiedere a Gilly di fare qualche ricerca per lui, è sempre gentile, quasi timorosa e sicuramente non avrebbe fatto domande.
Si illumina lo schermo del suo cellulare, allunga la mano e un messaggio compare sullo schermo "Ehi, sono di ronda, pensavo di trovarti qui...ci vediamo più tardi?".
Ygritte.
Bene, si era dimenticato di chiedere un permesso al capo Mormont quel pomeriggio, ottimo, davvero ottimo, pensò.
Perché si sentiva così nervoso? Forse rivedere tutti i parenti l'aveva scombussolato? Certo.
Assolutamente si, succedeva sempre. Senza dubbio era questo.
Suo zio Ned gli richiedeva così tante responsabilità nemmeno fosse suo padre, la zia Catelyn trovava ogni occasione per lodare il suo Robb e sua madre non faceva che accudirlo sempre come se avesse ancora cinque anni.
Era stressante. Per non parlare del fatto, che quando a cena domandò a suo padre se avesse dei parenti ,oltre ai suoi genitori, di cui non gli abbia mai parlato, il suo sempre ammirato padre ,Raeghar Targaryen, si limitò a guardare sua madre e dire "Sono cose che non ti riguardano, Jon".
Fu lì che scoppiò, lì davanti a tutti. Si alzò di scatto, si scusò senza guardare nessuno in particolare e se ne andò sbattendo il portone. Sulla strada del ritorno verso il suo appartamento, fu tentato di tornare da lei, sentiva che voleva rivederla, ascoltare la sua voce, guardare i suoi occhi. Ma semplicemente decise di ignorare tutto e stare da solo.

-Allora, Jon, si può sapere che succede?-
Rimase in silenzio pensando a cosa dire cercando di non sembrare troppo stupido. Dopo diverse incitazioni di Sam si decise a parlare.
- Sam, devo conoscere una ragazza-
Il suo migliore amico strabuzzò gli occhi e scosse la testa.
- E mi hai chiamato alle cinque del mattino solo per questo?? Jon, si-sicuro di stare bene...sei strano. Vo-voglio dire, da quando per te è diventato un problema trovare una ragazza? Quante volte dovrò ricordarti dei tuoi trascors-
Jon lo interruppe.
-Sisi, Sam, ho capito, ma è diverso stavolta, lei è...penso potrebbe essere importante per tante cose-
- Importante? Da quando vi conoscete, non me ne hai mai parlato...-
- Non è questo il punto...l'ho conosciuta ieri e non le ho chiesto nemmeno il suo nome-
-Amore a prima vista?-
Sam ride, ma Jon rimane serio, quasi sconvolto da quanto tutto sembrasse assurdo.
-No...devo solo conoscerla meglio, ma non so cosa fare. Lavora nel negozio di fiori qui accanto. Ci sei mai andato?-
- Oh, certo! Non dirmi, hai conosciuto Daenerys! È bellissima, vero?!-
- Si chiama così, "Daenerys"? La ragazza con i capelli biondo argento?-
- Si! Proprio lei, Jon, voltati sta entrando-

I loro sguardi non si incrociarono, lei camminò diretta versa il bancone. Era così decisa, con quel viso puntato e quegli occhi orgogliosi e dal colore indefinito. In jeans e sneakers era proprio bellissima.
Senza nemmeno accorgersene, Jon si alzò e si diresse verso di lei.

- Due caffè lunghi da portare via, grazie Mike-
- Ciao-
- Oh, ciao! Com'è andata con la tua mamma?-
- Apprezzatissime, "le rose blu più blu che abbia mai visto" parole sue! Davvero, erano meravigliose...tutto-
-Bene, ne sono molto felice-
Gli rivolse un sorriso pieno, Jon sentì quasi gli occhi bruciare dalla bellezza di quelle labbra piene che si schiudevano per sorridergli. Le porse la mano.
-Io sono Jon-

Alla quale rispose con un'altrettanto sicura stretta di mano.

-Daenerys-
-Sei di qui? Perché, ecco, hai dei colori particolari- disse Jon sentendo crescere un po' di imbarazzo.
Daenerys rise.
-Sono un po' insoliti in effetti, la mia famiglia ha origini nel continente orientale, la vecchia Russia, ma io sono nata qui.-
- Wow la Russia, mi piacerebbe visitarla un giorno-
- Anche a me, moltissimo, è un sogno che ho da sempre-
- Signorina Daenerys, ecco i suoi caffè, sono cinque sterline-
-Eccoti Mike-

Si voltò verso Jon.

- Dunque, Jon, è stato un piacere rivederti, ti auguro una buona giornata-
- Anche per me-

E rimase lì pietrificato come un teenager imbranato alla prima cotta. Finché si illuminò.

-Daenerys, aspetta, posso, ecco potrei rivederti? Mi piacerebbe parlare un po', se per te va bene-
- Si, certo-
Un altro dei suoi sorrisi. E continuò:
- Devo chiederti però di passare stasera dal negozio per sapere come sono organizzata, se puoi, naturalmente-
-Assolutamente sì, certo, ad orario di chiusura?-
-Si, alle 19:30 sarebbe perfetto-
- Ottimo, allora a stasera, Daenerys-
- Arrivederci Jon-

Continuarono a salutarsi finché lei non uscì dalla porta del bar. Adesso doveva solo aspettare che si facessero le sette e mezzo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 04, 2019 ⏰

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