Capitolo 4

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"CHIARA DOBORGAZY COS'HAI FATTO ALLA MIA FACCIA." dei baffi. E la barba. E le sopracciglia. "idiot" sulla fronte. Sto per commettere un crimine.

"Perchè ur..." esce dalla camera con i capelli tutti spettinati davanti al viso e scoppia a ridere appena mi vede.

"Sei una stronza" le rispondo andando verso il bagno sorpassandola. Dopo circa un quarto d'ora di trattamenti sulla mia faccia il colore viene via grazie a Dio.

"Cosa fai oggi?" mi domanda dalla cucina, vado verso la mia camera a prendere un paio di jeans a vita alta, una canottiera e una felpa e mi vesto.

"Boh andró a fare shopping forse, o semplicemente un giro per via Montenapoleone a vedere la gente che passa, non ne ho idea" sinceramente non so proprio cosa fare, di sicuro non rimarró in casa tutto il giorno.

"Io ho delle cose da fare, torneró per sta sera"

"Ok"

"Ok"

La giornata è passata abbastanza velocemente, sono le dieci e l'altra non è ancora arrivata, non dovrei preoccuparmi, vero? Le mando un messaggio e poi basta.

«dove cazzo sei»

Semplice ed efficace. Dopo circa un minuto mi arriva la risposta.

«sto salendo le scale idiota, apri la porta»

La mattina dopo mi sveglio alle sette, faccio colazione, mi vesto e mi trucco, ma noto che Chiara non si è alzata. Vado verso camera sua e apro la porta: ancora tutto buio.

"Chiara?" aspetto un po' e dopo arriva una risposta.

"Non vengo a scuola stamattina, non mi sento bene"

"Cos'hai?"

"Non sono cazzi tuoi" ok, meglio andare.

Prendo l'autobus da sola, sedendomi sul mio solito posto vicino al finestrino mi torna in mente il ragazzo di sabato, Harry, che ha scommesso di riuscire a capirmi in un mese, in un certo senso ho voglia di rivederlo, spero ci sia a scuola, magari viene a parlarmi ancora. É proprio carino però, i capelli ricci scuri e gli occhi scuri.

Prima che me ne accorga sono davanti a scuola, oh. Con le cuffiette ancora nelle orecchie vado verso la porta ma mi blocca qualcuno prima di entrare.

"Puoi gentilmente fermarti un secondo troia" levo una cuffietta, Alice.

"Come mi hai chiamata?" rispindo più che irritata, questo è il suo ruolo, non il mio.

"Vieni con me." mi prende il braccio e mi tira verso il muretto piú lontano da tutti, conoscendola, o vuole minacciarmi, o deve dirmi qualcosa di ESTREMAMENTE importante.

"Cosa vuoi" le chiedo, mentre scorro lo sguardo sul suo corpo. Oggi è vestita in modo strano, diverso dalle minigonne o dalle canottiere attillate. Leggins e felpa. Ma cosa....?

"Parla ancora con Styles e ti uccido"

"Chi?" Styles? Chi dovrebbe essere?

"Harry. Vi ho visti alla festa, stavate parlando insieme, beh, meglio per te non farlo più." aspetta...il cognome di Harry è Styles, la Villa è gelosa di me che parlo con lui, questa ragazza ha dei sentimenti? Credo la mia faccia non sia delle migliori, misto tra stupore e non-sto-capendo-un-cazzo.

"Aspetta, aspetta. Sta facendo il giochetto del ragazzo misterioso anche con te? Quello del "cercherò di capirti in poco tempo"?" continua "stai attenta, non sei la prima con la quale fa cosí, e io sono stata una di quelle, ma lui è mio. Caso chiuso. Parlaci ancora e te ne farò pentire Angelica." dice, e se ne va.

*Chiara's pow of view*

Sta mattina sono rimasta a letto.

Non sarei riuscita a stare tutta la mattina a scuola e in più subirmi tutti i discorsi del cazzo di angelica , le voglio bene ma quando rompe i coglioni , rompe i coglioni.

Mi sporgo dal letto per allungarmi verso il comodino e staccare il telefono sotto carica ;

Prima di alzarmi leggo e rispondo ad alcuni messaggi , il resto più tardi.

Decido finalmente di alzarmi e , svogliatamente , mi dirigo verso il bagno. Mi lavo e mi metto qualcosa per stare a casa , i pantaloncini da calcio tornano utili. Ai capelli penserò dopo.

Scendo le scale e vado in cucina per un abbondante colazione , come mio solito ; finisco di preparare la colazione e mi dirigo in salotto , prendo il telecomando e accendo la tv.

Finché non finisco di mangiare guardo un po' di programmi vari , niente di particolarmente interessante.

Una volta finito , riporto il tutto in cucina e metto le cose da lavare nel lavello , farò sistemare ad angelica ; quella ragazza dovrebbe fare davvero qualcosa oltre a sbavare dietro ai ragazzi.

Finita questa piccola considerazione sulla mia amorevole coinquilina , prendo il pacchetto di sigarette da sopra il tavolo , lo apro e ne estraggo una.

Prima di uscire nel giardino sul retro medito se è il caso di mettermi una maglietta o uscire in reggiseno ;

Allora , il nostro condominio è principalmente abitato da studenti , che ora come ora saranno a scuola , quindi ....direi che posso uscire così , intanto la maggior parte degli studenti qui sono ragazze.

Apro la porta e mi sposto verso il piccolo albero piantato pochi mesi fa. L'erba fresca mi bagna leggermente i piedi scalzi , ma non mi interessa. Mi sistemo meglio i pantaloncini e mi soffermo un po a guardare l'albero : chissà cosa si prova a rimanere fermi e guardare gli altri che trascorrono la propria vita in modo migliore della tua.

Detta questa piccola perla di saggezza di una delle mie tante giornate di merda , mi rigiro la sigaretta tra le mani e me la appoggio delicatamente tra le labbra , il tutto ancora mentre guardo l'albero.

Faccio per accendere la sigaretta quando mi accorgo di avere , sbadatamente , lasciato l'accendino dentro , dannazione.

Mi giro scontrosa per tornare dentro ma quando mi volto mi ritrovo davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere ora.

"Se è di tua abitudine uscire così la mattina , sarà un piacere vivere qui"

Quella specie di essere privo di materia grigia , meglio conosciuto con il nome di zayn , mi sta guardando con una faccia da maniaco , la cosa mi fa irritare.

"Da quanto sei li?"

"Da abbastanza per capire che ti piacciono gli alberi"

Risi inconsapevolmente

"Ti ho fatto ridere , è una cosa positiva suppongo"

"Supponi" rispondo io ;

Mi squadra ancora un po' , quasi volesse capire la mia prossima mossa , o semplicemente per guardarmi le tette , più possibile la seconda si.

Mi avvio verso la porta quando vengo fermata dalla sua voce

"Vieni qua , te l'accendo io" mi volto e posso quasi dire che lo ha detto con dolcezza , sarà quel sorriso che mi sta mandando a puttane il cervello.

Mi avvicino lentamente mentre lui continua a fissarmi ; dovrei sentirmi in imbarazzo per essere in reggiseno davanti a lui , ma non mi interessa più di tanto , è come se fossi in costume.

Quando gli sono vicino faccio per prenderli l'accendino dalle mani ma lui lo allontana

"Te l'accendo io ho detto" dice con quel cazzo di sorriso , sbuffo ma lo lascio fare.

Tiene l'accendino vicino a se costringendomi ad avvicinarmi.

Senza rendermene conto gli sono davvero vicino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2014 ⏰

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