eight || burn (bruciare) - seconda parte

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“Harry”, alla fine parlo con voce stridula, la lingua come carta vetrata. Scuoto la testa indietro e avanti e immediatamente mi rilasso. Non appena mi lascia andare, un urlo strozzato lascia la mia bocca.

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Sento le braccia come una di quelle vesciche che ti fai quando tocchi qualcosa di davvero, davvero tanto caldo, poi la pelle si stacca come se fosse tagliata. Questa cosa la sentono tutti i miei arti.

Sono vagamente consapevole delle sue mani attorno alla mia faccia, la sua voce sta gridando verso di me, uno sguardo agitato sulla sua faccia. Vorrei rispondergli, vorrei dirgli che sto bene.

Ma non posso. Non posso fare niente. Non posso muovermi.

Le lacrime continuano a scorrere per le mie guance. Gli occhi di Harry correvano freneticamente sulla mia faccia, sul mio corpo, le sue mani sono sulle mie guance. Non posso sentirlo, non posso dire niente. C’è un ronzio nelle mie orecchie.

Poi il ronzio si ferma, posso sentire la sua voce al di sopra del mio isterico singhiozzare. “Autumn! Autumn! Riesci a sentirmi? Stai bene?” grida Harry.

“Posso sentirti, non bene”, mormoro, provando a smettere di piangere. Un sollievo inonda la sua faccia e mi tira sul suo grembo. Seppellisco la mia faccia nel suo petto e mi stringe saldamente fra le braccia, una mano sul retro della mia testa. Mi culla avanti e indietro, mormorando che starò bene e di quanto dispiaciuto sia.

“Se ne sono andati?” domando nel suo petto.

“No”, dice. Il mio cuore affonda. Tutto questo per niente? Guardo il mio braccio allontanandolo un po’ da Harry. Il marchio è ancora qui, lo stesso come sempre. Lascio un singhiozzo di frustrazione, e mi faccio piccola nel suo petto. Aspetto un ‘te-lo-avevo-detto’, ma non arriva. Aspetto che mi dica che sono stupida o ignorante ma non sto sentendo niente da lui. Niente.

“Perché non l’hai fatto?” domando, la mia voce è roca. Sento le mie ossa ancora tremendamente pesanti, il mio corpo fa ancora male.

“Non lo so, Autumn, l’ho fatto solo per venti secondi,” dice Harry. Sono tesa e sussulto. “Fa silenzio, amore, lo so che fa male. Lo so che lo fa. Sono dispiaciuto per averti fatto male, lo sono davvero, ho provato a dirtelo. Guardami” dice, inclinando il mio mento verso di lui. Se non l’avesse fatto, probabilmente non avrei mai mosso la mia testa.

Sono shoccata dalla quantità di lamento e rimorso nei suoi occhi. “Non farmelo fare di nuovo. Per favore”, non stacca i suoi occhi dai miei fino a che io non scuoto la mia testa lentamente.

“Mi dispiace aver provato ciò”, borbotto, “Fa dannatamente male.”

“Lo so, lo so. E’ finita, ora, è finita. E’ fatto”, mormora, le braccia strette attorno al mio corpo. Sento me stessa tremare nella sua presa, il calore scorre nel mio corpo.

“Mi ammalerò?” domando. Scuote la testa.

“Probabilmente no. Chiamami se ti sentirai strana, però”, dice.

“Strana?”

Alza le spalle. “La pelle diventa di un colore vivace, un’allucinazione”, dice Harry. I miei occhi si sgranano. Lui sorride e si abbassa verso di me, pressando un bacio sulla mia fronte. Questo mi calma e mi turba ogni volta.

“Harry? Tu hai detto che non mi avresti mentito, vero?” gracchio. Annuisce lentamente. “Stai lontano da me, per favore.” Lo imploro. Studia la mia faccia.

“Okay”, dice, lentamente. Quando i suoi occhi incontrano di nuovo i miei, sono pieni di tristezza e disperazione, non capisco cosa prova, o perché.

“Okay?” mi acciglio.

“Non posso non vederti più, ma posso provare a lasciarti sola. Sei il mio partner in psicologia”, sorride.

“E ho promesso che sarei uscita con te domani”, mormoro, le mia palpebre si abbassano. Pressa la mano sulla mia fronte e un piacevole calore scorre nel mio corpo.

“Non voglio farti niente che tu non voglia”, dice mentre i miei occhi si chiudono. Sento le sue dita scorrere fra i miei capelli scuri ma sono troppo stanca per respingerlo.

“E’ successo qualcosa di strano oggi a scuola?” domanda casualmente. Annuisco. “Cosa?”

“Strani supplenti”, mormoro. “Un raccapricciante uomo tutto nero. Aveva uno sguardo truce verso di me, poi dopo la lezione, nel corridoio.” Le sue dita si fermano, poi le tira dai capelli. Deglutisce.

“E’ meglio che vada”, dice. “Starai bene?” dice Harry. Annuisco e apro la mia bocca per rispondere ma dopo che ha sussurrato un ciao e dopo che ho sentito le sue labbra sfiorare il mio braccio dolorante, mi addormento.

I miei sogni sono tormentati da scuri occhi diabolici e affilati artigli neri, allungandosi in minacciosi, gonfi dita. Non era un bel sonnellino.

Un nome rimbombava nel sogno, non l’ho mai sentito nominare, ma era sempre nell’angolo della mia mente. Erktanis, non ho idea di cosa sia o cosa possa significare, ma era lì, sentivo che aveva qualcosa a che fare con Harry.

Non so molto riguardo a Harry Styles. Ma questo è quanto so: Lui non è umano. Qualcosa di terribile sta per arrivare, qualcosa di cui non voglio iniziare a domandare. E sono in pericolo a causa di questo. 

N/A

Wow! Sono stata velocissima stavolta! Ho fatto passare solo un giorno. WOW!

Okay basta eloggiarmi.

Alloooooora, che ne pensate? Cosa succederà secondo voi?

Fatemi sapere! :)

GRAZIE PER I VOTI E I COMMENTI! <3

wicked || harry styles || a. u. - italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora