Cap.3

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Be dove volete che sia andata (nome) dopo l'altra sera? Ovviamente al commissariato a denunciare l'accaduto.
Per lei non era facile raccontare quello che quei brutti ceffi le stavano per fare, ingoiò la pillola amara e raccontò tutto per filo e per segno, le pratiche sembravano durare un eternità.
Finalmente libera, (nome) uscì dall' edificio ancora con l'amaro in corpo.
Si sentiva la testa pesante, pensò di distrarsi con della musica ma, preso il cellulare notò che Juli le aveva inviato un messaggio:
"Furba a balzare oggi, scommetto che siete insieme ;)"
Normalmente (nome) era felice dei suoi messaggi, questa volta era il contrario
'Oh Juli se solo sapessi' decise di non risponderle, era meglio così.
'Ora che ci penso non ho il numero di Gilbert...come farò a rivederlo...'
(Nome) si sentì ancora più abbattuta e si avviò verso casa.
Chi era quel ragazzo? Perchè l'aveva seguita? Cosa voleva da lei?
'Ho bisogno di rivederlo devo saperne di più'

                                •••

"Ciao mamma"
"Ciao tesoro, come è andata? Li prenderanno?"
Sua madre sbucò dalla cucina mescolando con foga una scodella.
"Si, hanno detto che faranno le indagini"
"Ah va a finire che non muoveranno un dito! Conosco la polizia! Se ne fregano..."
"Mamma se continui a girarla così la distruggerai quella ciotola"
"Oh scusa tesorino e che sono molto preoccupata per te, prima è passato un ragazzo che diceva di volerti vedere..."
"Aspetta cosa!? Che aspetto aveva??"
"Ah cara non hai un idea! Sembrava soffrisse di albinismo da quanto era pallido! Ma non ti preoccupare glie ne ho dette quattro e l'ho mandato via"
"NO! come!"
"Ma come scusa..."
"Mamma lui era il ragazzo che mi ha salvata!"
"Ahhh e scusa non potevi essere più precisa ieri!"
(Nome) si mise le mani nei capelli 'ora Gilbert penserà ho una madre  sciroccata!'
"Sai cosa non importa...sono stanca...me ne vado in camera..."
(Nome) rassegnata si buttò sul letto, niente andava nel verso giusto, si rigirò nel letto cercando di addormentarsi con scarso successo, sul punto di cadere nel sonno sentì un leggero picchiettio contro il vetro della finestra.
'Hmm cosa?' Alzò la testa in direzione del curioso rumore ma non vide niente di particolare, 'me lo sarò immaginato?'
*tic tic tic*
'No non me lo sono immaginato'
Si alzò dal letto e affacciandosi alla finestra vide sul balcone un piccolo uccellino dal piumaggio giallo 'un canarino?' L'uccellino aveva legata alla zampetta un piccolo rotolo di carta (nome) era sbalordita.
Se quel canarino portava un messaggio e aveva bussato alla sua finestra di conseguenza il rotolino era destinato a lei. Aprì la finestra e si chinò lentamente per non spaventare l'animale, il canarino non sembrava aver paura, (nome) slegò con cautela il pezzo di carta stupita dalla totale immobilità dell' uccellino "Fatto. Chi ti ha addestrato deve essere stato davvero bravo" accarezzo dolcemente la sua testa ricevendo in cambio un piccolo cip e così come era comparso il canarino volò via chissa dove.
Ora (nome) si trovava in mano il misterioso messaggio, tutto cio le sembrava strano, di solito gli uccelli consegnavano le lettere nei tempi antichi, chi al giorno d'oggi usa ancora comunicare così? La ragazza srotolò la carta.
"Cara (nome)
Se stai leggendo questo messaggio significa che il piccolo Gilbird ha fatto un buon lavoro come al solito, volevo consegnarti il mio numero, chiamami solo in caso di bisogno."
Gilbert Beildschmit

(Nome) era rimasta a bocca aperta, che diamine riusciva a leggerla nel pensiero! No impossibile, cercò di ricomporsi 'certo che è davvero un tipo strano, sembra quasi uscito da un'altra epoca addestrando un canarino per consegnare lettere wow', poggiò il messaggiò sulla scrivania e salvò  immediatamente il suo numero.
Qualcosa sembrava non quadrare, perchè solo in caso di bisogno? Stanca di tutti questi misteri si ributtò sul letto addormentandosi profondamente ignara di essere osservata.

                             

My last queen (Prussia x Reader) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora