In un mondo dove ogni nazione è umana, una non si arrende alla sua dissoluzione, la vita di questa nazione dipende da una semplice ragazza con un passato a lei sconosciuto. Riuscirà Prussia col suo aiuto a non scomparire per sempre?
Arrivarono dopo mezz'ora di macchina, in una pianura circondata da colline, su quella più imponente si ergeva un castello fortificato.
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Come Prussia guidò verso la collina (nome) si appiccicò al finestrino per vedere meglio la maestosa struttura. "Wow...stiamo andando li?" chiese stupita dell'insolita tappa. "Ja, cè una cosa che devo mostrarti." ••• "Rallenta ti prego questa salita mi sta uccidendo...Gilbert!" La camminata verso il castello era tosta specialmente per (nome). "Gilbird ricordami di allenarla quando arriviamo a casa, disciplina massima" Prussia sussurrò a Girlbird che, appoggiato sulla sua spalla, diede come risposta un "cip" "Gilbert!!!" La ragazza sentendosi ignorata gli strillo da dietro. "Ja va bene ti aiuterò bla bla bla non ti preoccupare" Prussia raggiunse (nome) che stanca si appoggiò al muretto. "Il magnifico è qui" appoggiò le mani sui fianchi assumendo una posa dignitosa. "Ho solo bisogno di un attimo per riprendere fiatto Gilbert" "Kesesese nein, non abbiamo tempo prinzessin" "Uff e che cosa hai in mente?" Prussia si girò e gli mostrò la schiena. "No! No te lo scordi." Il fatto che voleva portarla sulla sua schiena era gentile in se, il problema era che (nome) si sentiva stranamente a disagio. "Il tempo passa (nome)" "E va bene..." Come Prussia si piegò (nome) gli mise le braccia intorno al collo e saltò per sistemarsi con le gambe ai suoi fianchi, Prussia per reggerla le afferrò fermamente le cosce e iniziò a camminare. Silenziò piombò tra di loro, l'unico suono erano i passi di Gilbert e il suo respiro che si faceva sempre più affannato. "Scusa se...peso troppo" (nome) lo aveva notato. "Nein. Sei un peso piuma. Non ti preoccupare." Il suo tono non era per nulla sarcastico. Non erano mai stati così vicini l'uno all'altra. Prussia sembrava un ragazzo apposto, non aveva neanche provato a palparle le coscie con grande sollievo di (nome), standogli così vicino sentì per la prima volta il suo profumo, era piacevole, più che piacevole, avvicinò timidamente il naso al suo collo per sentirlo meglio, una dolce sensazione si diffuse nel suo corpo, era inevitabile eppure lei cercava di negarlo, di scacciarlo, come avesse paura di quel sentimento che momento per momento, si stava ancorando al suo cuore. "Eccoci, non cè di che." Prussia la fece scendere con cautela dalla sua schiena. "Ti ringrazio, sei stato gentile." La ragazza gli sorrise nascondendo lo sguardo altrove. "Ja keine sorgen" passò una mano sui suoi capelli e guardò il portone che dava accesso alla fortezza. "Gut forza andiamo" si diresse oltre il cancello e per un attimo (nome) potè vedere un briciolo di insicurezza in lui, lui che era sempre stato come un pilastro di roccia in quel momento si era creata una spaccatura. Decise di non farci caso e lo seguì, lesse "Burg Hohenzollern...questo è-" "Il castello dei tuoi predecessori, si." "Oh mio...ok ora sono ancora più curiosa." "Fecero costruire questo castello come simbolo del loro potere e naturalmente mio." Prussia sogghignò di nuovo, (nome) continuava a girovagare con gli occhi ammirando tutti i dettagli del castello. "Sono sicuro che ti piacerà kese, vieni!" Prussia afferrò la sua mano e la trascinò dritto all' ingresso, (nome) notò il suo entusiasmo e decise di lasciarsi contagiare. "Emm Gilbert, forse dovresti tirare su il cappuccio..." gli disse e indicò delle persone che lo stavano fissando. Il ragazzo non disse nulla e si tirò su il cappuccio per nascondere i capelli. (Nome) seguì Glibert attraverso i corridoi del castello, sembrava cercasse qualcosa. "E questa era la sala da pranzo..." (nome) sentì una delle guide parlare e si fermò dietro un gruppo di turisti a sbirciare, catturata dalla curiosità. "Dicono che questo castello sia infestato da un fantasma...ma figurati se ho paura, non sono neanche preoccupato, (nome) se hai paura non esitare a dirm-" si girò per guardarla. "(Nome)? Oh scheiße..." Gilbert la notò tra il gruppo di persone e andò a riprenderla, cercò di infilarsi tra la folla finchè non le fu dietro. "(Nome)!" "Wahh!!" "Ti ho detto che non abbiamo tempo!" "Oh ma dai ormai siamo qui! Lasciami almeno vedere le stanze principali!" Prussia si mise una mano in faccia, forse era nel dubbio, forse doveva pensarci, quindì (nome) sfoderò l'arma da guerra per eccellenza, gli occhioni supplicanti. Gilbert pensava e scostò le dita per guardarla. "Nein nein sieh mich nicht so an..." Sospirò e annuì. "Okay." "Yayy!" (Nome) esultò eccitata e lo abbracciò contenta, ma realizzò un secondo dopo ciò che aveva appena fatto, quando ormai il suo viso era appiccicato al suo petto. Si allontanò di almeno un metro "O mamma scusa! Io ecco...io..." se lei non riusciva a cercare una spiagazione lui non riusciva praticamente più a muoversi, il suo sguardo perso nel nulla, sembrava come paralizzato. "Gilbert?" Sentendo il suo nome rinvenne. "La gente sta andando...su andiamo." (Nome) annuì sorridendogli leggermente. ••• 'Che stupida, ma perchè l'ho fatto. È stato come un impulso, mi sentivo così felice...e la sua reazione, era così carino.' Lo sguardo di nome si posò ancora una volta su di lui 'Gilbert...' mentre osservava ogni dettaglio del suo profilo, lui si girò e lei potè immergersi nei suoi occhi rossi, ma Prussia distolse lo sguardo appena dopo. (Nome) fece lo stesso, si sentiva una stretta allo stomaco, il suo cuore era impazzito. 'Questo. Questo è completamente diverso da quello che provavo per Mattia. Gilbert, ti amo.' Era il momento di passare alla stanza successiva, ma Prussia aveva i suoi piani. "Pss vieni." (Nome) intrigata lo seguì. Una sala ma piena di uniformi, al centro una teca di vetro proteggeva la cosa più preziosa, una corona. "Eccoci! Questa è la stanza dei re. I tuoi predecessori." (Nome) non smetteva di guardarsi in torno "È incredibile pensare che tu gli abbia conosciuti tutti" "Già..." Gilbert comminò verso una teca dove era esposta un uniforme blu, fermandosi a fissarla, nel suo sguardo c'era orgoglio ma anche nostalgia. (Nome) gli si avvicinò. "Lui è stato uno dei più grandi" "Federico il Grande?" "Ja, mi è stato sempre vicino, penso sia la figura che più si possa avvicinare a un padre per me." 'Povero Prussia, mi sento triste per lui, deve essere stato così solo in tutti questi anni.' "Come erano gli Hohenzollern?" Prussia sorrise "Erano i più forti, con loro al comando ero invincibile" "Scusa e Napoleone?" "Non ha importanza quell'episodio!" (Nome) si mise a ridere, era sempre il solito Gilbert. "E tu sei la prinzessin, l'unica che ha diritto ha indossare quella" Prussia appoggiò le mani sulle spalle di (nome) incitandola a girarsi, la corona splendeva difronte a lei ora. Toccava a lei riportare la Prussia a suo posto sulle mappe geografiche. Il suo viso si incupì. "Cosa cè prinzessin?" "Ecco...io non ho idea di come fare la regina, non so se sarò mai alla loro altezza Gilbert." Si riferiva a i re del passato, Prussia non sembrava preoccupato. "Prinzessin, il magnifico ci ha già pensato." Le sorrise soddisfatto. "Cè una persona disposta ad insegnarti, lo incontreremo presto, perciò non dubitare di te stessa." (Nome) si sentì sollevata, almeno aveva una speranza. "Grazie Gilbert. Io voglio mettercela tutta. Voglio onorare il lavoro dei miei antenati rendendoti la nazione che eri." Lui la guardò nei suoi occhi decisi "E io sarò al tuo fianco." (Nome) arrossì ma, era felice di sentirlo. ••• "Ci abbiamo messo due ore con la visita completa." "Be ne è valsa la pena haha, sarò la futura regina di Prussia, è importante per me." Ritornati al parcheggio, (nome) corse in direzione della macchina, aspettò che Gilbert aprisse e ci si ficcò dentro, Prussia la guardò divertito, stava per aprire la portira quando notò una cosa agghiacciante. Nel parcheggio c'erano solo due auto e al di fuori della sua l'altra la conosceva troppo bene.
