Cap. 7

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"Ti amo (nome)" Prussia era difronte a (nome), era vestito con una vecchia uniforme blu, lei lo guardò nei suoi occhi lucidi e osservò come le prese la mano e si inchinò su un ginocchio, baciandogliela. "Prussia..." la ragazza confusa non sapeva cosa dire e prima che potesse battere ciglio Prussia si rialzò "Ora devo andare" si girò e diresse insieme a dei soldati in una casa avvolta dalle fiamme.
"Prussia! No torna qui! Prussia no!"
Le grida disperate non lo fermarono e ora anche lei si trovava nella casa in fiamme, in lacrime si sentì soffocare finchè non si accasciò per terra "Pru Prussia..."

(Nome) si svegliò di soprassalto con il fiato corto, fece dei respiri profondi e si guardò intorno.
Era ancora nella stanza d'albergo.
'Era solo un sogno, era solo un sogno' cercava di calmarsi ripetendolo nella sua testa. Un piccolo frammento di luce entrava dalla finestra, (nome) si alzò dal letto e raggiunta la finestra scostò la tenda per far entrare un minimo di luce in più. Erano le 3:30 del mattino.
Guardò fuori dalla finestra 'Dovrei andare a controllare Gilbert? Forse è in pericolo...ma no che dico! Era solo un sogno' tornò a letto e si avvolse nella coperta, ma il sonno tardò a ritornare.
                               •••
Toc toc toc
"(Nome) svegliaaa!"
Aprendo gli occhi si poteva chiaramente vedere che la camera ora era illuminata dal sole 'che noia'
Prussia continuava a bussare insistentemente.
"Si ho capito! Diamine..." alla fine decise di andare ad aprire.
"Che cè...?" Era ancora sonnolenta e dalla faccia del prussiano si poteva dedurre che era leggermente irritato.
"Nein non chiedere che cè, ti avevo detto di mettere la sveglia alle 7:00, guarda che ore sono!"
(Nome) guardò l'ora sul cellulare che le stava mostrando, le 7:30.
"Oh dai per solo mezz'ora in più, che sarà mai...manco andassi a scuola..."
"Prinzessin. Devi essere più precisa, forza vestiti ora, dobbiamo rimetterci in viaggio" il suo tono aveva un non so che di provocatorio.
(Nome) gli fece un finto sorriso e richiuse la porta.
                               •••
Scendendo giù dalle scale sbadigliando raggiunse Gilbert alla reception "Sei lentaaa" il ragazzo le sorrise, ma (nome) non aveva voglia di scherzare.
"Piantala fiocco di neve, prova tu a non dormire la notte"
I due andarono verso il parcheggio.
"Perchè non hai dormito?"
Prussia la guardò e le passò un sacchettino.
"Cosa dovrebbe essere?" (Nome) sbirciò dentro trovando quello che sembrava un dolce alla crema.
"Grazie..." era stato così gentile da prenderle qualcosa da mangiare, (nome) sentì una calda sensazione al petto.
"Non ringraziarmi le ore di macchina sono ancora tante"
"Ci farò l'abitudine" con animo positivo (nome) salì in macchina non appena Prussia l'aprì "Sei lentooo" gli sorrise in modo provocativo.
"Ah, ribelle" Prussia le sorrise e si mise al volante.
                              •••
Aveva ragione, le ore erano tante, a volte (nome) pensava che stesse allungando il percorso di proposito per infastidirla.
I capelli (colore) erano contro il finestrino, mentre fissava con sguardo vuoto la strada davanti a lei.
"Non siamo ancora in Germania vero?"
"Nein"
"Qualcuno mi aiuti..." rassegnata appoggiò la testa al vetro.
"Kesesesese ora siamo in Germania"
Magra consolazione per (nome) che vide il cartello Deutchland passare in un attimo.
"Hmm so cosa può aiutare"
Staccò una mano dal volante e accese la radio.
"Oh ja mi piace questa"
Era una canzone in tedesco, molto rock un pò troppo rock.
"Oh no no" (nome) allungò il braccio per cambiare canzone ma, Prussia le afferrò la mano prima che potesse mettere fine a quell'inferno per i timpani.
"Nein nein, chi guida sceglie prinzessin"
"È? E da quando?"
"Kesesesesese"
A quella risata se ne aggiunse un altra.
I suoi occhi rossi rivolsero l'attenzione verso di lei, non aveva un espressione, sembrava come perso.
"Ti fa ridere...quando rido...?"
(Nome) non voleva che si sentisse offeso.
"Ecco si...ma non in modo negativo"
"Negativo...?" Ripetè quella parola sottovoce ma sembrava più che lo stesse domandando a se stesso.
"Prussia...non trovo niente di male nella tua risata e solo che- " la sua frase fu interrotta dal suo egocentrismo.
"Ho una risata fantastica lo so hehe"
(Nome) non disse niente, accennò solo un sorriso e si riappoggiò al finestrino, lasciandosi cullare dal movimento della macchina mentre il sole le scaldava il viso.
"Ahhh ti stai rilassando." La voce del suo compagno di viaggio ancora una volta la interruppe.
"Stavo"
"Ora che ci penso non mi ancora detto perchè non hai dormito ieri notte"
"Solo...un brutto sogno" al ricordo di quell'incubo si sentiva malinconica, voleva solo dimenticare.
"Capisco..." il tono del ragazzo era serio.
In tutti i suoi anni di vita Prussia non ricordava mai i sogni che faceva, eccetto gli incubi.
"Non vuoi parlarne vero?"
"Preferisco di no..." amareggiata pensava che sarebbe stato troppo strano raccontarglielo, non scordando che nel sogno lui si era dichiarato a lei, si sentiva imbarazzata no, non lo racconterà.
"Come preferisci." Prussia voleva aiutarla, voleva farle sapere che era li per supportarla, ma appena aprì bocca le parole gli si fermarono in gola, era la prima volta che non trovava il coraggio di dire qualcosa.
Il silenzio che seguì in quei minuti era riempito dalla radio, più precisamente dalle notizie, (nome) era riuscita a capire la parola "conflitto" stava traducendo a bassa voce
tra se e se.
"Tch quei dummkopf pensano di fermarmi così? Ci vuole ben altro per fermare me." Il commento sarcastico di Prussia fece riflettere (nome) per un attimo, è praticamente da quando era una bambina che ricorda di aver sentito dei continui conflitti in Germania e al giorno d'oggi essi non erano ancora stati risolti.
"Gilbert...in che anno hai deciso di rebellarti?"
"Perchè questa domanda? Be (anno prima della tua nascita) comunque, è passato un bel po, ora che ci penso si sono mosse molte persone persino la polizia, l'unica cosa che mi mancava era un capo, il tuo padre biologico sarebbe dovuto diventare re, ma disgraziatamente morì una settimana prima della firma ufficiale."
(Nome) rabbrividì, si sentì il corpo gelare come colpito da una bufera di neve.
"Ehi che ti succede sei tutta pallida, stai bene?" Nel guardarla Prussia capì subito che non stava bene, lo vedeva nei suoi occhi che aveva capito.
"La casa andò a fuoco nel cuore della notte in circostanze misteriose...e se fosse stato qualcuno...per fermarti..."
Gilbert lo aveva sempre pensato, ma non aveva prove, decise di fermarsi alla prima stazione di servizio.
"Scusami..." (nome) aprì la portiera e uscì per prendere un pò d'aria.
Prussia fissava con sguardo perso di fronte a lui, per nulla al mondo avrebbe voluto metterla in pericolo, lui voleva solo ritornare ad essere ciò che era sempre stato, il mondo era cambiato davanti a i suoi occhi, la pace tra gli stati europei dopo la grande guerra era una cosa giusta, non era più assetato di sangue come in passato, nonostante ciò sapeva che ribellandosi al suo destino delle ci sarebbero state in gioco delle vite.
"Vader Fritz hilft mir" 
Diede uno sguardo a (nome), così per controllarla, non si sa mai, era li appoggiata alla barriera, fissava le auto che passavano, Prussia non avrebbe mai pensato di affezionarsi a qualcuno in così poco tempo.
Non era bravo con gli incoraggiamenti ne con le ragazze, scese dall'auto e raggiunse (nome), appoggiandosi nel suo stesso modo.
"Va un pò meglio?"
"Vorrei avere coraggio, il coraggio che hai tu, invece non faccio altro che avere paura." (Nome) si asciugò nuovamente le lacrime, voleva essere sincera con lui, era inutile negarlo.
Prussia la guardò con aria dubbiosa.
"Lo sai prinzessin, quando ho combattuto contro Napoleone avevo paura."
"Ma sei una nazione..." i suoi occhi (colore) lo guardarono con sorpresa.
"Tutti i miei soldati avevano paura, eppure abbiamo combattuto,vedi, la paura è normale, il coraggio non è assenza di paura ma è la forza di combattere nonostante essa. E fidati non penso che tu saresti qui se non fossi coraggiosa."
(Nome) era senza parole, era colpita, si sentiva il viso caldo, il suo cuore accellerato, cercò di non dare importanza al suo corpo.
"Grazie Gilbert" come vide (nome) sorridere, sospirò sollevato, all'improvviso gli venne un idea.
"Vieni ti porto in un posto speciale"
Gilbert rientrò in macchina e (nome) salì dopo di lui.
"E dove?"
"Dove potrai ammirare la mia gloriosa magnificenza" i suoi occhi rossi brillarono con un intenso fervore alle sue stesse parole.

Chiedo perdono per la lunga attesa, spero vi stia ancora piacendo, al prossimo capitolo ammirerete la gloriosa magnificenza del nostro Prussia ;)

My last queen (Prussia x Reader) ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora