Capitolo 11

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Hidden Love

Capitolo 11

Quando sento la porta d'ingresso sbattere quasi sobbalzo dal rumore.

Poco dopo mi alzo dal mio posto e senza accostare la sedia mi dirigo verso la porta per uscire da Zayn.

In cucina sento le urla di zio Yaser seguite da quelle di mio padre.

Quando apro la porta vedo Zayn mentre aspira fumo dalla sigaretta mentre cammina nervosamente avanti e in dietro nel piccolo giardino.

"ehi Zayn calmati" dico cercando di fermare la sua camminata.

"come cazzo faccio a calmarmi quando mio padre ha scoperto l'ultima cosa che avrebbe potuto cambiare la sua idea di me !"sputa e butta per terra la sigaretta calpestandola per spegnerla. Continua a camminare avanti e in dietro per il piccolo spazio.

"ne vuoi parlare ?" dico incrociando le braccia sotto il mio petto cercando di non far comparire l'agitazione nella mia voce.

"no Mia non voglio parlare di un cazzo ! Solo perché abbiamo passato dei giorni insieme a Londra non significa che ti racconto tutta la mia cazzo di vita !" ringhia diventando rosso in viso per mancanza di aria.

"hai ragione, scusami non ti chiederò nient'altro" dico cercando di trattenere le lacrime.

Sposto lo sguardo da lui e apro la porta per salire in camera mia per buttarmi nel letto.

La mia famiglia mi guarda in silenzio mentre attraverso il piccolo corridoio per arrivare alla scale e dirigermi nel mio letto.

Mi sono illusa, come potevo pensare che il nostro rapporto potesse migliorare e diventare anche amici ??

Forse ci saremmo anche riusciti..ma io mi sono spinta troppo oltre i limiti che mi ero posta chiedendogli di raccontarmi la sua vita.

Ha ragione lui. Cinque giorni non bastano per riacquistare la fiducia in una persona.

Lui ha ragione e io torto. È così.

ZAYN'S POV.

Cosa cazzo avevo detto ?

Non dovevo sputare quelle parole acide all'unica persona che cerca di starmi vicino.

Quando apre la porta per rientrare il mio cuore affonda.

Non so perché, ma desideravo averla accanto. Soprattutto adesso che devo prepararmi psicologicamente ad affrontare una litigata con mio padre.

Mi faccio mille filmini sulle cose che avrei potuto dirgli per farla rimanere e che non ho fatto.

Continuo a girare intorno al piccolo giardino e afferro il pacchetto di sigarette dalla tasca per poi prenderne una e poggiarla tra le mie labbra.

Mi fermo dalla mia 'camminata' e penso a cosa stesse facendo adesso Mia.

Fanculo.

Butto la sigaretta ancora spenta tra il guardino seguito poi dal pacchetto di sigarette e dall'accendino.

Apro la porta d'ingresso e cammino per il piccolo corridoio.

Raggiungo le scale sotto lo sguardo attento di mio zio Ken e mio padre.

Salgo le scale due a due poi quando arrivo in cima mi trovo un altro corridoio.

Sono circa 8 anni che non entro in questa parte di casa e sinceramente non mi ricordo dove sia la camera di Mia e Kimberly.

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