Capitolo 4

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Axel York percorse, in tutta la sua bellezza, le scale d'emergenza che lo condussero sul tetto, dove fece mancare per qualche istante il fiato alla giovane Grace.

Axel York era un giovane studente della Rose Academy frequentante la 3B.
Era molto conosciuto essendo il leader della squadra scolastica di football ed era sempre affiancato dal suo migliore amico Vincent Prince, il quale qualche ora prima aveva baciato Camilla, e dalla capo cheerleader April, nonché sorella gemella di Vincent.

Vincent era molto bravo nel suo ruolo, ma era anche fastidiosamente vanitoso e sicuro di se.
Era riuscito ad avvicinarsi tutte le ragazze, ma i ragazzi, i quali erano a conoscenza del suo reale carattere, gli stavano alla larga.
Era una persona manipolatrice, riusciva a farsi vicine le ragazze grazie alla sua bellezza. Sfruttava il suo sorriso, i suoi fluenti capelli rossi e gli occhi verdi pur di raggiungere un suo scopo.

Sua sorella, la ragazza dai capelli color rame, si presentava a tutti come una persona simpatica e solare, ma chi la conosceva realmente sapeva che era l'opposto. Aveva una cotta per Axel da quando avevano 10 anni, i tre si erano conosciuti alle elementari e dal quel momento non si erano più persi di vista.

Nessuno dei due ragazzi sapeva della sua cotta, anche se agli occhi degli altri era molto evidente.
Lei e Axel insieme trascorrevano molto tempo e il biondo rientrava tra le poche persone che conoscevano il suo reale carattere, ma non per questo l'aveva allontanata.
Era una persona molto infantile, che non accettava rifiuti. A differenza del fratello riusciva a divenire amica della maggior parte delle persone presenti in quell'istituto, teneva molto a cuore la sua immagine curandosene costantemente. La sua media era una delle più alte e, assieme ad Axel, aspirava alla borsa di studio.

Avevano già progettato il loro futuro: Vincent programmava la sua carriera da atleta professionista dall'età di 5 anni, quando andò per la prima volta allo stadio. Il programma immaginava anche l'adorata sorella al suo fianco, come capo cheerleader.
Lei però aveva tutt'altri piani, sognava di far carriera nel mondo della moda, diventando una delle stiliste con più successo al mondo, sostenuta da suo marito Axel York.
Purtroppo per lei il loro destino non era quello.

Axel sognava una vita normale, senza troppi eccessi. Si immaginava con una moglie, dei bambini e un lavoro stabile, ma April non rientrava tra i suoi progetti.
Al contrario di quanto tutti pensavano il ragazzo dagli occhi nocciola era molto umile, aveva a cuore gli altri e si prestava ad aiutarli.
Si mostrava molto schivo verso persone che conosceva poco, come per difendersi da esse.
Solo la sezione A riusciva a fargli provare un odio profondo, autrice di continue umiliazioni verso la sua classe.

Si udì improvvisamente una voce sconosciuta che attirò l'attenzione dei presenti.
Axel, senza nemmeno rivolgere uno sguardo alla piccola Grace, si recò verso Robin che in quel momento rivolse un fugace sguardo al fratello.

Il più piccolo, pronto a proteggere Robin nonostante le loro divergenze, gli si parò dinanzi.

Nessuno dei tre sapeva le intenzioni di quel ragazzo, affascinante agli occhi di Grace, che continuava ininterrottamente a fissare il maggiore.

«Spostati, non ho tempo da perdere e non sei tu quello con il quale voglio parlare» Il ragazzo si rivolse a Caleb con voce scontrosa, non sapendo però che così non avrebbe ottenuto nulla.

«Se proprio ci tieni a parlare con lui prima devi rispondere ad alcune mie domande, altrimenti puoi anche andare via» Rispose Grace, la quale conosceva da poche ore il ragazzo in questione, ma che non si sarebbe mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno.

Il ragazzo dai capelli biondi per qualche instante sembrò fissare la piccola figura di Grace, come se solo in quel momento si fosse accorto di lei, e rivolse un ghigno divertito a Caleb.

«Non credevo che foste così ricchi da potervi permettere una segretaria a scuola»

Caleb cambiò improvvisamente espressione, sembrava quasi arrabbiato, non immaginava di certo quella risposta. Voleva però farsi valere, infondo Grace era lì solo per aiutare il suo fratellone e non era giusto che qualcuno la trattasse così. Aveva intenzione di prendere le difese della ragazza, ma lei lo precedette.

«Axel giusto? Ho sentito parlare di te, ma non credevo che quelle voci fossero vere; soprattutto quelle messe in giro dal tuo caro amico Vincent» Disse sfrontatamente la ragazza dagli occhi cerulei, ghignando.

A cambiare espressione in quel momento fu Axel, che non sapeva di cosa stesse parlando Grace ma allo stesso tempo sembrava curioso e preoccupato.

«Di cosa stai parlano?» Il suo tono di voce era differente, non era più spavaldo e sicuro di se come qualche instante prima.

«Non sono mica la tua segretaria, sono solo quella di Robin e Caleb, non sono tenuta a rispondere alle tue domande» Controbatté velocemente la ragazza, mentre i due fratelli guardavano la scena quasi divertiti.

«Starai sicuramente bluffando, vuoi farmi credere cose non vere» Rispose, cercando di nascondere la sua agitazione.

«La tua faccia ti tradisce, sai? Sei più ingenuo di quanto io immaginassi» Ridacchia divertita Grace.

«Io rispondo alle domande che volevi farmi prima e tu, in cambio, mi racconti cosa dice Vincent, ci stai?» Decise di arrendersi, le sue insicurezze ebbero la meglio, aveva davvero bisogno di sapere.

«Perché hai fatto venire Robin qui e perché hai inviato quel messaggio?» disse subito la ragazza, senza nemmeno rispondere alla domande del biondino.

«Io non ho inviato nessun messaggio, ma sono qui per parlare e non voglio che nessuno ci disturbi» Iniziò a rilassarsi poiché era ad un passo dal sapere cosa intendesse Grace.

«Di cosa?» Rispose prontamente lei, voleva terminare in fretta quel dialogo ed andare via il prima possibile da lì, alla fin fine stava affiancando Robin solo per l'appuntamento con Caleb.

«Credevo avessimo appurato che tu fossi solo la segretaria, io voglio parlare con uno dei tuoi capi» Riprese a parlare Axel, utilizzando nuovamente il suo tono spavaldo.

«Io invece credevo avessimo appurato che ho delle informazioni che ti interessano» sorrise innocentemente Grace, aspettando una reazione del ragazzo figo.

«Sono sicuro che il messaggio l'abbia inviato tu, altrimenti non avresti potuto sapere che ero qui. Ora devi dirmi il perché» Si intromise nella conversazione Robin, sapendo che il litigio tra i due non avrebbe giovato a nessuno.

«Non spetta a me darti queste informazioni, ma posso assicurarti che il messaggio non l'ho inviato io» Rispose pacatamente, non avrebbe avuto senso trattare male Robin o non gli avrebbe dato ascolto.

«Allora dimmi perché sei qui» Si intromise anche Caleb, ormai tutti erano ansiosi di saperne di più.

«Ho un messaggio da dare a Robin» Disse il ragazzo della B avvicinandosi e poggiandogli una mano sulla spalla; gli sussurrò una frase all'orecchio che nessuno dei presenti, oltre a Robin stesso, riuscì a udire.

«Tutto qui?» Rispose con tono esasperato Caleb, che si stava lentamente avvicinando a Axel, il quale aveva ormai raggiunto le scale antincendio.

Robin sembrava assorto nei suoi pensieri, pareva che non facesse più caso ai tre.
Prima che Caleb potesse fare qualcosa di stupido fu fermato però da Grace, la quale gli appoggiò una mano sulla spalla.

«Non ne vale la pena, lascialo stare» Sussurrò lei

Per qualche istante Axel si fermò, sembrava che qualcosa lo bloccasse. Guardò Grace negli occhi e non appena lei ricambiò il suo sguardo decise di andare via frettolosamente.

Robin attirò l'attenzione della finta segretaria e del fratello, qualcosa però sembrava ancora turbarlo, fino a che, con un espressione pensierosa in volto non si rivolse ai due con una domanda.

«Cosa c'entrano le rose rosse con me? »

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