Uno

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Apro prima un occhio, che per la luce subito si richiude. Cavolo sembra già mezzogiorno per quanta luce c'è. Mi copro gli occhi e cerco di alzarmi, ma sono bloccata da un deficiente che si è addormentato sopra di me.
Ecco perché avevo così caldo.
In malo modo scanso il braccio dell'energumeno poggiato sulla mia pancia, e poi la gamba intrecciata alle mie, già respiro meglio, manca solo la testa che è poggiata sul mio seno. Deve stare davvero comodo, mi ha praticante usata come cuscino stanotte.
Questa volta sono più delicata e gli sposto la testa sul cuscino, dopodiché mi alzo e vado subito verso la porta per controllare che sia chiusa a chiave: l'ultima volta mio fratello più piccolo, Dave, ha dato di matto quando ha trovato Peter nudo nel mio letto. E come dargli torto?
Cioè, per noi è normale, ma spiegare alle nostre famiglie la natura del nostro rapporto non sarebbe facile.
Per niente.
Nel tragitto verso il bagno recupero una maglia dalla scrivania prima di entrare in doccia.
A svegliare Peter penserò più tardi.
Mi piace svegliarmi presto la mattina e fare le cose con comodo, anche se a dirla tutta sono sempre in ritardo, inoltre il fatto che soffro di insonnia mi aiuta parecchio, al contrario del tipo nella stanza affianco che sarebbe capace di dormire per un giorno intero se qualcuno non lo svegliasse.
Io e Peter abbiamo un rapporto speciale. La nostra amicizia è la cosa più importante per entrambi. E con il tempo abbiamo imparato a condividere tutto. Compreso il sesso. Ci siamo detti: perché no? L'importante è che non nascano problemi fra di noi. E un problema sarebbe anche una relazione. Non siamo persone da relazione stabile. Entrambi siamo piuttosto solitari, non amiamo le relazioni fisse, anche se alle volte è capitato che o io o lui siamo stati fidanzati per qualche mese.
Ma ci stanchiamo troppo facilmente. Per questo siamo così tranquilli. Nessuno dei due è minimamente geloso dell'altro. Tranne quando si tratta di amicizia. Lui è pur sempre il mio migliore amico, è più che un fratello per me, e non mi deve mai, e dico mai, far sentire di troppo, o indesiderata. E viceversa. Siamo sempre al primo posto. Per carità se mai si dovesse fidanzare gli lascerei i suoi spazi, però questo non vuol dire sparire dalla mia vita. E lo stesso vale per lui.
Da quando mi ero trasferita dai miei nonni, all'età di undici anni, ci eravamo completamente persi di vista, la mia famiglia era rimasta a vivere nella casa accanto alla sua, ma io dopo essere stata espulsa dalla scuola media (si ero una ragazzaccia da bambina), per punizione avevo dovuto finire le medie nella città dei miei nonni, ben lontana da casa.
Una volta tornata ero nel pieno della mia adolescenza, e ritrovando il mio amico d'infanzia più alto di me di una spanna mi sconvolse non poco. Non ci mettemmo molto a riallacciare i rapporti, e subito tornammo più uniti che mai.
Fu quando persi la verginità con il mio primo ragazzo a 15 anni che mi balenò l'idea, ero stufa di James, però non volevo rinunciare al sesso. Così proposi a Peter di arrivare al livello successivo, godendoci tutti i benefici che poteva offrirci la nostra amicizia, e facendo un bel po' di esperienza...
Quando esco dalla doccia, venti minuti dopo, lui è ancora spalmato sul materasso, coperto solo dal lenzuolo, e un insana voglia di svegliarlo in maniera originale mi colpisce.
Sono indecisa tra la secchiata d'acqua, la trombetta di Dave o svegliare il suo amichetto li sotto.
Calcolando che non ho nessuna voglia di cambiare il materasso bagnato d'acqua, e che con la trombetta sveglierei tutta casa, opto per la terza opzione, che a dirla tutta è la mia preferita.
È così bello la mattina, tutto arruffato e spettinato, ha la faccia imbronciata, chissà cosa sta sognando.
Un sorriso perverso mi attraversa il viso, chissà che faccia farà tra poco.
Mi avvicino gattonando lungo le sue gambe, cavolo la palestra gli sta facendo proprio bene, in un anno è diventato davvero muscoloso. Ho fatto bene a portarcelo.
Sfiorando le sue gambe arrivo fino al lenzuolo che lo copre a malapena e lo scosto quel tanto che basta per scoprire la sua erezione. L'alzabandiera mattutino lo mette sempre di buon umore, oggi avrò a che fare con un Peter allegro. Mi mordo un labbro, quanto è eccitante prenderlo di sorpresa.
Mi metto comoda tra le sue gambe e con una mano lo accarezzo fino alla punta dove con un dito mi metto a fare dei cerchietti, continuando a guardare la sua faccia.
L'alzabandiera è definitivamente sull'attenti quando inizio a baciare la punta, e poi a leccarla piano in cerchio, so quanto gli piace, e piano piano scendo, non perdendo mai di vista il suo volto. Le labbra carnose si sono spalancate e inizia a sospirare, e quando lo prendo in bocca emette un gemito e spalanca gli occhi. Oh ora si che è sveglio.
Stupito mi guarda e sorride, cacciando un sospiro roco, poi abbandona la testa sul cuscino chiudendo gli occhi si approfitta della mia gentilezza, muovendo il bacino verso di me quasi inconsciamente.
Poi d'un tratto spalanca gli occhi, mi sorride e si alza, ribaltando le posizioni. Ora sono io sotto di lui.
"Questo si che è un buongiorno come si deve" dice sorridendo e stampandomi un bacio sulle labbra.
"Ci avrei giurato che lo avresti detto" mormorò tra un bacio e un altro ridendo.
I suoi baci intanto si fanno più caldi e inizia a scendere lungo il mio collo, ah quanto adoro i suoi baci. Quando inizia a soffermarsi troppo su un punto però sono costretta a fermarlo.
"Pan niente scherzi, l'ultimo succhiotto che mi hai fatto ha destato non pochi sospetti. Non sono brava con il trucco lo sai." Effettivamente mio padre mi ha guardato male per una settimana.
"Va bene, va bene. Ci vado piano" sussurra ridendo sulla mia pelle
"Non è colpa mia se la tua pelle è così morbida e buona" continua a sussurrare mordendo un pezzo di pelle sotto l'orecchio.
"Peter sono abbastanza sicura che i morsi lascino il segno" prendo il suo viso tra le mani e lo allontano dal mio collo.
"Lascia stare il mio collo, o qualsiasi altra parte del corpo visibile sopra i vestiti"
"Mhh va bene guastafeste. Queste non sono un problema però vero?" dice alzando la maglia che mi ero messa uscita dalla doccia.
Non mi prendo la briga di rispondere, tanto sa già la risposta, e mi sfilo la maglia con il suo aiuto. Lui si ferma un attimo a guardarle e poi si fionda sul primo seno. Mi bacia prima un capezzolo e inizia a succhiarlo, mentre con una mano mi stringe l'altro, massaggiandolo come piace a me.
Dei gemiti iniziano a fuoriuscire dalla mia bocca e per evitare di svegliare tutta casa sono costretta a tapparmi la bocca con una mano, mentre l'altra la infilo nei suoi ricci, scompigliando ancora di più i suoi capelli biondi.
Nel frattempo lui con la mano libera inizia a scendere fino ad arrivare alle mutandine pulite che avevo appena indossato. Con la mano passa sotto la stoffa e con due dita inizia a massaggiarmi il clitoride in cerchio.
A questo punto la mia mano è piuttosto inutile, i miei gemiti iniziano ad essere incontrollati.
Lui mi guarda divertito aumentando la pressione delle dita e succhiando il capezzolo più forte, quando a un tratto con un dito mi entra dentro. La mia bocca si spalanca e il mio bacino si protende verso di lui in un movimento incontrollato, volendo di più, e lui lo sa che cosa voglio, oh se lo sa.
Di scatto si stacca dal mio seno e mi sfila le mutandine, posizionandosi in mezzo. Lo guardo con aria di rimprovero e lui con un sorriso colpevole subito si gira verso il comodino e prende un preservativo.
"Eccolo, eccolo" non sia mai che arrivi un piccolo Peter proprio ora che dobbiamo iniziare l'università.
E proprio mentre se lo sta infilando sentiamo bussare alla porta.
"Luce! Sbrigati tuo padre ti porta a scuola prima oggi, comincia il turno alle 8, e guarda che non ti aspetta!" è la voce di mia madre che ci blocca. Cavolo che tempismo.

Sex Friends. Old Friends. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora