capitolo 1

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Davanti a me vedo un paesaggio bellissimo, sono in terrazza a fumarmi una sigaretta e guardo la mia città, vivo in una delle più grandi città d'Italia; Roma. La città più vecchia: la nostra capitale, mi piace guardarla dal mio piccolo appartamento all'ultimo piano. Ha un ché di romantico. Appena finisco la sigaretta vado dentro in salotto, il mio appartamento non è grande ma è grande al punto giusto per una persona; una camera da letto, il salotto, la cucina, il bagno e lo sgabuzzino. Greta, la mia migliore amica deve arrivare tra pochi minuti ma so che sarà come al solito in ritardo. Vado in bagno e mi feccio una doccia veloce per togliermi il sudore attaccato dal mio corpo, è già metà luglio e fa caldissimo, appena usco dalla doccia mi stringo nel telo da bagno. Mi guardo allo specchio e vedo una ragazza dai capelli castani lunghi lisci, con la pelle chiarissima ma con un accenno di abbronzatura, durante l'estate non mi abbronzavo molto facilmente, occhi verdi con gli zigomi pronunciati e delicati, inizio a pettinarmi i capelli lentamente e delicatamente, adoro i miei capelli sono l'unica cosa che amo del mio corpo. Usco dal bagno e mi avvio in camera e indosso dei pantaloncini corti di jeans e una canottiera nera. Sentì suonare il campanello andai ad aprire.

<<Elisa! Ciao, come stai?>> mi chiese Greta.
Si mi chiamo Elisa.
<<Bene, grazie. Su entra, tu come stai?>> chiesi.
Lei entra e si accomoda sul divano cavandosi le scarpe col tacco e si siede a gambe incrociate. Intanto disse, <<Bene, dobbiamo parlare!>>
Mi preoccupo, ogni volta che me lo dice iniziamo a litigare e io odio litigare con lei, oppure vuol dire che ha conosciuto un ragazzo.
<<Dimmi tutto>> dissi un po' sulle mie, sedendomi accanto a lei.
<<Ho conosciuto uno>>disse.
<<Oh, bene! E come si chiama?>> chiesi facendo un sorriso.
<<Raffaele, è bello alto moro con gli occhi castani. L'ho conosciuto ieri sera al mare, a una festa. Sai,quelle feste che si fanno sulle spiagge che tu non frequenti mai..>>disse prendendomi in giro.
<<Anche se non ci vado so cosa sono, comunque bello il nome, e vi siete scambiati il numero?>> chiesi guardandola negli occhi.
<<Si, ma ho paura di chiamarlo. E se non si ricorda di me?>> disse facendo un piccolo musetto.
Quando la vedo giù di morale mi viene male al cuore, gli voglio troppo bene e voglio vederla sempre felice.
<<Dai chiamalo, fallo ora. E poi se ti offende dicendoti che ti ha dimenticato, usciamo solo io e te e ci andiamo a divertire.>>dissi sorridendogli e prendendogli la mano.
Lei mi sorride e tira fuori il suo cellulare, e inizia a cercare il numero di questo Raffaele e lo chiama. Al secondo squillo rispose. Lei disse, <<Ciao!Sono Greta. La ragazza di ieri sera, ti ricordi di me?....... ti andrebbe di uscire con me uno di questi giorni?........ ok! Si, si mi va benissimo. Ci vediamo domani! Davanti alla fontana di Trevi! Ok ciao!>> e riattacca.
Io la guardo durante la telefonata e la vedo sorridere è felicissima.
<<Allora, domani esci con lui, vero?>> chiesi facendo la finta tonta.
Lei mi guarda e scoppia di felicità, <<Si! Si uscirò con lui. Non vedo l'ora poi andremo a fare un giro che bello!>> urlò saltandomi al collo e abbracciandomi.
Io rido con lei somo felice per lei, dopo tutto quello che gli sta passando gli serve un ragazzo.
<<Mi raccomando non dargliela subito!>>dissi guardandola con uno sguardo severo.
<<No, tranquilla. Lo sai che io la do solo dopo un mese!>> disse ridendo.<<Invece, tu quando la dai via? Dai, devi pur buttare via la tua verginità!>> disse prendendomi in giro, mi rimprovera sempre di non aver mai fatto sesso. Dice che mi sto perdendo tutto il divertimento, il fatto è che non ho mai avuto un ragazzo, cioè si ma solo baci e basta poi scopro che erano stronzi e li lascio.
Gli misi il muso e dissi, <<La darò via quando mi andrà, quando troverò il ragazzo giusto! Non mi va di darla al primo che mi capita.>>
<<Ok, ma ricordati che hai quasi 19 anni e tu non l'hai ancora data via! Non vorrai mica rimanere zitella a vita! O sei lesbica?!>> disse con uno sguardo sbalordito.
<<Non sono lesbica, e non voglio rimanere zitella a vita! Solo che voglio incontrare la persona giusta.>> dissi con le lacrime agli occhi.
Lei si avvicina a me e mi abbraccia, non è un abbraccio normale, è uno di quelli che d
Fanno capire che quella persona che ti sta abbracciando ti vuole veramente bene. Questi abbracci che ti fanno smettere di piangere per la tristezza e che ti fanno venire il sorriso ma gigantesco.
<<Ora scusa ma devo andare, sono quasi le dieci e devo andare se no mia mamma dice dove sono scomparsa notte Ely! Ti voglio bene!>> disse dandomi un bacio sulla guancia e abbracciandomi ancora una volta, poi si alza dal divano, prende le sue scarpe e si dirige verso la porta ed esce chiudendo la porta facendondola sbattere.
Rimasi li seduta sul divano a guardare nel vuoto. Penso a quello che mi ha detto Greta, infondo a ragione perché non darla via solo perché non ho trovato il ragazzo giusto? So che è una cosa un po' brutta da dire ma a volte lei è un po' troppo puttanella per i miei gusti, io non riesco a fidarmi dei ragazzi al primo appuntamento, se non mi colpiscono subito al primo impatto li posso lasciare anche la stessa sera e non rivederli più. Lei invece cade molto facilmente ai piedi dei ragazzi con quelle frasi da film del tipo "sei caduta dal paradiso? Perché ho davanti un angelo", lei cade e poi gliela da. Io non sono così e non voglio esserlo. Guardo l'orologio erano già le dieci e mezzo, mi alzo e vado in camera da letto e mi stendo a letto e guardo il soffitto. Domani mattina mi devo alzare presto e devo andare ad aprire il bar, lavoro in un bar per mantenermi, lavoro tutto il giorno dalla mattina fino alla sera stacco alle otto. Mi addormento pensando al giorno dopo.

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Ciao a tutti! Questa è la mia storia spero che vi piaccia :)
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