Prologue. -Mudblood

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Buona letturaa x

-Mudblood

«Mamma, sbrigati o arriveremo in ritardo per il treno!»dissi agitata scuotendo mia madre per una spalla. Nonostante i miei ormai sedici anni, che non dimostravo con la mia piccola statura, la mia bocca minuscola e i giganti occhi grigi tendenti all'azzurro e quei capelli rossi e lisci che tanto odiavo, il primo giorno era la stessa storia ogni anno: pensavo di essere in ritardo e entravo in fibrillazione, come una bambina di undici che affrontava per la prima volta il salto verso la scuola di magia. In un certo senso era il primo anno anche per me, peró. Avrei infatti frequentato il sesto anno di scuola, non più in America, ma in Inghilterra, ad Hogwarts. La mamma diceva perchè la nonna non si poteva più permettere di stare da sola, e quindi aveva deciso di venire ad aiutarla. Anche se, in realtà, io di quella nonna fino a quel momento non ne avevo neanche sentito parlare.

Comunque tutti mi avevano assicurato che Hogwarts era forse la migliore scuola di magia al mondo. Mia madre in realtà era molto combattuta sulla scelta giusta da prendere. Mi disse che forse avrebbe risvegliato troppi ricordi tornando qui. Alla fine peró aveva deciso che sarebbe stata la cosa migliore.

In quel momento ero peró molto tesa.

«Christine, per l'amor del cielo, calmati! Siamo già alla stazione e manca mezz'ora alla partenza»ribattè schioccandomi un bacio sulla guancia.

Solo allora mi decisi a rallentare il passo col mio carrello nelle mani e mi fermai prendendo dei bei respiri e andando ad accarezzare Astral, il mio gufo nero pece.

«Il nostro primo anno in questa nuova scuola sta per cominciare piccolo, sono così emozionata!»parlai con l'animale, che scosse le ali in assenso.

Arrivammo davanti al muro che divideva il binario 9 dal 10 e mi girai verso mia madre.

«Mi mancherai bambina mia»disse abbracciandomi.

«Non sono più una bambina!»risposi contrariata, ma la strinsi forte a me e«Non puoi proprio venire?»le chiesi comunque speranzosa. L'avevo detto che non potevo essere una sedicenne.

«Lo sai che pur volendo non posso piccola, mi schianterei sul muro»cercó di ironizzare, forse per nascondere il filo di esitazione espresso nelle sue parole, ma decisi di non dargli troppo peso e lo concepii come preoccupazione per la mia partenza.

«Va bene... Allora direi che ci vediamo per natale?»conclusi sentendo gli occhi inumidirsi. Non volevo proprio lasciarla, era il mio unico punto fisso non conoscendo mio padre. Inoltre mi era sembrata davvero molto stanca, e molto aiuto gliel'avevo dato io in questi ultimi tempi, quindi non sapevo veramente come avrebbe fatto da sola.

Lei annuì«Direi di si»e sorrise staccandosi dall'abbraccio e guardandomi negli occhi.

Mi allontanai e iniziai a correre verso il muro«Ciao!»urlai girandomi un'ultima volta a guardarla.

«Ciao Chris!»sentii prima di entrare nel binario 9 e tre quarti.

Non appena passai attraverso il muro e mi ripresi dalla strana sensazione, mi guardai intorno a bocca aperta e per poco non piansi dalla felicità. Era tutto così nuovo, diverso e più bello rispetto a prima, non volevo perdermi neanche un particolare.

Mancavano ancora venti minuti alla partenza, cosa avrei fatto da sola tutto questo tempo?

Mi guardai intorno e vidi una ragazzina bionda da sola e decisi di raggiungerla per cercare di fare amicizia.

«Ehi ciao!»salutai.

«Mh... Oddio, scusa, ero assorta a guardarmi intorno, ciao!»

«Pure io, è tutto davvero magnifico»

Taboo; ngDove le storie prendono vita. Scoprilo ora