Taboo; ng

Chapter fifteen. -Blue eyes

-Blue eyes

Nash

Mi girai solo per ritrovarmela davanti. Il familiare pizzicore alle dita che sentivo quando avevo voglia di picchiare qualcuno si presentò.

«Cosa vuoi?»

«Non posso salutare un vecchio compagno?» fece un sorrisetto.

«Non me decisamente»

«Infatti non ti stavo salutando, ti avevo fatto un'altra domanda» il ghigno si allargò.

«Cosa te ne importa?» sputai. Se voleva rovinarmi la giornata ci era riuscita.

«Mi piace essere informata di quello che succede ora ad Hogwarts»

«Niente che ti possa minimamente interessare»

«Oh, io credo proprio di si invece»

Mi stava veramente dando ai nervi, non credo l'avrei sopportata ancora per molto.

«Potresti andare a parlare con altri amici visto che hai tanta voglia di chiacchierare? Anzi, secondo me Jacob avrebbe molta voglia di parlare con te»

«Ma io volevo te» fece una faccia che forse pensava dovesse risultare carina «e poi avevo anche trovato un argomento interessante» sorrise pensando di essere simpatica.

Strinsi i denti e stavo per urlarle contro ma una voce sottile mi interruppe «Nash» mi girai leggermente «ehm...» si bloccò pensando a qualcosa e cominciando ad agitarsi «so che stai parlando con un'altra persona e non era mia intenzione interrompere, ma appena hai finito potresti venire con me? Mi dovresti aiutare a... fare, ehm, una cosa»

«Sì, certo» risposi guardandola interrogativo e non capendo. Feci un passo verso di lei per farle capire che la seguivo, avendo piacere di lasciare lì quella puttanella e di dimenticarmi completamente della discussione che stavo avendo.

Camminava con dei piccoli passi timidi e spediti e non si girò neanche una volta continuando per un bel po'. Eravamo addirittura scesi nei sotterranei e decisi di fermarla perché avevamo già fatto due giri a vuoto.

Le presi una mano bloccandola e lei si girò di scatto facendo svolazzare i capelli.

«Posso sapere dove stiamo andando?» chiesi gentilmente, per non intimorirla visto il fatto che sembrava già abbastanza agitata.

Mi fissò come presa dal panico «Ecco, io... non lo so» ritirò la mano e le portò entrambe sulla borsa, armeggiando distrattamente con le cinghie.

«Cosa- non dovevo aiutarti...?» quella ragazza era strana.

«Io, ehm... ecco è che, si, insomma tu stavi... e allora ho pensato che-» cominciò a gesticolare, ma le bloccai i polsi e li riportai allineati ai suoi fianchi.

«Christine stai calma, non ti agitare» scoppiai a ridere.

«Come, non sei arrabbiato?»

«Perché dovrei?»

«Ti ho mentito»

«E da quando in qua ti interessa se mi menti?» risi di nuovo «Comunque, se non ti dovevo aiutare, perchè mi hai portato via?»

«Sembrava la stessi per picchiare, e non volevo che tu lo facessi, così mi sono inventata qualcosa e sapevo che mi avresti seguita»

«Non volevi che io la picchiassi?»

«Non volevo che tu picchiassi nessuno, non lei in particolare, l'avrei fatto con chiunque, non volevo perché poi alla fine ci saresti andato di mezzo e chissà cosa ti avrebbero fatto. Forse ti avrebbero espulso»