Chapter four. -Amour & friends

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-Amour & friends

Il giorno seguente arrivai al luogo prima del previsto, per paura di ritardare e mi chiesi cosa avremmo fatto.

Dire che ero ansiosa sarebbe stato un eufemismo.

Melanie mi aveva tartassato fin da quando gliel'avevo comunicato la sera prima, e appena dopo le lezioni si era recata nella mia stanza per sistemarmi e cercare qualcosa di carino da mettermi. Era stata più veloce del previsto ma con quei suoi modi agitati e frettolosi mi aveva fatto diventare molto più nervosa di quanto già non fossi.

In realtà mi aveva fatto parecchie domande strane su di lui, ma dopo un po' si era placata e aveva lasciato perdere.

E ora mi trovavo ad aspettare sotto questo castagno per almeno un altro quarto d'ora.

«Ehi Mezzosangue, cosa ci fai qui?» parló una voce dietro di me. A quanto pare avrei avuto qualcuno con cui passare il tempo.

Emisi un sospiro frustrato girandomi. Non c'era solo Nash questa volta, ma anche il fratello e quel Cameron.

«Hai chiamato i rinforzi vedo. Cosa c'è, hai paura?» lo schernii.

«Io? Paura di una mezzosangue? Di una come te?» scoppiò in una risata «Mai» cercò di fare il grosso.

Ancora non l'avevo guardato negli occhi, perché quella che aveva paura qui ero io. Non di lui, ma della sensazione che avevo provato durante la partita, quando li avevo guardati.

Ma finalmente mi decisi a farlo e mi accorsi di provare solo rabbia guardandoli, nient'altro.

Accettavo che mi chiamasse mezzosangue, era la verità e non mi dava noia.

Ma cosa intendeva per "una come te"?

«Beh, faresti meglio ad averne invece» cominciai a dire sfilando la bacchetta.

Dietro di lui il suo amico aveva un odioso sorrisetto sulle labbra.

«Non credo proprio, Marwin» prese pure la sua.

Ma non fece a tempo a puntarmela contro che «Cosa pensi di fare, figliolo» lo bloccò una voce.

«Padre?» chiese girandosi «Cosa ci fai qui?»

«Ti, anzi, vi sembra questo il modo di trattare una ragazza? Credevo di avervi insegnato le buone maniere, le trattate tutte così?» chiese duramente.

«Ma Signor Grier, è una Mezzosangue» intervenne Dallas.

«Perdonali, a volte dimenticano come si devono comportare i veri uomini con le signorine, soprattutto se sono graziose» sorrise, ignorando completamente il commento del ragazzo e facendo un leggero inchino al quale arrossii leggermente.

«Grazie, non c'è bisogno che si preoccupi» ricambiai l'inchino.

«Papà ma stai bene?» chiesero i fratelli Grier con gli occhi fuori dalle orbite.

«Certo, ma devo darvi una notizia molto importante» tornò serio.

«Bene, io devo andare, è stato un piacere signor Grier» mi congedai vedendo Jacob arrivare.

«Arrivederci signorina» sorrise cordialmente.

Ricambiai il sorriso e corsi incontro al moro, che mi stava rivolgendo uno strano sguardo.

«È tutto apposto? Ti stavano dando fastidio?» chiese preoccupato.

«Sì, tranquillo, il signor Grier è stato molto gentile e li ha messi in riga»

Taboo; ngDove le storie prendono vita. Scoprilo ora