Primo tempo, Scena I

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Quando c'erano i Draghi, la foresta non aveva quell'aria così silenziosa.

C'era rumore, sulla costa e sui monti; le zolle tremavano, il vento ruggiva e strideva e il cielo aperto si riempiva di suoni così assordanti da invertire la rotta delle nubi e formare gigantesche voragini in mare.

Si vedevano danzare, giù oltre il dirupo, con quelle ali spiegate e lucenti come un corteggio di migliaia di farfalle variopinte dalle code serpentesche.

Quando c'erano i Draghi, la vita era un'altra cosa.

Si era in simbiosi con il pericolo, il rischio era parte integrante di ogni giornata e c'era sempre qualcosa da fare, giù a Berk.

Chissà cos'era rimasto, dell'isola dagli alti picchi rocciosi dove gli Hooligan avevano vissuto per sette generazioni.
Soltanto rovine, deserte e traballanti; statue imponenti ripiene di edera e muschio. Sentieri velati di carbone, pavimenti polverosi, lucerne spente e scricchiolanti.
Forse qualche tribù vagabonda si era stanziata lì e l'aveva rivendicata come propria.
Forse il mare l'avrebbe corrosa nei secoli a venire e le tempeste avrebbero cancellato le orme dei vecchi abitanti lungo le piazze, i vicoli e le pedane.

Quando c'erano i Draghi, eri solo un ragazzo.

A quel tempo, la scala della società era ripida e dura da sormontare per raggiungere la vetta. Uccidere un drago era tutto, per poter diventare grandi.
D'un tratto, poi, era divenuto necessario addestrarne uno e tenerlo in casa per potersi sentire davvero realizzati.
Un cambiamento radicale, si può dire.

A quel tempo, erano altri tempi: c'era tutta un'altra maniera di trovare risposte a ogni domanda. Il viaggio aveva assunto un significato diverso da come lo intendono i comuni esseri umani: non erano la partenza e l'arrivo a contare davvero, ma ciò che stava in mezzo. Vivere ogni singolo momento che portava alla meta e godere della sua unicità.

A quel tempo l'orizzonte non sembrava così lontano.
C'erano altre misure.

Adesso è tutto diverso. Ogni cosa è al suo posto e ogni cosa verge alla normalità. Ognuno si trova nel luogo a cui appartiene, come Natura vuole, e quei pochi uomini che avevano osato sfidare le sue leggi per la brama di andare oltre hanno imparato la loro lezione.

L'uomo alla terra, il drago alla leggenda.

È così che stanno le cose.

Eppure sembrava così duro accettare che fosse giunta la fine di un sogno... Ti hanno strappato via le ali e tutti quei poteri che ti rendevano diverso e al di sopra della tua specie.
Ti hanno detto che sei solo un uomo, esattamente come tutti gli altri, e che non sei nessuno per cambiare ciò che è stato predisposto.

Ora, finalmente, il mondo gira allo stesso modo per tutti.

Eppure sembrava che la vita finisse lì, che nulla sarebbe più stato come prima, che le cose avrebbero perso il loro significato e che tu, piccolo grande uomo, saresti rimasto senza uno scopo.

Ed è stato sorprendente capire che no, la vita continua.

Prosegue inesorabile, come il respiro delle onde che si abbattono sulla scogliera che cade a strapiombo, lì, a pochi passi da te.

Il tempo passa e cambia, e cambi pure tu.

Cambi sempre, persino adesso che te ne stai seduto a gambe incrociate con l'aria di chi aspetta qualcosa e non riesci a smettere di guardare a ovest.

Là, dove il mare finisce e si precipita dentro il cuore della Terra. Là dove sei stato una volta e dove, forse, non rimetterai più piede.

Forse.

Cinque anni dopo - Da questa parte del mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora