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Mia nonna da piccolo mi chiamava "soldatino",
Lì per lì stavo zitto sorridevo e annuivo,
Ma crescendo col tempo ho finalmente capito,
Il perché la vita mi ha sempre colpito forte lasciandomi ferito,
Puoi schivare tutto ciò che vuoi ma non il destino,
Ciò che è stato scritto resta scritto come l'etichetta di un vino.
Ora ne ho diciotto come i motivi del perché odio questa gente,
La mia adolescenza si è sempre sviluppata in tangente,
Come una stella senza speranze, adolescenza cadente,
Questi falsi sono così falsi che ormai hanno la falsente.
Sono cresciuto in fretta fra le urla di mia madre
Oppure l'odore del alcol di mio padre,
Dio mi ha buttato in guerra poi mi ha raccolto dalle strade,
Per questo adesso le mie ali stanno ricrescendo dopo essersi infrante,
Io ti giuro che ho sempre avuto paura di non farcela da solo
Io che mi sono sempre aggrappato agli altri cadendo a suolo,
Mi rialzo da solo come se non avessi nulla da perdere,
Come una stella spenta che sogna ancora di splendere.
La vita a volte è infame un po' con tutti un po' con nessuno,
Ho imparato a considerare le disgrazie come mie amiche numero uno,
Adesso che ne ho fatti 18 queste rime squartano questo tessuto,
In cerca della vendetta sono impazzito dopo essermi perduto,
I miei amici sono lontani ma so che ancora su qualcuno posso contare,
La fratellanza resterà per sempre il più vero legame,
I ricordi restano stampati sulla pelle per questo ogni volta mi vengono brividi,
Ogni volta che penso a quanto ci sentivamo forti e liberi.
E no, tu non lo sai cosa si prova a voler piangere ma non avere lacrime,

Una rabbia interiore che ogni giorno brucia le nostre anime,
Qualcosa di incontrollabile che porta alla solitudine e alla tristezza,
In fondo quale poeta è stato felice senza versare lacrime di incertezza,
Vivendo ogni maledetto giorno della sua vita in presa all'insicurezza,
Perdendo solo tempo facendosi domande marcendo di stanchezza?

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