Prologo.

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Non vi parlerò del mio passato perchè non vale la pena di essere raccontato. Il passato poi, è passato, se ve lo svelassi, non sarebbe più passato, ma farebbe parte del presente; del vostro presente. E lasciamo al tempo imperfetto ció che è successo prima.

Vi chiederete, prima di che cosa? Ebbene, prima dei miei diciannove anni, precisamente diciannove anni due mesi e undici giorni. La prima volta che misi piede nell'ospedale St. Patrice nel lato Est della Luisiana. Da quel giorno, la mia storia vale la pena di essere raccontata.

Ora, vi chiederete anche (anzi, soprattutto); ma la storia di chi?

Il mio nome è Evan, Evan Cardle, e come ho già detto, ho diciannove anni. Vengo dai meandri di un quartiere povero di Boston, sì, esatto, Boston, la città dei ricchi e delle aristocrazie, ma in un quartiere di poveri. Ora, non voglio che vi poniate troppe domande sul come mai sia venuto fino in Luisiana, perchè dovrei fare riferimenti al mio passato, e io, al mio passato, non ci voglio arrivare.

La mia storia inizia ora, come sguattero in un ospedale, nei turni di notte. È ora che comincio a vivere.

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