Capitolo 4

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Hanna insiste nel sapere tutto quello che è accaduto, non voglio dirle che mi è venuto a portare il costume!
-Dai daii sputa il rospo!
-Hanna non è successo NIENTE con la N maiuscola! Ho solo sbagliato porta e lui era in mutande, basta.
-Non ci credo! Secondo me ti piace!
Non posso sopportarla in questo momento, non mi piace affatto!
Devo ribaltare la situazione.
-A me piace Jake!
Il primo nome saltatomi fuori è stato proprio Jake. Mossa stupida, come me d'altronde.

-SUL SERIO? NON CI POSSO CREDERE! JAKE BELLS TI PIACE?
-Si, mi piace lui
-VI FARÒ METTERE INSIEME
-Ti prego Hanna!
-Allora, a lui piacciono le more, come te, quelle belle formose, come te e timide, proprio come te.
Il suo sguardo è strano, come se fosse a conoscenza di qualcosa.
-Hanna che mi nascondi?
-Io? Cosa? Io niente
-Hanna ti conosco
-Piaci a Jake
Si mette immediatamente le mani sul viso e si avventa verso di me.
-Se glielo dici ti ammazzo!
Cosa? Io piaccio a Jake Bells? Scherziamo?
-Hanna non mi prendere per il culo per favore
Mi alzo dal suo letto apparentemente scocciata, in realtà sono incredula.
-Non ti sto prendendo in giro Emma! È vero me l'ha detto prima di salire in camera
-Come mai io non ti credo?
-Perché sei stupida! È vero Emma, credimi.
Diventa immediatamente seria.
Non ho intenzione di far nulla con Jake, almeno credo, ma piacere ad un ragazzo del genere non è da poco.
-Stasera, vi faccio baciare!
-No Hanna dai
-Ma perché?! Non vuoi fidanzarti?
-Non sono in cerca di questo. Jake mi piace perché è un bel ragazzo, ma in fondo non lo conosco, non posso sapere veramente che persona sia. Non dare conclusioni affrettate, io non mi voglio fidanzare così con un tizio che ho conosciuto oggi.
-Va bene, ma fossi in te un pensierino ce lo farei!

Sono tornata nella mia camera, il falò sta per iniziare. Riesco a scorgere i ragazzi, rigorosamente shirtless, che alimentano il fuoco con dei grossi pezzo di legno.
Giusto il tempo di aggiustare i capelli e mi affretto ad uscire dalla stanza.
Al di fuori di essa trovo Dylan, con una camicia arrotolata alle maniche e dei pantaloni al ginocchio.
-Hey
-Ciao
L'imbarazzo si fa ancora sentire.
-Scendiamo?
-È quello che stavo per fare
Accenna un sorriso e mi prende per mano, gesto del tutto improvviso ed inaspettato. All'inizio della giornata mi trattava di merda ed ora mi prende per mano? Sul serio?
-Posso chiederti perché?
Dico riferendomi alla presa per mano.
-Voglio solo essere un gentleman.
-Non mi sembra che stamattina il tuo obbiettivo fosse quello.
-Scusami, quando sono nervoso faccio così.
Guarda per terra mordendosi il labbro.
Dal ragazzo presuntuoso e pieno di se è tragicamente passato ad essere un bambino imbarazzato.
-Oh, okay
Ricambio la stretta e iniziamo a scendere dalle scale.
Mi sembra una persona diversa.

Arrivati giù in spiaggia, entrambi ci stendiamo sulla sabbia.
-A quale college andrai?
-Whitemore University, tu?
-Vado anch'io al Whitemore, però frequento il secondo anno.
-Hai 19 anni?
-No 18, sono entrato a scuola prima
-Che indirizzo prenderai?
-Lettere, tu fai informatica?
-Proprio così, come lo sai?
-Ho visto che ti infogni con i giochini al telefono.
Da il via ad una risata, e che risata, stupenda.
-Hey che ti ridi!
Rido anch'io.
-Pensi davvero che l'informatica comprenda solo i videogiochi?
-Per me si!
Gli do un colpetto sulla spalla destra.
-Oh voi ragazze!
Esorta ridendo.
-Cosa intendi? Pensi che io non ti possa battere ad uno dei tuoi stupidi giochetti? Eh?
Come mai riesco ad essere me stessa ora? E soprattutto perché?

Ruin my life | Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora