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And I'm so grateful to you

I'd have lived my whole life through

Empty as the sky

Never knowing why

Lost forever

If I never knew you

Pocahontas soundtrack - "If I Never Knew You"

Nella cucina del suo appartamento sperduto Park Jimin, 23 anni, osservava impotente il catalogo appoggiato sul tavolo. Lo aveva trovato quella mattina, in mezzo ad un mare di bollette e lettere da casa all'interno della sua casella postale. La rivista era di dimensioni modeste, un po' sottile ai lati, con colori sgargianti che promuovevano i grandi effetti positivi e le fantastiche recensioni dei prodotti che offriva. 

Jimin non si era ancora deciso ad acquistare qualcosa e questo era già un errore. Sapeva bene di doversi fidare del suo vicino, Kim Seokjin. Il ragazzo era uno al passo coi tempi. A Park Jimin però non importava nulla delle mode passeggere, quindi, che diavolo stava facendo con un catalogo di potenziali fidanzati robot? 

Solo Seokjin avrebbe potuto passare quell'oggetto a Jimin. Avrebbe avuto senso dal momento che Seokjin ne aveva già uno di robot. Namjoon era alto e robusto, il tipo di robot che, secondo le persone, un giorno sarebbe riuscito conquistare il mondo con il suo potere. Jimin era leggermente intimidito da Namjoon, ma quella sensazione non era nulla in confronto alla sua elevata statura e la voce autoritaria. Namjoon, inoltre, era abbastanza realistico per essere semplicemente un robot e possedeva sufficiente intelletto umano da potersi facilmente confondere fra le altre persone non fosse stato per l'inquietante barlume artificiale nei suoi occhi.

Jimin si dimenticava costantemente del fatto che Namjoon non fosse umano come invece poteva sembrare. Considerando la situazione, Jimin non sapeva neppure perché stesse prendendo in considerazione l'idea di un robot come partner. Era vero che non aveva un gran successo a scuola ed il lavoro lo privava di buona parte della sua vita, ma sapeva che non c'era ragione alcuna per essere frettolosi. Se avesse voluto un ragazzo, ne avrebbe cercato uno attivamente senza prendere di sua iniziativa la decisione di comprarne uno. 

Tuttavia, anche i robot avevano un certo fascino. E fu più per soddisfare la sua sete di curiosità che aprì il catalogo e cominciò a dargli un'occhiata. 

Tenendosi ovviamente lontano dai "sexbots" dell'ultima pagina, Jimin lasciò che i suoi occhi vagassero sulle prime due, dove erano elencati un'infinita varietà di ragazzi "carini" disponibili all'acquisto. Acquisto. I suoi genitori non sarebbero mai venuti a conoscenza di tutto ciò. Ancora non sapeva che idea si fossero fatti su questa nuova moda sui "robot", ma aveva visto gli articoli di giornale riguardanti le vecchie generazioni coreane terribilmente confuse, spaventate e disgustate dalla convivenza dei loro giovani con delle lattine di metallo. 

«È solo una questione di tempo prima che ci schiavizzino!» Aveva detto un giornalista irrequieto alla televisione la sera prima. 

Jimin non si faceva abbindolare da certe castronerie. Aveva visto quei robot in azione e non pensava fossero capaci di intraprendere, di propria volontà, una rivolta quando non sapevano neppure distinguere la differenza tra cosa fosse il "caldo" o il "freddo". Namjoon poteva dire a Seokjin quali temperature fossero considerate "calde" e quali "fredde", ma quando gli si chiedeva le sensazioni che esse trasmettevano, diventava assente. Un'incantevole inespressività, per un volto da stella del cinema come il suo, ma che si traduceva in vuoto mentale. 

absolute yoongi ; yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora