-Una rosa, due rose, tre rose…- contavo, mentre tagliavo con maestria quei deliziosi fiori dai petali delicati ma dalle spine minacciose. Amavo le rose, erano tanto belle, tanto fragili, quanto pericolose. Ero seduta composta sull’erba fresca di rugiada tra i cespugli del mio giardino, il cielo era cupo e grigio, minacciavano un grande acquazzone. Ma non mi preoccupava al momento, avevo voglia di cogliere i miei fiori preferiti e posarli nel vaso della mia camera. Li raggruppavo con cura in due cestini diversi, in uno mettevo quelle dal color rosso cremisi, il colore del sangue e nell’altro quelle bianche, il colore della purezza. Infilai nuovamente le mani nude nel cespuglio, nell’intento di tagliare nel modo giusto la prossima rosa rossa.
-Rossa, come le tue labbra. –
Sussultai.
Una voce maschile, calda e seducente sussurrava accanto al mio orecchio, il calore di un petto umano contro la mia schiena e delle delicate mani su i miei fianchi. Sentii delle labbra morbide poggiarsi sulla mia spalla scoperta e seguirono con dolcezza la linea del collo, fin sotto l’orecchio. Sussultai ancora, in preda ai brividi, la testa piegata da un lato, la mia bocca schiusa lasciava dei piccoli e dolci sospiri, gli occhi socchiusi. Può un uomo farmi un effetto simile? Una mano scese lungo il mio fianco, sfiorando il bacino, attraverso il tessuto di tulle, fino a toccare una parte della mia coscia scoperta. Sussultai una terza volta.
-Ahi!-
Gemetti, portandomi un dito tra le labbra. Mi ero graffiata con le spine, grandioso. Accigliata posai le cesoie e misi il broncio.
-Samantha, ti sei fatta male?- la voce sensuale mutò in un tono preoccupato e dispiaciuto. Il ragazzo si spostò davanti a me e mi accarezzò il braccio delicatamente, osservandomi calorosamente con i suoi profondi occhi giacchio. I miei smeraldi si scontrarono con il suo ghiacciaio, mentre mi impegnavo a tamponare il dito contro le mie labbra umide, succhiando leggermente per far cessare il flusso di sangue. Quel sapore metallico era quasi dolce e gradevole.
- Dio, smettila.-
Notai il Ragazzo Occhi Ghiaccio sussultare, lo sguardo fisso sul mio dito fra le mie labbra. Piegai nuovamente la testa di lato con aria interrogativa, mentre continuavo il mio lavoro con il dito. Avevo tutti i nervi della mano tesi per il dolore e la mia mente era concentrata solo sulla ferita.
-Cosa c’è?-
Pronunciai goffamente. Lui sembrava a disagio e si agitò leggermente sull’erba, posando lo sguardo altrove. Le sue guance pallide erano colorate di un leggero rosso e la visione era quasi deliziosa.
-Smettila e basta. Smetti di succhiare quel dannato dito!-
Esclamò, passandosi una mano fra i suoi capelli, arruffando la sua cornice di ciocche color miele. Assunsi un’aria corrucciata per quel nervosismo così improvviso da parte sua e poi con un brivido capii, togliendo in tutta fretta il dito dalla bocca. Idiota Samantha, era chiaro!, pensai.
-Ti eccita?-
-Ti pare di no?-
Rispose semplicemente, riposando nuovamente i suoi occhi su i miei, ora la sua espressione era tesa ma le sue labbra formavano un leggero sorriso divertito. Alzò le spalle e prese con delicatezza la mia mano e osservò con aria esperta la mia ferita, premurosamente.
-Sembra tutto apposto, anche se il graffio è abbastanza grande e profondo. Ti ci sei appoggiata completamente, mh? Oh, che effetto ti faccio, cara Samantha.- sospirò, con aria spensierata, reprimendo una risatina. Mi misi a braccia conserte e guardai altrove, con una finta espressione arrabbiata.

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Nathaniel.
Mystery / Thriller"Era sempre stata scettica su queste cose. Ma come si dice? Ironia della sorte." Savannah si ritroverà in una paranormale e intricata love story. Come finirà?