peter pan; ultimo🥀

Prologo

C'era silenzio. Nella stanza si udivano solo i loro respiri, lenti e regolari.

«Peter?» sussurrò lei, chinando la testa. Aggrottò la fronte, mentre una ciocca di capelli le cadeva dalla graziosa acconciatura incorniciandole il volto.

Lui alzò lo sguardo, fissandola pensieroso. La pelle della ragazza era pallida e illuminata dal bagliore fioco della candela poggiata sul tavolo. Incontrò i suoi occhi azzurri, profondi come la vastità del mare.
Erano dello stesso colore di cui sarebbe dovuto essere il cielo in quel momento. Dopo un attimo di esitazione, spostò con velocità l'attenzione nel punto in cui lei era tornata a guardare.

La sveglia era appoggiata sul comodino e ticchettava con regolarità. Ma c'era qualcosa di anomalo.
Ormai erano le sei e dodici del mattino. Il sole sarebbe dovuto essere già sorto.

Quando entrambi si resero conto di cosa stesse succedendo, alzarono la testa di scatto e si guardarono. Passò qualche secondo di quiete, l'uno perso nei pensieri dell'altra.
D'un tratto si udì un violento strappo, un suono strano e inquietante.
La ragazza spalancò gli occhi e sbiancò.

La pancia di Peter era trafitta dalla punta di un pugnale, che si intravedeva nell'oscurità.
Peter si inarcò verso l'indietro, per poi ricadere scomposto su se stesso. Gemette piano e con mano tremante si toccò l'addome. Rivoli scuri di sangue caldo sgolavano dalla ferita. I vestiti si impregnavano di quel liquido, che scendeva copioso.

Un dolore lancinante lo percorse da capo a piedi. Gli venne un conato di vomito, ma si trattenne. Si sentiva mancare, dentro di lui era come se si stesse muovendo un mostro che lo pungeva ovunque con mille aghi.

Qualcuno, dietro di loro, nell'ombra, rise.
«Wendy» biascicò, mentre le tenebre cominciavano ad avvolgerlo con una lentezza inesorabile.
«Wendy...» ripetè.

Ma ormai era già solo.

~•~•~•~•~
Hey gente
Fatemi sapere se volete che continui o meno, sempre che qualcuno legga :)

Bye❤