Colpa del Destino

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"Erik, Erik!! Dai alzati o faremo tardi a scuola, ti ricordo che alla prima ora c'è la Crugher e lo sai che ci manda in presidenza se faccia-" nick,questo era il nome dell'amico di erik, che è stato poi interrotto da un suo lamento. "Stupido, lo so che abbiamo lei alla prima ora, ma proprio non mi va giù quella." Disse Erik che intanto si stava alzando. Nick rise di gusto alle parole dell'amico.

Nick ed Erik si conoscevano da quando hanno cinque anni, vivevano in California e frequentavano il quarto anno della scuola superiore James Brown. Non erano molto popolari, nè a scuola nè al di fuori, ma erano bravi a farsi riconoscere grazie alle innumerevoli cadute da imbranato di Nick.

"Erik! Dai corri,  siamo giá in ritardo" urlò nick.

"Nick non correre o finirai di nuovo per ca..." Erik non fece neanche in tempo a finire la frase che l'amico era giá con la faccia sul pavimento del corridoio. Bhe, cadeva così tante volte che a scuola pensavano che ami il pavimento, ma ad Erik non interessava ciò che dicevano gli altri, Nick era il suo migliore amico, nonchè il suo unico amico, per questo lo aiutò ad alzarsi.

Aprirono la porta della classe di storia e subito sentirono le assordanti urla della signora Crugher "Federik Pedro Lawrenc, Nickolas Christofer Walter!! Vi siete appena guadagnati una nota disciplinare per il vostro ritardo!"

Nick si avvicinó a testa bassa al suo banco mentre Erik la guardò con sguardo minaccioso, sbuffando, per poi andarsi a sedere anche lui.

Per lui le ore della Crugher erano infinite e l'unica cosa che gli faceva distogliere il pensiero dalle sue noiose spiegazioni è il viso di Jes, la ragazza più bella della scuola,almeno a parere suo...

Jes frequentava gli stessi corsi che frequentava Erik e si conoscevano dal primo anno.

Erik la amava dalla prima volta che la vide, fu un amore a prima vista.

Il suo sogno di passare il resto della vita con lei fu infranto al secondo anno quando ha scoperto che Jes aveva una storia con Marcus uno dei più popolari della scuola, nonchè anche il più stronzo.

Marcus maltrattava sempre Jes, a volte diventando anche violento, ma lei spinta dal grande amore nei suoi confronti cercava sempre di giustificarlo.

"Lawrenc, Lawrenc!" Erik scosse la testa al richiamo della Crugher, "Si?"

"Mi sta ascoltando?"

"C-Certo" tentenna Erik.

"Bene, allora, mi dica...di cosa stavamo parlando?" domandò la Crugher.

Erik non sapeva cosa rispondere era troppo occupato a immaginare come sarebbe stata la vita con Jes per pensare ad una risposta sensata.Quindi disse la prima cosa che gli venne in mente "C-Che il tempo fuori è instabile e potrebbero esserci possibili temporali nel pomeriggio" lo disse con tono così sarcastico che sembrava ancora di più che stesse prendendo in giro la crugher.

Tutti scoppiarono a ridere come ebeti.

" SILENZIOOOOO!!!! FEDERICK PEDRO LAWRENC dal Preside adesso!!"

Erik non era affatto sorpreso dalla reazione della Crugher visto che ha parlato del meteo nell'ora di storia,ma se avesse voluto avrebbe anche potuto dare una risposta attinente alla storia, ma il fatto é che ad Erik non è mai piaciuta tanto la scuola e non studiava quasi mai, anche se Nick molto spesso lo aiutava.

"Lawrenc, è giá qui alla prima ora?" Disse sarcasticamente il preside Stone, "Cos'hai fatto questa volta?"

Ed Erik senza perdersi in chiacchiere gli disse solo "Alla Crugher non piacciono le previsioni del meteo".

Lui non temeva la punizione che avrebbe potuto infliggergli il preside perchè per lui chiudeva sempre un occhio sapendo della sua difficile condizione familiare.

Il padre di Erik morì quando lui aveva solo 4 anni lasciando lui e la madre da soli, non avendo soldi per andare avanti la madre di Erik cercò un lavoro, dopo averlo trovato le cose andavano meglio anche se, più passava il tempo e piú la mamma era via per lavoro e vedeva meno il figlio, che può vedere per soli due giorni dopo essere stata via mesi e mesi. Ma ad Erik non importava, tra lui e la madre non scorreva buon sangue.

Dopo le lezioni Erik e Nick si incamminarono verso casa.

"Hey nicke, ti andrebbe di andare un pò a casa mia? È sempre così vuota e mi annoio."Chiese Erik.

"Okkey, allora ci sentiamo dopo." Detto questo Nick svoltò a destra ed Erik continuò dritto la sua strada

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