Bianca's Pov
«Reed, complimenti, è migliorata!» Mi alzo ed afferro il mio compito di fisica notando il mio voto scritto in rosso sul retro del foglio piegato a metà: 6.
Rivolgo un sorriso alla professoressa e mi siedo al mio posto aspettando la fine delle lezioni. Guardo fuori dalla finestra, notando la giornata uggiosa e grigia. Mancano esattamente otto giorni a Natale e la voglia di passare quella giornata con Ares è tanta, ma già so che non potrò. Ultimamente io e Ares non ci vediamo spesso per impegni differenti. Io la scuola, lui il negozio di famiglia e la chiesa, niente male vero? Fatto sta che penso che sia meglio così per entrambi... Forse.
«Sei nel mondo delle favole?» Mi sussurra Iris mentre mi pizzica un po' la gamba sotto al banco.
«No, pensavo» Rispondo con fare calmo e pacato.
«Come sempre» Scarabocchia sul diario mentre la prof ci comunica la data del prossimo compito al rientro delle vacanze natalizie ed un sonoro lamento dai banchi di fianco al nostro è impossibile non sentirlo.
«Ma se si chiamano vacanze ci sarà un perché, sbaglio professoressa?» Harvey alza la mano e la professoressa si volta verso di lui per poi rivolgere un sorriso alla classe iniziando a parlare.
«Ragazzi, sono vacanze, si, ma avendo giorni in cui non verrete a scuola è un bene che voi teniate la mente allenata e non dimentichiate le cose scolastiche» Bianca Reed non è d'accordo con questa logica, ma Bianca Reed studentessa e che vuole al più presto terminare gli studi, lo trova un ragionamento valido. Dopo aver discusso con la prof, suona la campanella e la prof ci augura buone vacanze e, come sempre, di studiare e noi, come al solito, emettiamo un "si" generale, anche se sappiamo tutti che faremo il 50% delle cose che ci siamo ripromessi e che abbiamo promesso ai professori.
«Harvey mi fa morire dal ridere con quella maglia!» Sento dire di Iris, così mi volto e vedo Harvey Wood con una maglia a pois gialli su sfondo nero.
«Io non la trovo così male, piace a lui, questo basta» Metto in spalla la mia tracolla e afferro il cellulare sperando, dentro di me, che qualcuno mi abbia scritto... che lui lo abbia fatto. Lascio scivolare via il cellulare nella tasca dei jeans quando vedo che ho solo due messaggi ma sono entrambi da mio padre e, tra l'altro, mi ricordano solo che stasera le gemelle vogliono giocare ai giochi di società e mi chiedeva se oggi sarei potuta andare a fare un giretto in centro per trovarne uno carino e adatto a noi e a loro.
«Ehi, ma cos'hai oggi? Sei fin troppo silenziosa, più del solito» Iris mi ferma per il braccio e mi incastra con le sue iridi azzurre, uguali a quelle di mio zio.
«Niente, non sto tanto bene, ho mal di testa.» Mento.
Lei alza il sopracciglio sinistro e mi mette una mano sulla fronte per sentire la temperatura.
«Febbre non ne hai»
«Sarà il tempo, ultimamente fa più freddo del solito» Ci incamminiamo insieme verso l'uscita della scuola e, mentre parliamo, mi sento a disagio, come se qualcuno ci stesse osservando ma scaccio subito via quel pensiero e scendo gli scalini della scuola per poi separarmi da Iris.
«Oggi ti scrivo, non farmi preoccupare» Mi saluta con un caloroso abbraccio ed io faccio lo stesso stringendola forte.
Iris è la persona a cui tengo di più, oltre che una cugina è la mia migliore amica, è come se fosse un'altra sorella, per me.
Il tragitto per arrivare a casa è stato piuttosto calmo e senza alcun tipo di soliti intoppi come quando si ruppe lo stivale mentre camminavo in mezzo alla folla. Non voglio nemmeno ricordare la sensazione di imbarazzo e gli sguardi su di me di quel giorno.
«Bì!» Appoggio le chiavi di casa nella scatolina all'ingresso di casa e ad accogliermi è una testolina bionda: Jocelyn.
«Ehi!» Le bacio il capo e lei mi stringe le sue braccia corte in vita con un sorriso sornione sul volto.
«Ho apparecchiato la tavola come fai tu!» Esclama trascinandomi per il braccio fino al tavolo della cucina, il quale è apparecchiato con cinque piatti, tre bicchiere, due forchette e quattro cucchiai. Beh, è evidente che la matematica non è il punto forte di famiglia.
«Brava Jo! perché non vai a prendermi le cuffie in camera? le ho dimenticate stamattina ed è meglio metterle nella borsa» Cerco di convincerla con una scusa a salire di sopra e alla fine, annuisce e corre per le scale. Mi affetto a togliere le posate in eccesso e ad apparecchiare per quattro ed appena ho terminato, esco dalla porta della cucina e lì vedo Jocelyn che scende le scale con le mie cuffie in mano.
«Trovate! Erano sulla scrivania» Mi informa.
«Grazie piccola, vado a mettermi comoda e scendo»
Salgo le scale in fretta e furia per poi aprire la porta di camera mia e richiuderla alle mie spalle. Mi ci appoggio contro e lascio scivolare la tracolla fino a farla cadere a terra.
Sono giorni che mi chiedo la stessa cosa: Ares penserà a me in momenti come questi? Di notte lo sogno, a momenti alterni non riesco nemmeno a concentrarmi come dovrei perché un qualcosa che mi ricorda lui c'è sempre... Tolgo le scarpe e indosso i miei stivali comodi per casa aprendo il pc. È da un po' che non guardo il blog e nemmeno i vari social, onestamente. Ho iniziato a postare anche le foto che scatto. Devo e voglio mettere il 100% di me e della mia vita in ciò che faccio, compreso il blog."È così sbagliato pensare ancora a te? È così sbagliato pormi domande riguardanti te a cui probabilmente non riceverò mai risposta?"
Invio ed è subito online.
«Perché cavolo continuo a sperarci ancora?» Mi sussurro chiudendo il pc. Ho sbagliato. Magari sono stata solo un semplice passatempo per lui, insomma, un gioco. Innumerevoli volte ho pensato questo, ma dai suoi gesti, i suoi comportamenti, il suo scomparire dalla circolazione mi fa pensare ancora di più che sono stata solo un gioco.
Sospiro e scendo giù per il pranzo.
Oggi mamma non c'è, aveva un importante riunione di lavoro, come tutti i mesi. L'ambito della tv è faticoso, almeno, lo immagino osservando quanto si spacchi la schiena.
«A scuola tutto ok?» Ci chiede papà nel bel mezzo del pranzo.
Le gemelle iniziano a parlare di come una loro compagna di classe abbia sbagliato tutte le tabelline e di come la loro maestra si sia arrabbiata con lei. Ridacchio per le loro espressioni mentre raccontano con enfasi l'accaduto. C'è da dire che le mie sorelle avranno sicuramente un posto in teatro: mimica facciale eccellente, direi.
«Tu Bianca? Com'è andata?»
«Bene, ho preso 6 in fisica!» Esclamo felice mentre mangio un pezzo di pollo.
«Facciamo progressi, vedo!» Papà ridacchia ed inizia a versare l'acqua nei bicchieri delle gemelle dopo che le due si sono lamentate di aver sete. Il pranzo continua in modo tranquillo. Oggi è tutto fin troppo calmo per i miei standard.
Lavo i piatti e salgo di nuovo su in camera mia. Controllare il cellulare ormai sarebbe inutile, già so che non troverò nulla proveniente dalla sua chat, ma da quella di Iris sì, infatti, mi ha mandato il messaggio per sapere come stessi. Rispondo con un semplice "sto bene, il mal di testa è passato, ora provo un po' a dormire. Grazie per esserti preoccupata <3" ed invio.
Controllare sul sito della chiesa della città se ci sono cose riguardanti lui è considerata una buona idea? Direi di sì, infatti, subito dopo digito il sito web ed accedo al sito. Scollo su e giù, anche su diversi articoli più o meno recenti, ma niente. Sbuffo e spengo il cellulare posandolo sulla mia pancia ed una mano riversa sulla mia testa. Fisso il soffitto bianco, lo faccio spesso anche durante la notte. Ormai è da un po' che non faccio che pensare, a farmi domande ma senza alcuna risposta. Non so più come comportarmi.Angolo Autrice
È notte ed è una notte strana. Scrivo dopo praticamente quasi 6 mesi e in tutto questo tempo sono cambiate così tante cose, tante situazioni. Nell'ultimo 'angolo autrice' vi ho detto della mia relazione e del mio primo bacio, ahimè, è finita la favola da un po' di settimane e si, sono stata male ma da quel dolore oggi mi sono un po' ripresa anche grazie a una persona che mi è stata vicina e ovviamente a due mie carissime amiche tra cui una sta leggendo questo capitolo e l'altra è mia cognata lol. Ho scoperto tante cose e altrettante cose mi sono state tenute nascoste, sono cambiata interiormente e anche esteriormente, ho indagato tanto in me stessa e in questo capitolo Bianca sta avendo un po' i pensieri che ho avuto io. Spero vi piaccia, tornerò presto per non lasciarci più cit. 💜
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Cross †
RomansaUna croce, una croce divide Ares e Bianca dal loro amore. Bianca sogna un futuro lontano dal Michigan, vorrebbe viaggiare in giro per il mondo proprio come faceva suo zio che non sente da oltre un anno. Sebbene sia non credente, i suoi genitori la c...