Il pubblico è oscurato dai fari accecanti puntati contro il palco. Riesco a distinguere solo poche figure, pochi visi, poche storie. Il resto è immaginazione. Una massa nera informe e confusa che copre l'orizzonte vicino. Ma li sento. Sento quanti sono e percepisco ogni singolo dei loro respiri. Li sento uno ad uno e mi fanno accapponare la pelle.
Comincio a tastare il mio pianoforte e a suonare una melodia rilassante, una di quelle che fanno da colonna sonora ad una buona storia, che ha la necessità di essere ascoltata e vissuta tutta d'un fiato. So che questo è il momento. Sanno che questo è il momento. C'è silenzio. La melodia comincia, chiudo gli occhi, inspiro. Trattengo. Espiro. Nel frattempo le mie palpebre tremano un po', anche loro sanno che questa parte della serata è la più importante, sanno che devono arrendersi un poco.
Apro gli occhi e li vedo immediatamente. Ora anche quelli più in fondo, quelli nella massa scura e confusa, sono limpidi e posso scavare nei loro occhi e staccare da quelle orbite stanche una lunga vita, che oggi si è incontrata con la mia.
Quando ho già mandato avanti alcune note, comincio e le mie dita prendono a tremare.
« Ragazzi, voglio raccontarvi una storia. È una storia un po' sfocata, ma non perché non me la ricordi bene, è solo che... è la storia di una mente problematica che, inaspettatamente ha risolto il suo complesso. Questa mente era Tyler: confusa, contorta. Come nello spazio non penetra luce negli ammassi di materia, così era per il suo cervello. La luce neanche ci si impegnava ad avvicinarsi e neanche lui la voleva dentro di sé.
Era il periodo in cui lui ed il suo migliore amico Josh erano alle prime armi e avevano cominciato a suonare in un club. Era solo per passare il tempo e far vedere alla gente che erano capaci di fare qualcosa. E si erano accorti che quella cosa la sapevano fare alla grande. C'era questo locale, il "Basement", che aveva appiccicato volantini dappertutto in cui si cercava una band per il venerdì sera. Allora lui e Josh si sono presentati al proprietario con un ukulele ed un tamburo in mano entrando dalla porta d'ingresso e cantando :"Wise men say: only fools rush in, but I can't help falling in love with you". Qualcuno che stava lì seduto nel frattempo ha applaudito e si divertiva, così il proprietario ha dato loro una serata di prova. Dopo le quattro del mattino del sabato, quella serata si trasformò in mille altri spettacoli. Così, per tutta la settimana, tra la scuola e il basket, non vedevano l'ora di riunirsi il giovedì sera nel garage di Josh a provare per il giorno dopo. Sono andati avanti per mesi, avevano cominciato anche a pagarli qualche spicciolo e, nel giro di un anno, erano le star del Basement. Il venerdì sera il locale esplodeva, le persone stavano una sopra l'altra, ma loro suonavano, perché alla gente piaceva e a loro faceva stare bene.
E Tyler si sentiva in pace con sé stesso, perché ciò che lo torturava da sempre lo metteva nero su bianco. Scriveva musica per far sapere al mondo in che scomoda situazione si trovava con il suo cervello. Poi quel nero si trasformava in grido e ogni grido equivaleva a un anno di vita raccontato nel più semplice dei modi. E se ci sommiamo il fatto che a questo anno di vita corrispondono trecentosessantacinque giorni di conflitto con se stessi ed il mondo, quel grido sfondava i timpani, entrava di prepotenza nella mente della gente e la contagiava per vendetta.
Però Tyler non aveva mai provato a cercare una via di fuga da quella vita monotona, da quel fastidio costante. Non sapeva neanche a cosa avesse dovuto equivalere la sua "salvezza", in che forma gli si sarebbe dovuta manifestare. Eppure una sera, non capì come, credette di averla trovata. Fu inspiegabile: come se un lampo avesse squarciato il cielo grigio all'improvviso, senza che nessuno lo avesse chiesto. E gli fece male. Gli fece male allo stomaco.
Il momento in cui quel raggio di luce riuscì a penetrare quell'ammasso di materia inutile ed ingombrante creando un' esplosione colossale, cominciò -non ci crederete mai- quando la Salvezza si trovò a combattere contro i suoi demoni ». Smetto di suonare per un attimo, poi avvicino maggiormente le mie labbra al microfono, facendole toccare con la sua superficie fredda. « Colpo di scena». Utilizzo un tono di voce inquietante facendo scappare un risolino a qualcuno, poi continuo a suonare.
« Anche il bene ha il suo piccolo granello fastidioso di oscurità che molto spesso non riesce a cacciare via. Basterebbe così poco... eppure, serve qualcuno che lo aiuti. E quel qualcuno dev'essere totalmente oscuro per poterlo aiutare. Così che lo inglobi in sé, elimini quel granellino e lo rilasci totalmente nero come lui o più pulito di prima, quella è una scelta.
La Salvezza di Tyler aveva il viso angelico di una ragazza con i capelli castani, troppo innocente per avere quella responsabilità sulle spalle. Eppure è dal momento in cui quella nebbia fastidiosa si era stabilita nella sua mente che comincia questa storia».
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The Left Side
Fanfiction[Dalla storia] « La preda più prelibata e ricercata da quei serpenti trasparenti è proprio la vulnerabilità. A loro non piacciono i pazzi, i ritardati, i criminali, loro vanno a caccia di normalità, perché ne hanno bisogno. Hanno la necessità di tro...