3.Gli irlandesi mi vogliono morto

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La notte era fredda, come la canna di quella pistola puntata alla mia fronte.
Mi fissava dritto negli occhi, quell'uomo. Indossava un lungo trench beige e un passamontagna.

«Cosa ci faccio qui?» cercai di fare mente locale.
«Paura?» domandò il tizio con il trench.
«Cosa è successo? Perché sono qui?»

Mi resi conto che avevo mani e piedi legati.

«Stai zitto, figlio di puttana.» mi colpì con violenza, usando la mano destra. «Qui le domande le faccio io, chiaro? » aggiunse, puntandomi la pistola sulle labbra.

«Hai causato un po' di casini al Boe's Bar. » tolse la sicura dalla pistola.

Mi guardai attorno, mi trovavo in una piccola stanza, forse di un magazzino, o nel retro di qualche locale, c'era poca luce nella stanza.
L'unica cosa che ricordo, è che mi trovavo al Boe's Bar, ero ubriaco e ci stavo provando con una signora.
Era in forma, occhi nocciola, una bella terza di seno, bionda. - Mi persi nei miei pensieri, prima di morire.

«Siccome sei uno scagnozzo di Don Bosco, è meglio che ti ammazzo ora che ho la possibilità.» mi infilò la pistola in bocca.
«Sayonara, Vincent! » urlò prima di premere il grilletto.

«Non oggi gran figlio di puttana!» sfondò la porta, sparando addosso al mio killer.
Vidi il bastardo girarsi di scatto, per poi vederlo cadere a terra, come un sacco di patate. E di fronte a me ci stava un tizio alto, con un vestito bianco e una camicia rossa.
Era Tony Blanciforte, il mio salvatore.
Ora ricordo, ero insieme a Tony, quando venne quest'uomo a parlarmi, prima di perdere i sensi.

«Minchia lenta, che ci fai qua? Sei stato fortunato che vi ho seguiti.» disse mentre mi slegava.

Per fortuna non mi torturò, non mi fece nulla, se non colpirmi con quel ceffone.

«C'è del lavoro da fare?» chiesi a Tony, mentre mi sistemavo.
«Si, l'FBI ci vuole fottere, ha inviato una talpa nella famiglia alleata.» rispose.
«E cosa centriamo noi con loro?»
«Stai facendo troppe storie, lo fai tu o lo faccio io?» mi rispose freddamente, iniziò a essere sospettoso nei miei confronti.
«Non ho bisogno di babysitter, spiegami il piano.»

Uscimmo dalla stanza e andammo verso la Cadillac.

«Dovrà essere una cosa molto veloce, lo aspettiamo fuori casa sua e appena esce, tu gli piazzi una pallottola in mezzo agli occhi, okay?»

Annuì con la testa.

«Bene, tieni questa pistoletta, è usa e getta. Gli spari in faccia, così addosseranno la colpa allo stronzo che abbiamo ammazzato.»

Tony aveva rubato la pistola a quel bastardo, me lo sarei dovuto aspettare da una volpe come lui.

Tony accese la macchina e la nostra meta fu Broadway.

Durante il tragitto, la famiglia Bosco fu attaccata e distrutta dagli irlandesi, a quanto pare decisero di attaccare di notte.
Non si salvò nessuno, né donne e nemmeno i bambini, nessuno.
Gli irlandesi non hanno risparmiato nessuno.
Adesso a New York sono rimaste quattro famiglie, tra cui l'Irish Mob, gli irlandesi, che adesso dirigono anche Little Italy.

Alla mia destra, notai un motel, aveva le facciate azzurre, carino.

«Tony, fermiamoci in questo Motel, riposiamo, sono le tre di notte.»

Tony annuì, parcheggiò nel primo posto libero, mentre io entrai per comprare due stanze.

Andai dritto alla reception, c'era una signorina con i capelli lunghi e ricci, con un bel viso angelico.

«Salve, vorrei due stanze per me e per il mio amico»
«Certo, la 125 e 124 vi vanno bene?»
«Vanno benissimo, è solo per questa notte. »

La ragazza mi passò le due chiavi, e una la diedi a Tony.

«Saliamo al primo piano.» feci cenno di seguirmi

Salimmo le scale, non c'era anima viva nel corridoio, nulla.
Il posto non era male, abbastanza carino.
Ci fermammo dietro la porta della nostra stanza.

«Domattina svegliami presto, completiamo il nostro compito e torniamo a casa.» dissi a Tony

Lui mi rispose di sì, con la testa.

Entrai dentro e cercai il frigo, avevo bisogno di bere qualcosa e fumarmi una sigaretta, prima di mettermi a dormire.
Scrutai la stanza per bene, mi giravo continuamente attorno.
Accesi la luce, e andai in cucina.

Aprii il frigo e presi una birra, la stappai con una forchetta che trovai in un cassetto, mentre cercavo un tiratappi.

«Cristo, che giornata del cazzo.» borbottai.

Accesi una sigaretta, mentre sorseggiavo la birra e le consumai in fretta.
Mi spogliai, rimanendo con solo le mutande e mi misi a dormire.

New York |The Five FamiliesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora