#Chapter12. I'm a dreamer

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La sfiorai a mala pena e mi svegliai di colpo, erano le quattro del mattino, dovevo prendere uno dei miei tranquillanti e magari anche un sonnifero, avevo bisogno di dormire normalmente, perché tutti questi sogni!? Scesi in cucina e mi sedetti al tavolo con un bicchiere d’acqua vicino per buttare giù quelle pasticche, dovevo dormire un po’!

“Che fai qui?” Chiese una voce alle mie spalle, mi voltai, era Zayn

“Zayn! Emh… nulla!” Dissi io poi presi la prima pasticca in una mano e il bicchiere nell’altra, mi sentii prendere il polso

“Che stai facendo!? Cos’è quella pasticca!?” Mi chiese lui

“Emh, un sonnifero e un tranquillante perché!?” Chiesi in risposta alla sua domanda

“Non dovresti!” Disse lui, prendendole e buttandole nel cestino

“Perché l‘hai fatto!?” Chiesi io, mi infastidiva! La vita era mia! Ho sempre odiato usare medicinali senza motivi validi ma in quel momento avevo bisogno di tranquillità

“Perché io convivo con quei sogni da mesi ormai! Puoi riuscire anche tu a gestirli!” Mi disse, come faceva a sapere che avevo fatto di nuovo quel sogno

“Come sai che…”

“Si nota!” Mi interruppe

“Da cosa!?”

“Non lo so! Ma si nota credimi! Sembri sempre pensierosa e sconvolta!” Disse lui, come faceva a sapere tutto questo di me, lo guardai in silenzio per alcuni secondi poi feci per tornare in camera, mi sentii di nuovo bloccare il polso, Zayn mi costrinse a voltarmi

“Lasciami!” Dissi io, odiavo essere trattenuta, lui mi portò in giardino contro la mia volontà, ci sedemmo a bordo piscina

“Quando tocchi la bambina ti svegli vero!?” Mi chiese

“Si!”

“E il bambino può vederti vero!?”

“Si!” Come sapeva tutte queste cose?

“E la donna che stà con i bambini invece non può, vero!?”

“Esattamente!” Non osavo guardarlo, non so perché ma mi stava spaventando, e anche molto

“Ti svelo un segreto! Quando entri nel sogno non provare ad uscire! Rischi solo di allungare i tempi, lascia che il sogno finisca!” Mi disse, con tono dolce, poi si voltò, lo guardavo e lui guardava me, quegli occhi, quel sorriso, mi era tutto familiare in lui anche se lo conoscevo da così poco tempo

“Zayn…”

“Dimmi!”

“Ti sembrerò sciocca ma…” Iniziai timidamente, lo fissavo! E lui fissava me

“Ma mi ricordi qualcuno! Tutto in temi ricorda qualcuno!” Dissi

“Lo stesso vale per me!” Disse sottovoce, ma lo sentii comunque

“Non mi piacciono per nulla questi sogni! Che significano!?” Chiesi

“Sono mesi che cerco di capirlo! Ma non ho ancora trovato una risposta!” Disse lui, abbassai la testa, quei sogni non solo mi sembravano strani ma mi facevano anche paura in un certo senso, sentii il braccio forte di Zayn cingermi le spalle e avvicinarmi a se spostai lo sguardo sulla collanina che portava, una semplice catena argentata, mi girò la testa vorticosamente, mi misi una mano sulla fronte d’istinto

“Nara… che hai!?” Non avevo la forza di rispondergli

“Nara!?” Mi chiamò ancora, ripresi il controllo di me stessa

“Sto bene! Un capogiro!” Dissi, feci un respiro profondo, rientrammo in casa e lui mi accompagnò in camera, sul letto avevo ancora gli spartiti, mi sedetti poggiandomi al muro, e lui venne accanto a me poi prese gli spartiti e li lesse, prese una penna e iniziò a scrivere sotto il pentagramma, stava componendo! Non riuscivo a leggere, sentivo gli occhi chiudersi, mi addormentai.

*parla Zayn*

Si addormentò sulla mia spalla, era dolcissima mentre dormiva, continuavo a pensare a quegli strani sogni, posai i fogli con la sua musica sul comodino vicino a me, cavolo se scriveva bene! Ma perché tutto questo!? Perché questi sogni!? Perché mi sembrava familiare!? Era come se la conoscessi da sempre! Quegli occhi cavolo! Sembravano dirmi “Si ci conosciamo!” ma io l’avevo appena conosciuta!come poteva farmi questo effetto!? Mi addormentai accanto a lei rimuginando su questi pensieri

“Mamma ma io ho degli amici!?” Chiese il piccolo bambino

“Si piccolo! Tu hai una fantastica amichetta, ma purtroppo è dovuta andare via!” Disse lei sotto voce, il bambino non la sentì

“Allora mamma!? Ho degli amici!?” Chiese di nuovo

“No piccolo, ci siamo appena trasferiti qui, conoscerai dei nuovi amici all’asilo!” Disse la donna, non si erano trasferiti, la casa era la stessa, in campagna, perché la donna mentiva al bambino, e perché il bambino pur avendo quattro anni non sapeva nulla! Era strano, mi avvicinai a quella foto non riuscivo a raggiungerla, sembrava sempre più lontana! Poi un bagliore mi invase.

Mi svegliai di soprassalto e con me anche Martina, era sempre più strano era tutto troppo confuso! Era tutto maledettamente difficile da capire, mi voltai verso di lei e la vidi stranita, lo sguardo era perso nel vuoto, come il mio prima del suo, ci fissammo negli occhi, quegli occhi, sempre familiari pur avendoli visti così poche volte…

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